domenica 31 dicembre 2006

e mentre noi festeggiamo il capodanno ...

e mentre noi festeggiamo il capodanno, Berlusconi si compra un'altro pezzo della nostra cultura. Oggi, forse ieri, il fascista democristiano si è comprato l'intero capitale sociale delle MESSAGGERIE MUSICALI.
Questo vuol dire che la direzione della MONDADORI controllerà l'intero gruppo e la cultura sarà duramente massacrata.
Merda !!!!
La nostra risposta deve essere unica e univoca.
Cercare quello che vogliamo avere in internet attraverso il sistema di diffusione libera del creative commons.
BASTA CON LO STRAPOTERE democristianofascista

La violenza genera violenza


Saddahm è stato un dittatore. Ha fatto torturare e uccidere migliaia di persone. Eliminarlo in quel modo è stato barbarico, medievale, non rispettoso dei diritti di un uomo. Doveva marcire in carcere, avere rimorsi, essere consapevole delle sue malefatte, aver la negazione della libertà a vita.
Uccidendolo l'umanità non ha reso giustizia, ha generato nuova violenza, ha alimentato il focolaio della guerra. Mi auguro che il 2007 sia l'anno in cui Bush venga rinchiuso nella galera a vita e che si inizi a costruire un mondo di pace. Noi schiera di Blog, uniti possiamo trasmettere un nuovo messaggio, un'altra cultura, un modo nuovo di comunicare che svegli le masse dal torpore.

sabato 30 dicembre 2006

Se...

Se il tuo Cristo è ebreo,

> se la tua democrazia è greca,

> se la tua scrittura è latina,

> se i tuoi numeri sono arabi,

> se la tua maglietta è cinese,

> se le tue vacanze sono slave,

> allora il tuo vicino non può essere straniero.



NO ALLA GUERRA
Un giorno i barbari saranno sconfitti e il bene vincerà.


Jedi



Unisciti a noi, non rimanere con il male. Il Male distruggerà il pianeta

Steve Hackett Maggio 1979

Era l'anno 1979 . Che bello aver trovato questo video del concerto su google video. Ho pensato di mettere il tag per farvelo vedere, per un augurio di buon 2007. Che sia migliore, ricco di cultura, senza guerre e senza barbari. Lo so sarà dura l'umanità è ancora allo stato primordiale, ma c'è un'altra rete che sta avanzando, lentamente arriva in tutte le vostre case, per trasmettervi quella cultura che i mass media ufficiali vi hanno sempre negato. Insieme possiamo farcela !!!!  LET'S HOLD ON  -  Teniamo duro


  




Steve Hackett - ex chitarrista dei Genesis, un genio 


Umanità ...

Oggi l'uomanità ha perso un'altra occasione per raggiungere la pace.
Oggi i giustizieri del mondo, dopo aver messo al potere un uomo che gli faceva comodo nei tempi passati, hanno ben pensato che questo uomo fosse ormai scomodo. Poteva raccontare se fosse rimasto in vita, un giorno quel che conosceve.
Era stato un dittatore che nel corso del suo potere ha ucciso e fatto torturare migliaia di oppositori.
La piu' grande giustizia sarebbe stata di lasciarlo in vita, dentro un carcere fino alla sua morte, con il continuo rimorso, con la libertà negata a vita. E invece hanno deciso di impiccarlo, come solo i barbari sanno fare, pur sapendo che la violenza genera solo violenza. Pur sapendo che la reazione umana ad un gesto violento non permetterà di alimentare la pace, ma di perseguire l'obiettivo della guerra totale.


BARBARI !!!!

sabato 23 dicembre 2006

The Cure - Primary


 


 





Che dire di questa canzone ! A me riempie di gioia

In Your Eyes

EYES
Occhi per guardare le meraviglie della natura
Occhi per assistere indifeso al massacro dell'uomo
Occhi per vedere dentro la tua anima
Occhi per uno sguardo di speranza al mondo
Occhi Tristi per tutte le guerre
Occhi che sorridono al futuro di pace
Occhi che guardano i corpi liquefatti dal fosforo delle bombe americane di distruzione di massa
Occhi che condannano la stupidità dell'uomo
Occhi che si chiudono per non vedere
Occhi che chiusi vedono al di là di se stessi
I miei occhi per te.
 




Tempo fa scrissi questa poesia, la mia poesia contro tutte le guerre del mondo, contro le barbarie dell'uomo compiute contro civili innocenti, contro bambini e donne indifesi. Mi è venuto in mente di riporporla con un supporto video catturato da youtube della bellissima In Your Eyes di Peter Gabriel, affinchè tu visitatore di questo RadioCodaRitorta Blog possa fermarti un attimo a pensare e magari aiutarmi a cambiare questo mondo di guerra per un nuovo mondo di pace. Dai cazzo, insieme possiamo farcela.

Big Audio Dynamite - Rush



mercoledì 20 dicembre 2006

Parliamo un po' di vera musica ... progressive rock

Porcupine Tree - Blackest Eyes


 





Beh, devo proprio dire che da quando ho scoperto i Porcupine Tree, e gli Ozric Tentacles, due gruppi di per sè diversi tra loro, che sanno cogliere quelle sfumature e quelle sonorità tipiche del progressive rock e della musica psichedelica nell'"era moderna" post anni 70, mi sono rassicurato sul futuro e sull'evoluzione del progressive rock. L'industria discografica con le sue imposizioni musicali di business e di facile consumo sta sempre piu' abituando il pubblico, specialmente i giovani ad ascoltare della musica "usa e getta. O forse voglio augurarmi che il pubblico non abbia occasione attraverso i media ufficiali di sapre che certa musica possa esistere.

E quindi, ho pensato grazie alla tecnologia offerta dalla rete di catturare questi due video da youtube per dare occasione attrraverso il RadioCodaRitorta Blog di scoprire e conoscere nuovi gruppi.

Il Progressive Rock non è morto scopro che sempre più gente se ne interessa, gli unici che sembrano non essere interessate sono le case discografiche che in un batter d'occhio mettono fuori catalogo dei cd di considerevole pregio artistico


Ozric Tentacles - Chewier (Live)





martedì 19 dicembre 2006

Genesis Twilight Alehouse




Non poteva mancare questo video che ho pescato su youtube. Un video raro di una canzone dei Genesis ai tempi di Gabriel, che non è mai uscita su nessun disco ufficiale, ma solo come lato B di un 45 giri.
Era l'era di Selling England by The Pound

PFM - Live Piazza del Campo


Il Concerto Live della PFM in Piazza del Campo - Siena (Italy)
Dopo anni si rincontrano insieme a suonare la PFM con Mauro Pagani.
Con loro ospiti anche Lucio Violino Fabbri e Piero Pelù



Cat Stevens


un video per voi, del mitico Cat Stevens per augurarvi Buone Feste


 Quando ascolto Mornig has broken, mi sembra di vedere cadere la neve e a voi ?

sabato 16 dicembre 2006

Premiata Forneria Marconi


Ho trovato gironzolando questo concerto della PFM , Live in Japan 2002, guardatevelo !!!!



mercoledì 18 ottobre 2006

Autunno

 


 


Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie


Eppure basta guardare le cose da un'altra angolazione.


L'albero direbbe che in autunno è cosi libero dal peso delle foglie che ...
Non si sta poi così male come in primavera quando il peso delle foglie non mi consente di
catturare i raggi del sole e riscaldare i miei rami.

domenica 8 ottobre 2006

LH

Impara a leggere le cose intorno a te. E se un giorno dovessi perdere gli affetti delle persone che ti hanno creato, raggiungerai uno smarrimento che ti porterà sulle strade della gente che non sa amare. E allora inizierai una battaglia, una battaglia senza senso, convinto di poter entrare nella logica di un mondo che odi, per cambiarlo da dentro. E ti immergerai in giochi online, criticato da tutti, solo e abbandonato in mezzo ai fasci che anche nel virtuale vogliono spaccare la cultura che hai creato in questi anni di lunga lotta, immergendoti nel volontariato, cosi come accade nel reale. Questo mondo virtuale è cosi' reale che insegna delle cose che mi potranno servire nella mia futura vita.


Qualcosa imparerai, qualcosa perderai, ma quel che rimarrà sarà vero e reale. Tutto questo servirà per ricominciare. E perchè mi sento un po' confuso, un po' frastornato da persone che vogliono entrarea tutti i costi nella mia vita  e interferiscono sui miei affetti, facendomi apparire un mostro. E' per questo che a volte occorre dare un taglio drastico, occorre scegliere cosa è meglio per sopravvivere alla mancanza delle cose di cui necessariamente ti devi separare.


E' un mondo crudele, ma per fortuna in questo periodo di smarrimento, la birra e la musica sono le mie uniche compagne di gioco, un gioco che non lascia spazio, che aiuta a conoscere le strategie di un mondo seppur virtuale,  è così reale.


E arriverà il giorno in cui potrò danzare, ritornare a sorridere, volare verso il mondo dal quale sono giunto per osservare sulla terra le cose che accadono, senza poter interferire, senza poter cambiare drasticamente il reale,.


