Non inquinano, costano poco e permettono di evitare il traffico: le funivie urbane alla conquista del mondo. Da Roma a New York, i progetti realizzati e quelli da realizzare
La funiva, la nuova ricetta di architetti e ingegneri per liberare le città dal traffico e dallo smog.
Collegare poli di flusso come stazioni, porti, centri sportivi: ecco la funzione delle funivie e delle tereferiche cittadine, destinate a moltiplicarsi nel giro di pochi anni.
La funivia è più veloce dei mezzi pubblici che si
muovono nel traffico cittadino. In media raggiunge i 25/27 km orari, con
un moto circolare continuo, senza attese per i passeggeri.
I romani passano in media 74 minuti al giorno nel traffico
per raggiungere il posto di lavoro, accompagnare i bimbi a scuola o
altro. I napoletani 63 minuti, i torinese 62 (dati del rapporto 2011
“Cittalia” di Legambiente).
Una metropolitana di medie dimensioni trasporta 40mila persone ogni ora, il tram 7.000, la funivia urbana 6.000.
Costo per costruire 10 km:
• metropolitana: 147 milioni di euro
• tram: 90 milioni di euro
• funivia: 17 milioni di euro.
• metropolitana: 147 milioni di euro
• tram: 90 milioni di euro
• funivia: 17 milioni di euro.
La prima funivia cittadina fu realizzata nel 1908 a Bolzano. Chiamata Kohlerer Bahan (“Funivia del Colle”), è ancora oggi attiva.
La funivia più lunga del mondo è stata inaugurata alla fine d’ottobre dello scorso anno a Tatev, in Armenia. È lunga 5.750 metri e porta al villaggio di Halidzor, dove si trova un monastero del IX secolo.
Le funuvie urbane più famose:
• New York. Collega Roosevelt Island a Manhattan. È stata realizzata nel 1976 per ovviare alla chiusura del ponte di Brooklyn. Oggi è il secondo mezzo più utilizzato per superare l’East River. Viaggia a poche decine di metri dal suolo.
• Madrid. La teleferica collega il centro al parco della Casa de Campo. Il tragitto, a 40 metri d’altezza, è lungo tre chilometri.
• Città del Capo. Inaugurata negli anni Venti, collega il centro alle cime della Table Mountain (1.085 metri). Ogni cabina ospita 65 persone e ruota su 360°, permettendo una vista integrale della città e dell’Oceano.
• New York. Collega Roosevelt Island a Manhattan. È stata realizzata nel 1976 per ovviare alla chiusura del ponte di Brooklyn. Oggi è il secondo mezzo più utilizzato per superare l’East River. Viaggia a poche decine di metri dal suolo.
• Madrid. La teleferica collega il centro al parco della Casa de Campo. Il tragitto, a 40 metri d’altezza, è lungo tre chilometri.
• Città del Capo. Inaugurata negli anni Venti, collega il centro alle cime della Table Mountain (1.085 metri). Ogni cabina ospita 65 persone e ruota su 360°, permettendo una vista integrale della città e dell’Oceano.
Gli impianti possono essere a campata unica (con funi tese direttamente fra le due stazioni) o possono richiedere uno o più sostegni intermedi (detti piloni).
Fino a qualche anno fa una cabina saliva mentre l’altra scendeva, perché collegate alla stessa fune traente. Oggi ogni cabina può salire o scendere in modo indipendente.
Il sistema più innovativo è il “3S”, il trifune: due
funi portanti e una che traina. Realizzato grazie a un progetto
italiano, garantisce la stabilità anche con venti superiori a 100
chilometri orari.
Mantenere una funivia costa circa 300mila euro l’anno, tenendo
conto delle revisioni obbligatorie ogni cinque anni. Tutti gli impianti
devono avere, secondo le normative, tre addetti più un caposervizio e
un direttore di servizio.
Il mercato mondiale è dominato da due grandi gruppi: l’italiano Leitner, con sede a Vitipeno (Bolzano) e l’austriaco Doppelmayr di Bregenz, che ha uno stabilimento anche in Alto Adige, a Lana. Fatturano ogni anno circa 600 milioni di euro ciascuno.
Per le Olimpiadi del 2012 Londra costruirà una teleferica per collegare due centri sportivi sui lati opposti del Tamigi. La struttura trasporterà 2.500 persone l’ora, pari a 40 bus.
A Berlino la zona Ovest e i nuovi quartieri saranno uniti con una funivia
orizzontale di quattro chilometri, alta 35 metri. Porterà fino a 2.000
passeggeri all’ora per direzione. Costo: 15 milioni di euro.
A Verona un gruppo di privati ha proposto al Comune di
cofinanziare, insiema a Leitner, una funivia che colleghi l’aeroporto
Catullo allo stadio Bentegodi. Il progetto, in discussione, verrebbe a
costare tra i 30 e i 40 milioni di euro.
Maurizio Spina, architetto e ricercatore dell’Università di Catania,
ha elaborato un progetto di funivia per il capoluogo etneo: dal comune
di Trecastagni si arriverebbe fino all’aeroporto Fontanarossa,
attraversando la città e sorvolando il porto.
Il sogno di Maurizio Spina è collegare dal cielo la Calabria e la Sicilia:
«Basterebbero un pilone per lato a terra. Quarantaquattro cabine capaci
di trasportare in sei minuti seimila persone all’ora. Il costo? Solo
quattro milioni di euro».
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