sabato 24 dicembre 2005

Gli Italiani capirebbero

Nel blog di Beppe Grillo ho trovato un augurio.
Una speranza per tutti gli italiani.
Ve lo regalo, speriamo sia di BUON AUSPICIO per un Italia migliore:


"Gli italiani capirebbero.


Del resto perché esporsi a una sconfitta, perché ridursi come Fazio (“uomo probo”), e dimettersi il giorno prima per evitare di essere cacciato il giorno dopo?


Ritirarsi adesso sarebbe anche il miglior regalo di Natale per tutti gli italiani.
Una mossa da vero statista.


Buon Natale a tutti. Beppe Grillo. "


giovedì 22 dicembre 2005

Il telefonino

In questo mondo di merda, si sono inventati di tutto. Hanno inventato il telefonino cellulare. Poi hanno inventato la possibilità di inviare messaggi, di inviare mms, di videochiamare, di chattate tra piu' persone, di mettere la propria musica mp3 come suoneria. Ma è mai possibile che non abbiano ancora inventato un telefonino che non si scarica mai !!!! Alimentato a energia solare !!!!


C A Z Z O !!!!!

domenica 11 dicembre 2005

Sapete cosa vi dico ?

Solo, in autostrada, nessuno nella notte, solo la mia auto e la mia compilation, la musica della mitica radiocodaritorta webstation.
Volume al massimo, canto a squarciagola Church Not Made With Hands dei Waterboys. Un pezzo di molto tempo fa, eppure cosi' nuovo, anche se gli anni sono passati.
Viene volglia di dire basta, di correre all'impazzata, di sfrecciare col pensiero, piu' veloce della luce.
Gioia nella mia mente, calore anche se la temperatura qui dentro è freddissima.
Atmosfere che ti fanno librare nell'aria !!!.


Puo' questo mondo capire, questa galassia, questa terra di merda che non pensa a nient'altro che al business e agli Hit, ricordarsi di questo pezzo.
Sapete cosa vi dico, me ne fotto !


 


 

Into the..

 


Sono arrivato qui senza che nessuno mi fornisse la chiave. Il mio volto colorato a forma di linee e forme anarassiane in tutta la
mia faccia.  Sono arrivato  qui in questo posto pagano e improvvisamente hanno tirato la freccia colpendo la mia giovane
aquila.
Dove hai volato, fino a dove sei riuscita ad arrivare?Eagles
Sono riuscito a toglierti il veleno, sono riuscito a salvarti dalla morte certa.
Ora sei qui, ti nutri dalle mie mani, in attesa di rispiccare il volo, di librarti nel cielo per osservare la loro anima.
Insieme ormai riusciamo a guardare dentro il cuore dell'uomo, sempre piu' pagano, sempre piu' pagano.

sabato 10 dicembre 2005

Pace nel mondo - diffondi il messaggio

No alla Guerra, No alle Armi


RadioCodaRitorta WebStation
No WAR NO GUNS
CONTROL ARMS
Sostieni la campagna di Amnesty, Iansa e Oxfam
per un trattato internazionale sul commercio delle armi
entro il 2006, aderendo alla foto-petizione su www.controlarms.org
Andate sul link!

Comunicazioni dal Pianeta Anarras:


- Ci si fa solo male -
Fulgore della notte. Bagliori del Sole

Disordini ai Confini: Confusione in Città
Oh Madre mia, la Civiltà !


Anarras - Energia in movimento


- non posso che io -
- non posso che tu -

Spio nella notte ciò che si farà Aurora
congegno baluardi di collera impotente
timore dell'oscuro che specchia, che riflette
Tenebra interiore.

Un codice l'Amore, un codice la Guerra
un codice per me che
cammino la terra.


Abito la Terra


G.L.Ferretti - Co.Dex


 


 


 


 


 

martedì 6 dicembre 2005

Il nemico marcia sempre alla tua testa

Il nemico, marcia, sempre, alla tua testa.
Ma la testa del nemico dove è,
che marcia alla tua testa.
Ma la testa del nemico dove è,
che marcia alla tua testa.
Ma che nebbia, ma che confusione,
che aria di tempesta,
la socialdemocrazia è
un mostro senza testa.


Il nemico, marcia, sempre, alla tua testa.
Ma una testa oggi che cos'è?
E che cos'è un nemico?
E una marcia oggi che cos'è?
E che cos'è una guerra?
Si marcia già in questa santa pace
con la divisa della festa.
Senza nemici né scarponi e
soprattutto senza testa!


La socialdemocrazia non va
a caccia di farfalle.
Il nemico marcia in testa a te
ma anche alle tue spalle.
Il nemico marcia con i piedi
nelle tue stesse scarpe.
Quindi anche se le tracce non le vedi
è sempre dalla tua parte.