Eppure con pochi soldatini di merda, spakko a poco a poco quel fascio maledetto che mi perseguita e ... passo le notti ad osservarlo, a osservare le sue mosse, consapevole che cosi' giovane come puo' sembrare, non sappia nemmeno alla sua età cosa voglia dire assaporare il cielo, il sole , i fiori, il profumo della vita. Credo che alla sua età sia ridotto senza amici veri, senza poter neppure dire, Esco è Venerdi sera...e se ne sta davanti al suo PC a studiare le mosse sul come spakkarmi il villaggio di travian, ma non ha una vera strategia, si crede esperto e saputello e invece è solo un povero senza una vera strategia di gioco.


 


 

venerdì 1 settembre 2006

sabato 29 luglio 2006

Games without Frontiers

Giocare alla guerra puo' essere anche divertente, tanto sappiamo che è tutta una simulazione.
Ma farla veramente, uccidere uomini donne e bambini innocenti per interessi economici e per sporchi giochi politici e di potere, mascherando il nome della guerra con altri vocaboli piu' consoni alle orecchie del cliente consumatore di notizie, è dispregevole, disgustoso, barbarico
.

giovedì 13 luglio 2006

Fermate il massacro

Chiudi gli occhi e.... ascolta il suono delle onde della pace.
La musica puo' aiutare l'individuo a buttare fuori la sua aggresività ed essere cosi' migliore e pacifico nei confronti dei suoi simili.


La musica emana sensazioni e se chiudi gli occhi puoi volare leggero come il paracadustista agostino, si proprio lui quello che ruba i biscotti del cane malato e quelli della contessa.

Beirut


Gli isreliani hanno compiuto stamane un bombardamento aereo con veivoli militari caccia F16 e dal mare sull'aeroporto di Beirut. Fonti aeroportuali hanno riferito che la pista ha subito danni.


Le autorità hanno chiuso al traffico l'aeroporto di Beirut e due voli in arrivo sono stati dirottati sull'aeroporto cipriota di Larnaca, a quanto hanno annunciato fonti aeroportuali.


Poco prima delle 6.00 locali, proiettili hanno colpito una delle tre piste dell'aeroporto, hanno detto le fonti. Il principale terminal della struttura non sarebbe stato danneggiato.


Secondo alcune fonti, non è chiaro se il bombardamento sia stato effettuato dall'aria o da unità della marina israeliana in navigazione nelle acque prospicienti la capitale libanese.


L'aeroporto di Beirut è situato nella zona sud della città, a poca distanza dal campo di Sabra e Chatila.


Israele ha dichiarato che nell'aereoporto arriverebbero armi per gli Hezbollah, l'intento palese dello stato ebraico è creare fratture all'interno la comunità libanese affinchè vengano isolati politicamente e militarmente gli Hezbollah. Il rischio è fomentare una guerra civile in Libano. Questa è la strategia dello stato ebraico.


Gli aerei israeliani hanno colpito anche la periferia sud di Beirut, il quartiere di Hart Reik, roccaforte di Hezbollah, colpendo anche la sede dell'emittente tv del movimento sciita, "al Manar", con un razzo.


Almeno 27 civili libanesi, tra cui dieci bambini sotto i 15 anni, sono stati uccisi, e una ventina feriti, nella serie di raid compiuti all'alba di oggi dall'aviazione israeliana contro abitazioni nel sud del Libano. E' il bilancio provvisorio ottenuto dalla polizia e dagli ospedali.


Summer Rain

Summer rain - Pioggia estiva


Con il pretesto di recuperare il militare rapito qualche giorno fa nella striscia di Gaza, l'esercito israeliano ha iniziato una pioggia di missili che hanno colpito ponti, trasmettitori di elettricita', strade.
I mezzi militari, ammassati alla frontiera, si sono mossi in direzione di Rafah (a sud della Striscia di Gaza, confine con l'Egitto) occupando l'area dell'aereoporto palestinese, dove hanno preso posizione e da li hanno iniziato a bombardare.
12/07 Si estende in conflitto, attacco Hezbollah dal sud del Libano

sabato 3 giugno 2006

Andreotti VOTA NO AL REFERNUM
















Andreotti: «Voterò contro la devolution»
«Ho firmato per la richiesta del referendum istituzionale sulla devolution e, per quel poco che può rappresentare il mio impegno, cercherò di contribuire a cancellare questo cambiamento della Costituzione». È l'impegno che il senatore a vita Giulio Andreotti annuncia da un posto insolito come la Rotonda del carcere romano di Regina Coeli -alla presenza fra gli altri del ministro della Giustizia Clemente Mastella - in occasione della giornata di celebrazione del 60° anniversario della Repubblica italiana. «È importante pensare alla Costituzione come all'atto fondamentale con il quale si è impostata la vita democratica del Paese», sottolinea Andreotti elogiando «lo spirito con cui si creò la Costituzione, dopo un periodo in cui gli animi erano davvero molto tesi, dopo il periodo della dittatura fascista e dell'occupazione tedesca. Ma se la nostra Costituzione dopo 60 anni ha ancora valore e resta un punto fermo -osserva- è proprio perchè ci si riunì tutti insieme, pur tra forti contrasti politici e altrettanto forti influenze internazionali, in un mondo diviso in due campi contrapposti». Per Andreotti, «anche oggi dobbiamo spingere per recuperare quel modo di dialogare, di discutere, di prendere il buono accantonando quello che buono, in quel momento, non appariva. Nella Costituzione non vi sono articoli riconoscibili come democristiani o comunisti, come socialisti o liberali: vi sono articoli che tutti hanno riconosciuto e sentito come propri».

domenica 28 maggio 2006

La Spagna non dimentica il Berluska

La Spagna non dimentica Berlusconi
Telecinco. La magistratura iberica chiede la ripresa del processo ''All Iberian'' a carico dell'ex premier e di Dell'Utri. L'immunità politica che lo aveva interrotto è infatti finita

sabato 20 maggio 2006

Pochi gli ingredienti per far felice un forzaitaliota

Non ci vuole molto per far contento un idiota .... (ops forzaitaliota):


1) telefonino ultimo modello
2) donne nude in tv
3) un patetico "condottiero" che li rassicura che tutto vada bene
4) raccontare che l'italia è impegnata in una missione di pace facendo credere che non è in guerra
5) garantire la sicurezza di non far pagare le tasse ai ricchi
6) far credere che la televisione del futuro si basi sul digitale terrestre


 



venerdì 19 maggio 2006

Il SI dei Senatori a Vita e gli insulti del vero coglione

«Immorale» che i senatori a vita votino la fiducia a un governo? La Costituzione non lo dice di certo. E tanto meno la prassi.


Nel 1994, quando il Senato votò la fiducia al primo governo Berlusconi, i senatori a vita erano 11. Berlusconi ottenne una maggioranza risicata 159 voti, contro i 153 dell'opposizione. Tre voti a favore del governo vennero dai senatori a vita: Giovanni Leone, Francesco Cossiga e Giovanni Agnelli si schierarono con la nuova maggioranza. Tre anche i contrari, Giulio Andreotti, Francesco De Martino e Leo Valiani, mentre Giovanni Spadolini e Paolo Emilio Taviani si astennero e altri tre (Carlo Bo, Norberto Bobbio e Amintore Fanfani) erano assenti per problemi di salute.


Del resto, in quasi sessant´anni di vita parlamentare, mai i senatori a vita hanno rinunciato ad esercitare il loro diritto ad esprimersi nell´aula di palazzo Madama. E non lo hanno fatto neanche stavolta. Il regolamento del Senato, tra l´altro, equipara il voto di astensione ad un voto contrario. Dunque per non incidere sulla fiducia a un nuovo governo, i senatori a vita dovrebbero rinunciare a partecipare alla seduta. Andarsene, scomparire, rinunciando di fatto ai loro diritti di senatori.



Eppure il vero coglione d'Italia non si smentisce mai:


«Immorale, corrotto e parassita» - fischi e insulti dalla Cdl e Berlusconi


Dieci voti di scarto: il governo Prodi incassa la fiducia del Senato con 165 favorevoli e 155 contrari. Nelle dichiarazioni di voto sì compatto dei senatori a vita. La destra li fischia e insulta, Berlusconi attacca: «Immorali». Ciampi incluso. Marini: giudizi inaccettabili. Prodi: mancanza di rispetto. Fassino: non hanno senso dello Stato.


 

Il vero coglione


Tanti coglioni non ti hanno votato.
Tanti coglioni non hanno creduto
Tanti coglioni si sono rotti delle tue pagliacciate
Il vero coglione sei tu, che da ex presidente hai la
faccia tosta di dire che non pagherai le tasse
perchè non sei rappresentato in parlamento.
Noi sappiamo invece che tu le tasse non le hai
mai pagate fino in fondo, hai sempre pagato quel che ti
faceva comodo denunciare. Ti sei avvalso dei condoni e
dei falsi in bilancio per nasconderci quanto ti sei
arricchito alle nostre spalle.


Ti sei costruito una super mega fortezza
devastando le coste della bellissa Sardegna.
Ti credi tanto furbo, ma tutti i nodi verranno al pettine.
Tempo al tempo, aspetteremo nel vederti passare
nel fiume.
E dato che tu l'hai detto a tutti, credo possa dire anche io
senza nessun rispetto: Guardate in faccia il vero coglione e ricordatevi di lui

venerdì 12 maggio 2006

Felicità

Felicità non é avere tutto ciò che si desidera, ma desiderare tutto ciò che si ha.


Felicità non è fare sempre ciò che si vuole, ma volere sempre ciò che si fa.


Felicità sta nel conoscere i propri limiti ed amarli.


Il divertimento è la felicità di chi non sa pensare.


Il piacere può fondarsi sull'illusione, ma la felicità riposa sulla verità.


Il segreto per essere infelici è di avere il tempo di chiedersi continuamente se si è felici o no.


La felicità è come un gatto che corre dietro alla sua coda. Più la rincorre e più gli sfugge. Ma quando s'impegna in altre cose, la coda gli viene dietro ovunque lui vada.


La felicità e l'infelicità degli uomini dipende tanto dalla loro buona sorte quanto dal loro umore.


La felicità è nascosta dappertutto. Basta scovarla.


La felicità è un gioire quieto duraturo per piccoli eventi.


La felicità è una condizione di equilibrio perfetto tra la realizzazione delle nostre aspirazioni e quanto gli altri ci chiedono.


La felicità non consiste nell'acquistare e nel godere, ma nel non desiderare nulla, perché consiste nell'essere liberi


La felicità non è un traguardo, ma un metodo di vita.


La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta.


La felicità spesso si insinua attraverso una porta che non sapevate di aver lasciato aperta.


La felicità non è nelle cose, è in noi.


La vera felicità è la pace con se stessi. E, per averla, non bisogna tradire la propria natura.


Le persone più felici sembrano essere quelle che non hanno motivi particolari per essere felici se non quello stesso di esserlo.


Non volendo pensare a quello che mi porterà il domani, mi sento libero come un uccello.


Non è felice chi non pensa di esserlo.


Se vogliamo essere felici, possiamo esserlo adesso, perchè la chiave della felicità è nascosta dentro di noi. Essa non dipende dagli avvenimenti che ci capitano ma dal modo in cui li percepiamo e li affrontiamo.









Sii sempre sordo !!!

Sii sempre sordo
quando qualcuno ti dice
che non puoi
realizzare i tuoi sogni.

mercoledì 10 maggio 2006

Berlusconi tra neofascismo e disobbedienza

Berlusconi tra neofascismo e disobbedienza
Eduardo Rina: fonte
www.centomovimenti.com


Le dichiarazioni e gli atteggiamenti degli esponenti del centrodestra, alla vigilia e subito dopo il voto per l'elezione del Presidente della Repubblica, sono preoccupanti e, per diversi aspetti, addirittura inquietanti.
Scontate e archiviate le dichiarazioni "anticomuniste" di Berlusconi, ripetutamente rilanciate dal "ventriloquo" Bondi. Ma la cosa che inquieta, proprio in questi minuti successivi alla fresca elezione di Giorgio Napolitano, sono le dichiarazioni rancorose e minacciose di Berlusconi, Calderoli e, udite udite, anche del Ministro Pisanu.


Bellachioma continua a ribadire che ha la "maggioranza" del paese e che ricorrerà all'incitamento alla "disobbedienza fiscale". Calderoli dichiara che "non riconosce l'elezione e, quindi, la legittimità, del nuovo Presidente". Pisanu sostiene che "la sinistra non ha tenuto conto della divisione del Paese" e quindi ciò non può non avere conseguenze sugli scenari della politica.


  
Vedremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane cosa ci "riserveranno" nel Parlamento e nel Paese questi nuovi "disobbedienti" della politica italiana.
Intanto non sottovaluterei queste minacciose affermazioni e, subito dopo la formazione del nuovo governo Prodi, comincerei a porre mano a provvedimenti legislativi che "ripristino" le necessarie condizioni di "democrazia" nell'uso dei potentissimi mezzi di comunicazione televisivi al servizio del grande imbonitore.


Minimizzare o sottovalutare questo aspetto fondamentale dell'"anomalia italiana" significherebbe prepararsi a intonare il "de profundis" di Prodi, del centrosinistra e della democrazia italiana.
L'opera primaria a cui porre mano è convincersi che solo "la partecipazione attiva dei cittadini" e la rivitalizzazione degli strumenti democratici può accompagnare questi primi difficilissimi mesi di ricostruzione di un Paese imbonito dal linguaggio eversivo di questi nuovi fascisti!
Ricominciando a chiamarli proprio per nome!

Abolizione Costi Ricarica Telefoni Cellulari: Firma la Petizione

To: COMMISSIONE EUROPEA - DIPARTIMENTO CONCORRENZA, MERCATO E CONSUMATORI - AUTORITA' ITALIANA GARANTE DEL MERCATO E DELLA CONCORRENZA
PER L'ABOLIZIONE DEI COSTI DI RICARICA PER I TELEFONI CELLULARI

E' una cosa che accade solo in Italia mentre in tutti gli altri paesi Europei si paga ciò che si consuma.

In Italia oltre al consumo devi anche pagare il "costo della ricarica" che altro non è che un'invenzione dei gestori telefonici per fare ancora piu' soldi a scapito di noi consumatori

CON QUESTA PETIZIONE I FIRMATARI CHIEDONO L'ABOLIZIONE DI QUESTI FAMOSI COSTI DI RICARICA,ANOMALIA TUTTA ITALIANA!

firma la petizione
http://www.petitiononline.com/costidir/petition.html



per saperne di più
http://punto-informatico.it/p.asp?id=1473614&r=Telefonia

martedì 9 maggio 2006

Vota SI al Referendum per la costituzione


Prima di andare a Votare
informati sul perchè è necessario
VOTARE SI PER SALVARE IL NOSTRO FUTURO
.


Scarica il libretto sulla Riforma che uccide la Costituzione

E se avesse vinto la destra ?

Tutte queste menate.
Ma credete che se avesse vinto la destra le elezioni politiche del 2006, avvrebbero chiesto parere alla minoranza per l'elezione del presidente della camera, del senato e della repubblica ?


Ipotizzando utopicamente la vittoria delle elezioni politiche del 2006, da parte della destra avremmo avuto quasi probabilmente Previti presidente della Camera, Dell'Utri presidente del Senato e Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica.


E se la sinistra avesse chiesto una rosa di nomi per il presidente della repubblica, cosa ci avrebbero probabilmente proposto?


Forse Provenzano, Totò Rina, Berlusconi.


 

CDL divisa in INI e ONI

Come sempre l'expresidente del Consiglio, vuole dettare le sue regole. Molte disccussioni per eleggere una figura di garanzia proposta tra l'altro dall'Unione.
Come sempre l'expresidente che non vuole mollare il suo potere, l'uomo che si è costruito all'ultimo momento la leggina meschina della carcerazione a domicilio per gli ultra settantenni vuole creare divisione nel paese.
E questa volta a sua insaputa, forse sbagliando le sue previsioni, sta costruendo la grande spaccadura che dividerà la CDL nell'Asse INI e nell'Asse ONI.
(Fini-Casini) e (Berlusconi - Maroni).
Non c'è che dire, chi prima delle elezioni politiche, mediaticamente ha detto che non lo avrebbero votato i COGLIONI, in questa elezione del Presidente della Repubblica a costo di spaccare e dividere un' Italia che divisa non è, quell'asse di ONI si stanno dimostrando dei grandi Coglioni.

martedì 2 maggio 2006

Opinioni illustri per dire NO al REFERENDUM sulla Costituzione


HANNO DETTO...



Le modifiche costituzionali introdotte prefigurano una Repubblica di tipo bonapartista e riecheggiano per certi aspetti le Leggi Fascistissime del 1925



Carla Voltolina, vedova Pertini



Quello che accade, accade non tanto perché una minoranza vuole che accada, quanto piuttosto perché la gran parte dei cittadini ha rinunciato alle sue responsabilità e ha lasciato che le cose accadessero



Antonio Gramsci



Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei lager dove furono sterminati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì col pensiero, perchè lì è nata la nostra Costituzione.



Piero Calamandrei



La Costituzione è il fondamento della Repubblica democratica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal Governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà. Don Luigi Sturzo, Discorso al Senato del 27 giugno 1957



Dobbiamo impedire ad una maggioranza che non ha ricevuto alcun mandato al riguardo, di mutare la nostra Costituzione: si arrogherebbe un compito che solo una nuova Assemblea Costituente, programmaticamente eletta per questo, e a sistema proporzionale, potrebbe assolvere come veramente rappresentative di tutto il nostro popolo. Altrimenti sarebbe un autentico colpo di stato.



Giuseppe Dossetti





La riforma della destra prevede il premierato assoluto in una Costituzione incostituzionale, nel senso che si daranno poteri assoluti ad un premier eletto direttamente, distruggendo il sistema dei freni e dei contrappesi che è la ragion d'essere di una Costituzione.



Giovanni Sartori



L'Italia diventerebbe un sistema in cui il popolo è libero solo il giorno in cui vota mentre è schiavo tutti gli altri giorni. Siamo impiccati al voto di un giorno. Per il resto potremmo andare al mare, tanto c'è un uomo solo al comando. Una presa di potere, non una riforma. Una concentrazione di poteri inedita, se non si fa riferimento al ventennio fascista. Un caso unico in Europa. Altro che presidenzialismo o semi-presidenzialismo!



Leopoldo Elia



Un allontanamento tout court dalla forma democratica.



Umberto Allegretti



Oggi se il Parlamento vota la sfiducia al governo, va a casa il governo. Con questa riforma se il Parlamento vota la sfiducia al governo, va a casa il Parlamento!



Sergio Mattarella



Il sogno autoritario di avere un'assemblea legislativa solo per approvare, asservita e ridotta all'ubbidiente esecuzione della volontà del premier.



Lorenza Carlassare



Torna alla memoria quel monito di Dossetti che cercava di metterci in guardia da un nuovo fascismo, inteso come il consolidamento di un potere esecutivo che non accetta alcun limite, né il controllo di legalità, né il pluralismo dell'informazione, né la sovranità del Parlamento, né le prerogative del Presidente della Repubblica. Le riforme della Costituzione devono essere compatibili col patto costituzionale. E il patto costituzionale si può riassumere in un concetto: la necessità di sottoporre il potere a limiti e regole. Se invece si vuole uscire dallo Stato di Diritto lo si dica.



Franco Monaco





Una delega totalitaria al primo ministro. C'è il rischio di un'involuzione autoritaria nella riforma della casa delle libertà, non tanto perchè mirano a rafforzare il Primo Ministro e la sua maggioranza, quanto perchè, per farlo, erodono lo spazio dei poteri bilancianti e negano spazio alla democrazia partecipativa.



Giuliano Amato



La dittatura elettiva di un uomo solo non è una forma di democrazia, ne è la negazione. Specie se a quest'uomo, insieme a tutto il potere esecutivo, si dà il potere di condizionare chi fa le leggi [con il continuo ricatto dello scioglimento delle Camere n.d.r]. Gli si dà il potere di decidere sulle regole democratiche, sui diritti e le libertà dei cittadini, sul sistema dell'informazione, sull'indipendenza della magistratura.



Franco Bassanini



Questa riforma costituzionale è una merce di scambio fra le varie componenti del centro-destra.



Rosy Bindi



La devolution è inaccettabile secondo quel modello di federalismo cooperativo e solidale in cui crediamo. C'è il rischio di sperequazioni territoriali fra nord e sud nel godimento di diritto fondamentali che dovrebbero invece essere di tutti.



Epifani, Pezzotta, Angeletti


Cosa ci racconteranno coloro che vogliono distruggere la Costituzione Italiana ?


COSA CI RACCONTERANNO COLORO CHE VOGLIONO DISTRUGGERE LA COSTITUZIONE ITALIANA ?



In occasione della campagna referendaria le forze politiche che hanno promosso lo stravolgimento della Costituzione porteranno a sostegno del SI argomenti che possono trarre in inganno sulla reale portata della riforma.






I cittadini avranno più potere perché decideranno direttamente chi li governerà





In realtà i cittadini conteranno qualcosa solo il giorno del voto, e sappiamo bene come funzionano le campagne elettorali fatte di promesse che non saranno mantenute. Questo è ancora più pericoloso in un Paese in cui una sola persona, Berlusconi, è padrone di più della metà di tutti i mezzi di comunicazione: TV, editoria, giornali e radio.


Anche Mussolini e Hitler andarono al potere col favore del popolo ingannato. Solo un efficace sistema di controlli democratici e contrappesi istituzionali garantisce la democrazia.





Con la nuova Costituzione ci saranno meno parlamentari da pagare





E’ già stato calcolato che la moltiplicazione delle strutture amministrative dovuta alla cosiddetta ’devolution’ comporterà una crescita enorme delle spese, ben superiore al ‘risparmio’ di qualche indennità parlamentare. Inoltre ai Senatori dovranno essere aggiunti i membri ‘senza voto’ del Senato.





Ci sarà stabilità e mai più ribaltoni





Il governo Berlusconi ha visto avvicendarsi sette responsabili di ministeri importanti; questa è stabilità? Se per stabilità si intende che il Primo Ministro fa ciò che vuole, servirà solo a far passare, come è già accaduto, leggi ‘ad personam’ che favoriscono pochi a danno di tutti. E magari anche leggi che fanno arricchire il Primo Ministro e le sue aziende. E’ questa la ‘stabilità’ che vogliamo?






Col federalismo, ogni regione paga per sè e così finisce l’assistenzialismo





Lo spezzettamento delle competenze fra le Regioni in materie fondamentali come la salute, l’assistenza, la scuola e la polizia locale rischia non solo di creare grandi discriminazioni fra i cittadini, ma anche molti contenziosi e una generale caduta del livello dei servizi.


Cosa accadrà a un cittadino che subisce un infortunio in una regione diversa da quella di residenza? Potrà godere dell’assistenza gratuita?


E i titoli di studio rilasciati da una regione saranno accettati in regioni diverse, con piani di studio diversi?


Il federalismo è storicamente lo stadio intermedio per la costituzione di stati unitari a partire da più strutture indipendenti; per la prima volta servirà invece a dividere uno Stato faticosamente unificato.



La sinistra ha già fatto la sua riforma costituzionale con pochi voti di scarto e sul finire della legislatura, quindi che titolo ha per contrastare la nostra?



La riforma del Titolo V della Costituzione attuata dal governo di centro-sinistra era di portata molto minore perchè riguardava solo una quindicina di articoli e un singolo aspetto istituzionale (il decentramento dei poteri alle regioni). Non modificava un terzo dell'intera Costituzione come invece fa questa riforma della destra. Inoltre la riforma del centro-sinistra nasceva da due anni di confronto nella bicamerale con i partiti del centro-destra. Confronto che invece è stato del tutto assente in questa riforma voluta, scritta e imposta solamente dalla destra.





La riforma tocca solo la parte seconda della Costituzione






Anche questo non è vero: modificando gli equilibri fra i poteri e la composizione di organismi come la Corte Costituzionale e il CSM essa incide sulla concreta possibilità di far valere i Principi Fondamentali che costituiscono la Parte Prima. Basti un esempio: nella prima parte il diritto alla salute è riconosciuto a tutti gli italiani, ma con la devolution ci saranno 20 sistemi sanitari diversi e le regioni povere non potranno garantirlo. Stesso discorso per il diritto all'istruzione, con un dilemma in più: i titoli di studio di una regione saranno riconosciuti nelle altre?


Perché Votare NO al REFERENDUM


IN COSA CONSISTE LA COSIDDETTA "RIFORMA" SULLA COSTITUZIONE E PERCHE' E GIUSTO VOTARE NO ??





FORMA DI GOVERNO E SUPER-PREMIER






Diviene automaticamente Primo Ministro il capo del partito che ottiene la maggioranza, anche relativa, alle elezioni della Camera. Il primo ministro nomina e revoca i ministri, determina (e non più dirige) la politica generale del governo e l'attività dei ministri. Si tratta di un primo ministro "assoluto" con immensi poteri: è legittimato di fatto da un'elezione diretta, può sciogliere la Camera a suo piacimento (o può chiedere che lo faccia il Presidente della Repubblica senza che questo possa negarglielo), non ha più bisogno della fiducia del Parlamento per insediarsi, determina la politica del governo, il Capo dello Stato deve affidargli automaticamente la formazione del governo.


Il governo, e quindi il suo capo, finirà per assumere anche il potere legislativo, oltre a quello esecutivo, perchè deciderà su quali provvedimenti riterrà indispensabili e su di essi potrà chiedere la fiducia. Se non l'otterrà potrà sciogliere la Camera. È facile comprendere che questo rifiuto sarà molto improbabile.


Questa figura è unica in Europa perchè ai poteri del primo ministro non si accompagnano contrappesi adeguati né un rafforzamento delle figure di garanzia. Non esiste in nessun paese europeo l'elezione diretta del primo ministro. Il premier all'italiana sommerà i poteri del presidente degli Stati Uniti, del cancelliere tedesco e del primo ministro britannico ma non incontrerà nessuno dei limiti e dei contrappesi che rendono accettabili il presidenzialismo americano, il cancellierato tedesco e il premierato inglese.


La Camera può, in teoria, votare la sfiducia al governo a patto però di aver già individuato, ma solo nell'ambito della stessa maggioranza, un nuovo premier.


Il Senato diventa "federale" ma i rappresentati delle Regioni partecipano alla sua attività senza avere diritto di voto. Il Senato federale si occupa solo delle leggi regionali. Il singolo parlamentare così, a dispetto di quello che dice l'articolo 67 della Costituzione, non è più il rappresentante di tutta la Nazione e vede limitarsi la capacità di incidere nella dialettica politica.






ISTITUZIONI DI GARANZIA





Tutte le istituzioni di garanzia (Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale, Consiglio Superiore della Magistratura e il Parlamento stesso) risultano indebolite. In particolare:



- Presidente della Repubblica: diventa una figura puramente rappresentativa, perde infatti il potere di sciogliere le Camere, di dare l'incarico di formare il governo, di autorizzare la presentazione dei disegni di legge governativi. Il Presidente Oscar Luigi Scalfaro sostiene che con questa riforma il Presidente della Repubblica "viene lasciato in canottiera". Il Capo dello Stato diventa un semplice notaio che mette le firme sotto le richieste del primo ministro. Nel testo della riforma è scritto che egli è il garante dell'unità federale dello Stato, ma senza dire in che modi e con quali poteri.



- Consiglio Superiore della Magistratura (CSM): metà dei giudici saranno eletti dal Parlamento ma mentre la Costituzione del '48 prevede che possano essere eletti solo professori universitari di materie giuridiche o avvocati con almeno 15 anni di esercizio, il testo della riforma non specifica nulla. Ciò significa che si potranno eleggere al CSM anche politici "puri" senza competenza giuridica, col forte di rischio di legare l'organo di autogoverno della magistratura alla maggioranza di governo, facendogli perdere indipendenza ed autonomia.



- Corte Costituzionale: anche qui aumenta il controllo del governo sull'Alta Corte. Nella Costituzione del '48, infatti, i 15 alti magistrati erano eletti 5 dal Presidente della Repubblica, 5 dalla magistratura, e 5 dal Parlamento. Adesso invece la riforma prevede che i magistrati di nomina politica aumentino da 5 a 7. La Corte subirà così le pressioni e gli indirizzi imposti dal premier e dal suo governo.






ITER LEGISLATIVO





Il percorso di formazione delle leggi diventerà caotico e causerà spesso lo stallo dell'attività legislativa. Si passa infatti a un bicameralismo differenziato. Ci saranno leggi di competenza della Camera (legislazione esclusiva dello stato), altre del Senato federale (legislazione concorrente) e altre ancora bicamerali. Non si sa ancora chi avrà l'ultima parola su leggi che riguardino più materie. In caso di conflitto di competenza fra Camera e Senato la decisione passa ai presidenti di Camera e Senato. Se entrambi però non saranno d'accordo allora si nominerà una "commissione paritetica" che funzionerà come una terza camera. Le leggi approvate dal Senato sono soggette a una limitazione: il governo può modificarle se lo ritiene opportuno ma se il Senato respinge queste modifiche allora si nominerà un'altra commissione paritetica.



COMPETENZE DELLE REGIONI, DETTA "DEVOLUTION"



Con questo orrendo termine (che però sa tanto di moderno) si definisce il federalismo di stampo leghista. Le regioni avranno potestà legislativa esclusiva in materia di sanità, scuola (gestione degli istituti e dei programmi scolastici a interesse regionale), polizia e ogni altra materia non riservata allo Stato. Questa impostazione comporta una confusione di ruoli e competenze con un inevitabile aumento dei conflitti fra istituzioni locali e centrali. Ma soprattutto smantellerà l'unitarietà e l'universalità dei diritti fondamentali che non saranno più uguali per tutti i cittadini, ma diversi da regione a regione, esasperando le differenze fra zone ricche e zone povere.


Perché Salvare la Costiruzione ?


La Costituzione italiana è stata promulgata nel 1948 e porta tre firme che rappresentano l'intero arco politico democratico: De Nicola (Presidente della Repubblica e liberale), De Gasperi (Presidente del Consiglio e cattolico), Terracini (Presidente della Costituente e marxista). Ossia tutte quelle forze politiche che il fascismo aveva escluso per vent'anni dalla vita pubblica e che, seppur molto diverse fra loro, si riconoscevano in un comune progetto democratico: nella Costituzione si ritrova l'Italia liberata, repubblicana e anti-fascista. Si può dire che lo spirito della Costituzione è stato, per unità e condivisione, uno dei miracoli della storia italiana. Anche per questo, a tutt'oggi, la Costituzione italiana del '48 viene considerata una delle più moderne ed avanzate del mondo.


Al tavolo della costituente lavorarono, per 18 mesi, 556 parlamentari e giuristi democraticamente eletti e rappresentanti di tutte le culture.


Oggi, una maggioranza parlamentare eletta nel 2001 solo dal 38% dei cittadini, ha affidato a solo 4 persone (i "saggi" Calderoli, Nania, D'onofrio e Pastore) l’incarico di scrivere un disegno di legge che scardina la Costituzione con la modifica di ben 53 articoli su 138! Per questo motivo è sbagliato parlare di "riforma" (cosa tra l'altro prevista dall'art. 138 ma per semplici aggiornamenti). Si tratta infatti di un totale stravolgimento del testo costituzionale tale da configurarsi come una Nuova Costituzione, del tutto diversa dalla precedente. Durante i vari passaggi parlamentari non c'è stato nessun confronto con l'opposizione (ossia con i rappresentanti di più della metà del popolo italiano). La riforma è stata imposta a colpi di maggioranza sotto i continui ricatti della Lega Nord. Un'operazione di mercanteggiamento tutta interna alla destra: la devolution per la Lega, il premierato per AN, il parlamento debole per Forza Italia.


Pensare di riscrivere il testo base della convivenza civile di un Paese senza tenere in minimo conto le ragioni delle altre forze politiche e basandosi solo sulla forza dei propri numeri è un'operazione sciagurata che non potrà certo garantire stabilità e serenità alla futura vita politica italiana.



Per questo è necessario impegnarsi tutti perché questa "riforma" venga bocciata, firmando la richiesta di referendum e poi votando NO alla conferma della riforma.


TV di Qualità: Se non ora quando ?

Riporto questo articolo trovato su Megachip, il quale è stato ripreso da un articolo apparso su articolo21. Ritengo utile amplificarlo e mi auguro che altri bloggisti lo riamplifichino sui propri blog. Molti ne parleranno, maggiore sarà la possibilità e la speranza di ritornare ad avere radio e televisioni che si svuotino di spazzatura e che si riempiano di cultura.

S'ode a sinistra uno squillo di tromba: «Venderemo due reti Mediaset...», s'ode a destra uno squillo di tromba: «Faremo dimagrire la Rai...». Non s'ode affatto lo squillo più ovvio: «Faremo diminuire la quantità di spazzatura che ha invaso le reti quelle vecchie, quelle nuove e quelle nuovissime...». Ci sono stati anni nei quali della tv e dei suoi programmi parlavano, anche e soprattutto, i migliori talenti della cultura, del cinema, dell'audiovisivo, del giornalismo, delle università. Adesso è diventata una questione quasi privata appaltata a noi politici, più o meno esperti, ad un manipolo di maniaci del genere, a qualche affezionato e, in modo particolare, ad uno strettissimo giro di proprietari, di appaltatori, di pubblicitari, che sono diventati i veri signori e padroni non solo dell'auditel ma anche della nostra giornata mediatica.
 
La comunità degli autori e l'interesse generale ad un sistema della comunicazione libero, sobrio, elegante, (che nostalgia degli Andrea Barbato!), sembrano astruserie d'altri tempi e anticaglie da nascondere in soffitta. Eppure dovremo avere la forza di ripartire da qui; di rimettere al centro della nostra riflessione e della nostra azione la qualità delle produzioni che viaggiano nella rete. La tv (e la radio) può farci credere di essere diventati i protagonisti di una fiction o meglio i protagonisti di una grande catena tesa a organizzare il consumo e la spesa, assunti come i valori dominanti. La stessa tv, senza rinnegare la finzione e il consumo, può anche proporci o meglio riproporci altri valori quali la tensione critica, il dubbio, la solidarietà, la curiosità verso il mondo e verso ogni mondo anche il più lontano e sconosciuto. Può farlo utilizzando tutte le tastiere offerte dalle tecnologie e dalle arti e senza tagliare neanche la lingua più scomoda e persino ostica da ascoltare. In questi giorni si è riaperto il dibattito sul futuro della Rai.


Approfittiamone per correggere gli errori del passato, anche i miei. Facciamo davvero tutti un passo indietro. Liberiamo l'impresa da ogni ipoteca di parte e consentiamo al gruppo dirigente di scegliere un direttore generale che sia percepito, dentro e fuori l'azienda, non per la sua presunta appartenenza a qualcosa o a qualcuno, ma per una limpida e rigorosa biografia da amministratore, da manager, per una assoluta attenzione ai temi della qualità e della produzione culturale, della innovazione tecnologica e industriale. Questo futuro direttore generale si impegni a far rientrare subito i cacciati, da Biagi alla Guzzanti, da Luttazzi a Freccero..., e invece di organizzare una squadra di «tagliatori di teste», individui una squadra di «cacciatori di teste», capace di scovare nuovi talenti nuove idee, nuovi format, magari prodotti in casa. Chiami a raccolta gli Stati generali dell'editoria, del cinema, dell'associazionismo, e dell'audiovisivo, e registri e ascolti le suggestioni e le proposte di tanta parte della cultura nazionale. Provi ad aprire le vecchie e le nuove reti a linguaggi, ricerche, temi e soggetti sociali che sono stati cancellati. Il prossimo governo del Paese abbia un vero e proprio assillo per ristabilire un positivo circuito tra le politiche culturali, le attività formative e i processi comunicativi. In questo modo si potrebbe finalmente riaprire una competizione sui modelli qualitativi, sulla creatività, sulla capacità di promuovere l'originalità e il coraggio, non solo l'omologazione e l'ossequio al potente di turno.


Il mondo degli autori e tanta parte dei cittadini spettatori non attende il nome di un direttore generale amico, ma aspetta invece con ansia che dalla lotta per la quantità e si possa finalmente passare alla promozione della qualità, e non solo in tv. Se non ora, quando?



di Giuseppe Giulietti - deputato dell'Ulivo
da www.articolo21.info 

Evviva


Evviva, guardate che faccia !!!
Ci siamo liberati del NANO

lunedì 1 maggio 2006

Palestina sola e abbandonata

A Gaza manca l'acqua. In particolare tutto il nord della Striscia (Beit Hanoun, Beit Lahiya, Al Sakkah, Zemmo, Al Magheir, Al Sifa, AL Anatra, Al Qarya, Umm Al Maser) è senz'acqua, senza elettricità e senza linee telefoniche da una settimana, e nel resto della Striscia le cose non vanno certo meglio.
Tutte le infrastrutture sono state distrutte dai bombardamenti e quelle che potrebbero essere ripristinate non è possibile ripararle a causa dei continui bombardamenti e anche perché manca il materiale necessario poiché i valici sono chiusi.
Gaza come il ghetto di Varsavia. Gli israeliani come i nazisti. La storia non solo si ripete ma si ribalta.
Manca il cibo, i pescatori non possono pescare perché le navi israeliane gli sparano addosso, migliaia di polli sono stati uccisi per paura dell'aviaria che, il mese scorso, ha contagiato 11.000 tacchini in un kibbuz vicino a Gaza. Le merci marciscono nell'attesa che vengano aperti i passaggi di confine che rimangono chiusi.
Mancano le medicine. Per le strade restano brandelli di carne umana a marcire al sole.
E' crisi umanitaria.
Non si mangia, non si beve, non si dorme per le bombe o gli attacchi sonori.
Il milione e quattrocentomila palestinesi di Gaza vivono al di sotto della soglia di povertà.
La disoccupazione è salita al 45-48% e chi lavora non riceve salario a causa del blocco imposto da Israele, Usa e Ue.
Nelle ultime 3 settimane l'escalation militare ha causato decine e decine di morti e centinaia di feriti. Gli ospedali sono pieni ma non si sa come curare i feriti o i malati cronici perché non ci sono medicine.
L'unione dei medici algerini ha inviato, pochi giorni fa, 20 tonnellate di materiale medico: speriamo che gli israeliani non li requisiscano, non sarebbe la prima volta.
Gli obitori sono pieni, ma per Gaza non è una novità: già nel Maggio 2004, durante "l'operazione arcobaleno", c'erano stati così tanti morti che i cadaveri venivano adagiati sui pavimenti o nei contenitori per le patate e i pomodori.
Molti cadaveri rimangono all'aperto, molti feriti non vengono soccorsi perché sparano alle ambulanze. Si sta rischiando l'epidemia.
A Rafah, il 7 Aprile scorso, pioveva un missile ogni 10 secondi. 3 missili hanno colpito un'auto civile parcheggiata di fronte agli uffici dei Comitati di Resistenza Popolare.
Eyad Adu El-Einen, uno dei capi dei comitati, è rimasto ucciso all'istante insieme al figlioletto Bilal, 5 anni. Con loro sono morte altre 4 persone e i feriti erano 15.
Dico "erano" perché nei giorni seguenti sono deceduti. I loro corpi presentavano mutilazioni tali che il riconoscimento è stato difficilissimo.
Il giorno seguente sono rimasti uccisi 8 palestinesi.
In 2 giorni hanno sganciato su Gaza più di 900 missili.
In una settimana, solo i tank posizionati nella zona cuscinetto a nord della Striscia, hanno lanciato più di 2300 razzi.
La Resistenza Palestinese ha scagliato 10 Qassam e 1 Katyusha senza provocare danni a cose o persone
Bombardare le aree più densamente popolate è un preciso ordine di Mofaz, il ministro della guerra israeliano.
Nulla accade per caso, né la distruzione di infrastrutture civili (luce, acqua…case!) né il ridurre un popolo alla fame: punizioni collettive progettate a tavolino per punire chi ha scelto da chi farsi governare.
Hanno distrutto le serre, raso al suolo i campi coltivati, bersagliato le case, le officine, i negozi, le scuole, le sedi governative, persino un campo da calcio.
Hanno ucciso il bestiame, in un giorno 43 vacche.
Stanno bombardando per terra, per mare, per aria. Se esistesse qualche altro elemento bombarderebbero pure da quello.
Nella notte dell'11 Aprile, a Beit Lahyia, è stata colpita e distrutta un'abitazione civile dove viveva una famiglia di 15 persone.
Una bambina di 8 anni è morta, si chiamava Rahil Ghaban. Altri 13 membri della famiglia sono rimasti gravemente feriti: la madre incinta e i 12 figli dagli 1 ai 19 anni.
Il suo fratellino, Ahmed, 10 anni, ha perso un occhio.
Si è salvato solo il padre che è stato contattato da un funzionario dell'esercito israeliano che gli ha fatto una proposta: per compensare l'omicidio della piccola e la distruzione della sua casa gli ha offerto un lavoro in Israele.
L'uomo ha rifiutato. Ha risposto che il sangue di sua figlia non è barattabile.
Quel giorno ci sono stati altri 10 morti e molti, moltissimi feriti, in varie zone della Striscia.
Pacifisti israeliani, in particolare il gruppo Gush-Shalom di Ury Avnery, hanno manifestato in segno di protesta a Jaffa vicino alla Moschea Hassam Bek e a Tel Aviv davanti all'ambasciata degli Stati Uniti (immagini della manifestazione:
http://gush-shalom.org/pics/demo-12-4-06/ ).
I quotidiani israeliani si sono occupati molto marginalmente dell'omicidio di Rahil e del genocidio di Gaza. L'edizione di "Yediot Ahronot" del 12 Aprile ha raccontato la storia di Nelly, morta nel kibbuz Zmiin probabilmente per un infarto causato dal frastuono dei continui bombardamenti a Gaza. Con tutto il rispetto e l'incondizionato amore che provo per la sua razza…..Nelly era un cane.
Nei giorni seguenti – anche ora, mentre sto scrivendo – i bombardamenti non si sono mai fermati.
Non è stata - e non è - la solita rappresaglia dopo l'attentato suicida del 17 Aprile scorso, Gaza è sotto assedio da settimane.
La media è di 15 missili sganciati al minuto.
La Palestina è sempre più sola, sempre più abbandonata a se stessa.

domenica 30 aprile 2006

La fine del Berluska

Il nano piduista: Il suo lifting si sta distruggendo giorno per giorno e presto riavremo il nostro nano PELATO. Le rughe torneranno sul suo volto e nessuno lo vorrà piu' vedere
2 a 0 expresidente del consiglio.
E il sorriso da sportivo dov'è ? ... e il cerone ?
Oh Cristo stanno comparendo anche le rughe !!
Tra poco cadranno anche i falsi capelli.
Direi un bel colpo GOBBO

1 maggio - 116 volte primo maggio



















Non una gentile elargizione, ma una dura conquista. La sua stessa origine è cruenta, in quel 1886 a Chicago, dove la polizia apre il fuoco
contro gli operai in sciopero. Una manifestazione “sovversiva” da subito accolta a fucilate, una minaccia da stroncare sul nascere...
Centosedici volte Primo Maggio, “temibile” giornata proletaria
fonte: www.liberazione.it
Maria R. Calderoni
«Sono intorno alle 18,25, il comandante Chapus grida: “Fuoco! Fuoco! Fuoco rapido! Mirate al portabandiera! ”. Nove morti, 35 feriti in 45 secondi. Avvenne a Fourmies il Primo Maggio 1891». Così è raccontato in una cronaca dell’epoca, l’eccidio avvenuto appunto a Fourmies, ridente cittadina nel Nord della Francia, quando i gendarmi a cavallo spararono contro un corteo di operai che manifestavano per le otto ore. Tra i morti, quattro donne, erano quasi bambine e agitavano fiori di biancospino: Maria Blondeau, tessitrice, 18 anni, un colpo in testa; Louise Hublet, 20 anni, un colpo in fronte; Ernestine Diot, 17 anni, un colpo nell’occhio sinistro e uno in testa; Felicia Tonnelier, 16 anni, quattro pallottole in corpo. Contro nemmeno 200 manifestanti, vennero mandati 300 soldati equipaggiati col nuovo fucile Lebel, dotato di 9 colpi di 8 mm e capace a distanza di 100 metri di trapassare tre corpi.

Nel 1903 un monumento viene eretto in memoria delle vittime di quel giorno. Le otto ore in Francia saranno concesse per legge quasi vent’anni dopo, il 23 aprile 1919. Ed è in memoria delle ragazzine di Fourmies trucidate in piazza, che l’iconografia popolare in Francia ha spesso associato il Primo Maggio all’immagine di una giovinetta che cammina leggera con in mano un ramo fiorito di biancospino.


Quello che celebriamo domani è il 116° Primo Maggio. In Italia se ne devono calcolare ventitré di meno, perché Mussolini nel ’22 decise di sopprimere la “sovversiva” festa dei lavoratori, sostituendola con quella del 21 Aprile, Natale di Roma. Spento d’autorità, il Primo Maggio continuò a sopravvivere sotto la cenere del Ventennio: un segnaletico garofano rosso che, quel giorno, compariva all’improvviso sui baveri del vestito buono; una “non ordinaria” bevuta convocata all’osteria; una falce e martello dipinta sul muro nottetempo; e anche volantini socialisti messi in giro da mani clandestine. Né mancarono arresti e scontri con i carabinieri.


Cinque giorni dopo la Liberazione, il Primo Maggio è già ricomparso, esplode nelle strade e nelle bandiere ritrovate. E’ un grido di orgoglio e di forza - pugni levati in alto con vessilli tricolore che portano scritto sopra “Festa del lavoro, festa del popolo, festa dell’insurrezione vittoriosa” - il manifesto del Primo Maggio 1945, un disegno d’artista firmato Ennio Morlotti e Bruno Cassinari. Nessuno lo fermerà più, il Primo Maggio. Come disse Andrea Costa: «I cattolici hanno la Pasqua, da oggi in poi anche i lavoratori avranno la loro Pasqua».


Ma non fu una gentile elargizione, il Primo Maggio. La sua stessa origine è cruenta. Nasce in America, quando nel 1886, 12 mila fabbriche e 400 mila operai scendono in sciopero rivendicando le otto ore. Epicentro della manifestazione Chicago, dove la polizia apre il fuoco una prima volta, uccidendo quattro operai; e poi una seconda e una terza nei giorni successivi, con altri morti e feriti; in seguito, dopo lo scoppio di una bomba, otto anarchici vengono arrestati e condannati, uno a 15 anni di carcere e sette alla pena capitale sotto l’accusa di tentato omicidio. Di essi, due si vedono commutare la pena di morte in ergastolo; uno si suicida in cella. Gli altri quattro - Adolphe Fiscer, August Spies, George Engel, Albert Parson - sono impiccati l’11 novembre 1887. Divennero i “Martiri di Chicago”.


Due anni dopo, la Seconda Internazionale Socialista riunita a Parigi decide di lanciare una grande manifestazione in modo che - a una data stabilita, simultaneamente, in tutti i paesi e in tutte le città - i lavoratori scendano in piazza per chiedere, tutti insieme, in America e in Europa, le otto ore. La scelta cade sul primo giorno di maggio, per il valore simbolico che i “Martiri di Chicago” avevano dato a quella giornata. Così il 1 maggio 1890 i lavoratori di tutti i paesi si fermano simultaneamente per la prima volta; il successo è grandioso e l’anno dopo si replica; nell’agosto dello stesso 1891 a Bruxelles, la Seconda Internazionale riunita a congresso decide di rendere permanente quella che resterà per sempre la “Festa dei lavoratori di tutto il mondo”.


Venne accolta a fucilate, in qualche caso anche a cannonate.


In Francia, alla vigilia del primo maggio 1890, il governo dispone immediatamente uno straordinario dispiegamento di truppe con lo scopo preciso di fronteggiare i manifestanti. Come in Francia, anche in Germania, Inghilterra, ovunque esistano nuclei organizzati del movimento operaio, la “giornata” lanciata dalla Seconda Internazionale è infatti in alacre, straordinaria preparazione. E ovunque, nell’opinione pubblica borghese, tra padroni e governanti, si sparge il panico. Quell’unica “giornata” del capitalismo che il movimento operaio ha deciso di “prendere per sé”, dedicandola alle otto ore e alla sua emancipazione, è letto come un atto “sovversivo”, tanto più pericoloso in quanto internazionale e simultaneo. Quella “giornata” - è proprio l’ordine “scritto” dei Palazzi - deve perciò essere abbattuta.


Lo spettro della Comune aleggia in una Parigi che, all’alba del primo maggio 1890, si sveglia in stato d’assedio, i ricchi sono scappati in campagna, le tipografie chiuse d’autorità, proibiti i cortei, arrestati i militanti. Identiche misure, nello stesso giorno, vengono adottate in Germania, Austria-Ungheria, Italia, Bulgaria, Spagna. In tutti i paesi europei cortei e manifestazioni sono vietati, l’apparato repressivo è rapidamente approntato. A Barcellona arrivano le navi da guerra, i cannoni puntati sulla città in sciopero; ad Amburgo la polizia ingaggia un durissimo scontro con gli operai; in Italia il governo Crispi proibisce ogni tipo di manifestazione su tutto il territorio nazionale (ma in quel primo maggio 1890 si avranno dimostrazioni, proteste e scontri con la polizia a Milano, Torino, Genova, Livorno, Napoli e in decine di altri centri). Fanteria, cavalleria, polizia armata di tutto punto sono mandate in campo in tutta Europa contro la “temibile” giornata proletaria, simbolo di una presa di coscienza di classe che è sentita dal potere come una minaccia da stroncare sul nascere.


Quello di Fourmies non è il solo episodio sanguinoso in Francia, in quel primo maggio 1891; anche a Clichy, piccolo centro alle porte di Parigi, la gendarmeria si scatena con selvaggia brutalità contro un corteo operaio. E in Italia, dove il ministro Nicotera ha proibito le manifestazioni, scontri a fuoco in piazza Santa Croce in Gerusalemme a Roma costeranno cinque morti, oltre cento feriti e centinaia di arrestati. (E sarà tragico il Primo Maggio 1908, Bava Beccaris fa sparare a Milano sulla folla che protesta per l’aumento del prezzo del pane; e dovranno passare undici, combattuti anni prima che i metallurgici e altre categorie di lavoratori, nel Primo Maggio 1919, possano festeggiare la conquista delle otto ore).


Mentre in Gran Bretagna la celebrazione della “giornata” si svolge senza incidenti sia nel ’90 che nel ’91 (in centomila sfileranno in Hidepark, suscitando l’ammirazione di Engels), in Russia il governo zarista reagisce con una repressione durissima (il Primo Maggio resterà violentemente proibito fino al fatale 1917). Manifestazioni e scontri avvengono a Tiblisi, Kiev, Odessa, Helsinki; nel 1893 forti dimostrazioni a Kazan, successivamente a Mosca, Saratov, Minsk.


Il momento culminante in Russia è toccato nel 1905, quando il Primo Maggio viene celebrato in 177 città dell’impero zarista. Sette anni più tardi, nel 1912, quattrocentomila operai entrano in sciopero dopo la fucilazione di alcuni operai, avvenuta in Siberia, sul fiume Lena: da questo momento in poi, l’agitatore rivoluzionario che fino allora è da tutti conosciuto come Vladimir I. Ulianov, si farà chiamare Lenin. Con un decreto del 1918, il Primo Maggio nella Russia sovietica verrà poi proclamato festività nazionale.


Altrettanto violenta è la repressione in Polonia. Il Primo Maggio polacco del 1892 è passato alla storia come “la rivolta di Lodz”. Il proclama degli operai - almeno 60 mila nelle piazze - diceva: «Chiediamo di lavorare soltanto otto ore al giorno, per non deperire, per avere più tempo per l’istruzione, lo svago e il riposo... Chiediamo la libertà politica». Bandiere rosse e nere sono sospese ai fili, lo sciopero è pacifico: ma, ubbidendo agli ordini del generale Ivan Hurko, viene aperto il fuoco sulla folla. I morti furono duecento. Il proclama del generale Hurko diceva: «Non risparmiate le munizioni, entro domani mattina l’ordine deve essere ristabilito».


Primo Maggio. Nel suo evangelico “Inno dei lavoratori” scritto per la Festa del 1891, Pietro Gori, l’indimenticabile anarchico dal grande cuore, autore anche di “Addio Lugano” e “Canto a Caserio”, così chiudeva la sua canzone-poesia: «Date fiori ai ribelli caduti con lo sguardo rivolto all’aurora/al gagliardo che lotta e lavora/al veggente poeta che muor».


Primo Maggio. Sempre quello.


sabato 29 aprile 2006

Dai su ... facciamo un girotondo

...e indossai la maschera senza coprirmi il viso, 
...una maschera di trucchi sulla pelle,
di simboli e disegni sul volto
... e iniziai a danzare, davanti ai carri armati,
rotolandomi per terra, e librando con piroette nell'aria,
per impedire l'avanzare della guerra,
per una nuova cultura di pace......
e danzavo danzavo, dapprima da solo e poi
...... altri si unirono e il fluido diventeva enorme...
sempre più grande, sempre più grande


E iniziammo a fare un girotondo, intorno al mondo.

Cinque anni così ? Ma voi siete matti !!

Questo titolo è tratto dal giornalaccio "La Padania" di oggi. Il giornale di quelli che definerei razzisti, intolleranti, paesanotti, senza senso civico, irrispettosi delle regole, xenofobi, nuovi fascisti.


Cinque anni così ? Ma voi siete matti !!!
No non siamo matti, siamo quei coglioni che hanno cacciato Berlusconi, il dittatore.
Siamo quelli che a colpi di voti, vincendo la vostra arroganza, hanno votato per Marini e Bertinotti ( due ex sindacalisti).
Siamo quelli che hanno impedito il vostro colpo gobbo di mettere un presidente al Senato come Giulio Andreotti, condannato e assolto per prescrizione ma comunque colpevole di avere rapporti con  la mafia. Siamo quelli che si sdegnano e si schifano di uno Schifani, di Dell'Utri e di Previti. Siamo quelli che non hanno paura di dire che Berlusconi è rimane un piduista fascista amico dei mafiosi.


Siamo quelli che sanno benissimo che Retequattro trasmette illegalmente sul territorio nazionale impedendo a Europa 7 di diffondere il suo segnale a livello nazionale.

Oggi il papà ha imparato a ballare.....

dance into the light ...... e ora sta danzando nella luce
e ballano. Finalmente libero il babbo ha imparato a ballare e
.... danzano tutta la notte. 
Finalmente sono ritornati insieme

venerdì 28 aprile 2006

Hello Daddy

Sei volato in un'altra dimensione.
Noi tutti ti ricorderemo sempre, per la tua gioia di vivere, per la tua allegria.
Non abbiamo paura di quello che potrà accaderti,
sappiamo che ad amarti e ad attenderti a braccia aperte c'è Teresa e sarete uniti per l'eternità.


Hello Daddy.

giovedì 27 aprile 2006

REFERENDUM RIFORMA COSTITUZIONALE: SI VOTA IL 25 GIUGNO

Il 25 e il 26 giugno del 2006, occorre dire no, un no secco a chi vuole cambiare la COSTITUZIONE ITALIANA. Siamo chiamati a votare per il referendum che impedisce di cambiare la costituzione italiana. Un cambiamento nato per colpa del governo Berlusconi che nella sua piu' assoluta arroganza e prepotenza ha voluto cambiare il testo della nostra costituzione.


Per questo dobbiamo dire NO, un no compatto.
NO,  LA COSTITUZIONE NON SI CAMBIA


 

mercoledì 26 aprile 2006

Anche se voi mi credete assolto, sono pur sempre coinvolto

Giulio Andreotti, il vero volto.


Provvedimenti giudiziari a carico di Andreotti


È stato sottoposto a giudizio a Palermo per associazione mafiosa. Mentre la sentenza di primo grado, emessa il 23 ottobre 1999, lo aveva assolto per insufficienza di prove, la sentenza di appello, emessa il 2 maggio 2003, distinguendo il giudizio per i fatti fino al 1980 e quelli successivi, ha stabilito che Andreotti aveva "commesso" il "reato di partecipazione all'associazione per delinquere" (Cosa Nostra), "concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980", che però è "estinto per prescrizione". Per i fatti successivi alla primavera del 1980 Andreotti è stato invece assolto.


Sia l'accusa che la difesa presentarono ricorso in Cassazione, l'una contro la parte assolutiva, e l'altra per cancellare l'infamante conclusione della sentenza di appello. Ma la Corte di Cassazione il 15 ottobre 2004 confermò la sentenza di appello. Nella motivazione si legge (a pagina 211):


«Quindi la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione».

Se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il 20 dicembre 2002 (termine per la prescrizione) Andreotti sarebbe stato condannato in base all'articolo 416, cioè all'associazione "semplice", perché quella aggravata di stampo mafioso (416 bis) fu introdotta nel codice penale soltanto nel 1982, con la legge Rognoni-La Torre.


La conclusione di questo storico processo non fu però riportata con completezza dai media, che parlarono genericamente di assoluzione.


Invece, per il coinvolgimento nell'omicidio Pecorelli, in primo grado ebbe l'assoluzione, mentre la Corte d'Assise d'Appello di Perugia il 17 novembre 2002 lo ha condannato a 24 anni di reclusione. Andreotti ha presentato ricorso in Cassazione, che lo ha assolto.



fonte: wikipedia

domenica 23 aprile 2006

Tutti hanno un sogno

Ohi sto perdendo anche i capelli


Minchia, avete mai visto un nano ridotto così ?
Sta perdendo anche i falsi capelli !!!
Le preoccupazioni per quello che gli potrà accadere nel futuro sono
... così forti che il mal di testa lo tormenta
ininterrottamente dal 10 Aprile.
Dov'è finito il suo sorriso ?

OKKIO

OKKIO ALL'AMICO DELLA MAFIA

giovedì 20 aprile 2006

martedì 28 marzo 2006

la Cina protesta contro Berlusconi

PECHINO. Il governo cinese ha definito oggi «affermazioni senza alcuna base» le dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo il quale durante la rivoluzione culturale i cinesi bollivano i bambini. «Siamo scontenti di queste affermazioni, che sono completamente prive di fondamento», ha affermato il ministero degli Esteri di Pechino in una nota. «Le parole e i comportamenti dei leader italiani dovrebbero favorire la stabilità e lo sviluppo di relazioni amichevoli tra la Cina e l'Italia».


fonte: La Stampa on line

domenica 26 marzo 2006

Scegliamo di andare avanti !!


Scegliamo di andare avanti a raccontarvi frottole
Scegliamo di andare avanti a fregarvi i soldi
Scegliamo di andare avanti a controllare le Televisioni per impedire che la Satira svegli le persone
Scegliamo di andare avanti a proteggere i mafiosi e disprezzare il lavoro della magistratura

Che vergogna !! Berlusconi amico dei fascisti

24.03.2006 - Intervista a Martin Schultz (articolo tratto da L'Unità
Che vergogna Berlusconi amico dei fascisti

Esce nelle sale il film di Moretti «Il caimano» e il tedesco Martin Schulz (presidente del gruppo socialista al Parlamento europeo), la persona che Berlusconi - in una delle sue peggiori esternazioni - apostrofò come «kapò, è in Italia. La tv aveva trasmesso solo qualche battuta dell’esordio di Berlusconi alla presidenza del semestre europeo, evitando di mostrare il contesto: l’incredulità di tutto il Parlamento di Strasburgo.

 


Nel film l’episodio è più chiaro: Berlusconi le dà del kapò e poi dice che stava ironizzando...
Non ho visto il film ma ho avuto occasione di parlarne. Voglio ripeterlo: quel giorno ero attonito, incredulo, e come me tutto il Parlamento europeo. Fino a quel momento non avrei pensato che Berlusconi, presidente del consiglio, nelle funzioni di presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea, potesse perdere in quel modo disciplina e stile. Un primo ministro dovrebbe essere abituato alle critiche, nella vita politica è normale: lui però pensa che nessuno abbia diritto di criticarlo. «Io l’ho detto con ironia», sostenne... Mi pare impossibile che si possa fare ironia sui campi di concentramento. Del resto Berlusconi invita i neonazisti a sostenere la sua candidatura...


Come giudica questo fatto?
Ho scritto una lettera a tutti i capi di governo conservatori affinché non sostengano Berlusconi in campagna elettorale: è inaccettabile, per me, che l’Italia abbia un presidente del consiglio che fa alleanze con neonazisti e neofascisti e che l’Europa non dica niente. Romagnoli (Fiamma Tricolore) è un membro del Parlamento europeo: lo conosco, nega l’Olocausto, ha dubbi sulle camere a gas.

A Bologna la Fiamma avrebbe voluto tenere un comizio ma Cofferati non ha concesso la piazza...
Cofferati ha fatto molto bene. Non si dà la piazza a chi non riconosce valori minimi di umanità e non ha rispetto reciproco. Neonazisti e neofascisti sono contro ogni valore democratico: sono aggressivi, razzisti. Dovrebbero essere esclusi dalla nostra società, messi da parte. La posizione di Cofferati è simbolica, significa che nella sua città, ricca di storia, di cultura e di democrazia, i neonazisti non hanno posto. Mi congratulerò con lui.


C’è chi ritiene che la Lega Nord possa essere anche più pericolosa, perché meno “sfacciata” della Fiamma Tricolore e quindi più capace di entrare nelle teste delle persone...
Non possiamo fare un paragone. Ma è vero: pensi a Calderoli e alla questione delle vignette. C’è nella Lega una tendenza xenofoba: è un partito pericoloso perché non accetta la maggior parte dei valori comuni. Fu una vergogna per l’Italia e per l’Europa anche quando Borghezio inveì contro Ciampi al Parlamento europeo. La Lega ha mostrato di non avere rispetto per le istituzioni, per le altre fazioni politiche, per le persone.
Alcuni giorni fa l’onorevole Mussolini ha detto in tv «Meglio fascisti che froci...»
Questo vuol dire considerare gli omosessuali persone di seconda classe: mi ricorda gli aspetti più tristi del passato del mio Paese.
Onorevole Shulz, lei è in Italia per il congresso del Partito popolare, ma anche per sostenere Prodi. Cosa potrebbe cambiare con lui al governo?
Sostengo Prodi, i Ds, l’Ulivo e l’Unione. Prodi al governo è una grande chance. Le strategie di Berlusconi in questi cinque anni sono state salari più bassi, meno partecipazione sociale, meno diritti per i lavoratori: pre-condizioni per la crescita economica. Le strategie di un governo di centro-sinistra sono quelle di combinare progresso economico e sociale. Il modello prodiano si basa su sindacati, imprese e istituzioni europee. L’Italia ha una tradizione di dialogo sociale. Prodi è un convinto sostenitore dell’Europa, Berlusconi, di fatto, è un euroscettico. La Ue ha bisogno dell’Italia perché è un paese fondatore: dopo il “no” alla Costituzione europea di Francia e Paesi Bassi, l’Europa è in stagnazione. Ci serve un rafforzamento del movimento in favore dell’integrazione europea per dare forma alle istituzioni.