La socialdemocrazia è
un mostro senza testa.
La socialdemocrazia è
un gallo senza cresta.
Ma che nebbia, ma che confusione
che vento di tempesta.
La socialdemocrazia è
quel nano che ti arresta.

lunedì 5 dicembre 2005

Coraggio

Solo perchè si sentono di casa


Eh, no !!! Ma chi vi credete di essere.
Io ho il coraggio di dire ciò che penso.
Fate tanto i gradassi e le vittime solo perchè vi credete "del luogo".
Ebbene si, io sono piccolo e sono pur sempre un vagabondo, la "località" non mi appartiene.
Perchè dovrei scostarmi io dalla strada ? Solo perchè il mio abbaiare è più strillante del tuo ?
Solo perchè ad alcuni conviene tenere alto il livello del contraddittorio ?
Noi vagabondi non abbiamo bisogno di una misera cuccia.
L'informazione riusciamo a farla ovunque.
Non abbiamo bisogno di qualcuno che ci sostenga o prenda le nostre difese, quando sappiamo di aver ragione !
Tu sei tanto grande e sei amico altolocato della località, è per questo che tutti ti "coccolano" per farti restare.
Hanno paura che un domani tu possa abbaiargli contro e saltargli addosso !!!
E allora sai che ti dico !!! - leggilo !!
Lo scrivo qui, ma là ti ignoro perchè non vale la pena di rispondere a un cane come te.

 


 


 

sabato 26 novembre 2005

Berlusconi in stato confusionale

"Ieri sera ho visto Cofferati a 'Primo Piano' una trasmissione a senso unico, senza contraddittorio, come tutte quelle di Rai Tre” E’ il commento di questa mattina del premier Silvio Berlusconi. Peccato che a Primo Piano Cofferati non c’era ma in studio si trovava Guglielmo Epifani. E per sicurezza ricordiamo che Maurizio Mannoni non e’ Bianca Berlinguer e Gianni non e' Pinotto. Perche’ gli esponenti Lainati e Novi di Forza Italia si agitano cosi’ tanto se qualcuno glie lo fa notare? Comunicare agli italiani che Berlusconi si e’ confuso significa aiutarlo a ritrovare se stesso. In realta’ c’e’ poco da ridere dal momento che Berlusconi e la sua maggioranza attaccano Raitre perche’ non vogliono che la vita vera degli italiani (lavoratori, disoccupati, emarginati, studenti…) entri in tv per nascondere il fallimento del proprio governo.

Per questa ragione Articolo21 chiede che gli spazi in tv sulle manifestazioni dei lavoratori a partire dallo sciopero di oggi abbiamo molto piu’ spazio in tv di quello avuto fino ad adesso e chiede che si prevedano numerose finestre di approfondimento sullo sciopero dei metalmeccanici del 2 dicembre che interessera' oltre un milione e mezzo di lavoratori.
fonte: Articolo 21

sabato 5 novembre 2005

SONY BMG MUSIC ENTERTAINMENT

Sony BMG MUSIC ENTERTAINMENT hai rotto il PC 
Questo e’ il testo dell’esposto presentato da ALCEI
in relazione all’abuso di DRM da parte di Sony BMG Music Entertainment
http://www.alcei.org/index.php/archives/105
e anche qui
http://www.interlex.it/copyright/corrado24.htm
leggi è diffondi
Ma come si permettono ?
Se io mi riproduco un disco che ho comperato per ascoltarmelo con un lettore mp3,
loro mi installano un VIRUS.
Boicottiamo sta major di merda !

NO WAR - via dall'IRAQ subito !!

4 novembre 2005 - Reggio Emilia - Piazza della Vittoria

venerdì 4 novembre 2005

Hai mai visto una città ?

Piazza Bella Piazza - ci passò una lepre pazza


Ricordo nel passato quando non c'erano i potenti mezzi di comunicazione tecnologica
e distrussero la mia capanna sull'albero nel bosco,
in fondo al Viale DeGazprom nella strada morta, piena di alberi, chiodini, ramarri, farfalle...
E nessuno fece nulla.
Ecco, oggi non voglio piu' rimanere senza la mia capanna.
Non voglio piu' perdere i miei amici alberi,
gli animaletti misteriosi che animano i dintorni del laghetto,
non me ne frega nulla della pista ciclabile con 4 palazzoni di cemento armato li intorno.
Ebbene si....

Quando ero bambino restavo muto e affascinato
guardando all orizzonte il crescere costante del cemento armato.
Poi, crescendo scoprii l’ importanza e la vitalità del vento.
...Martin si svegliava nella capanna di giunco e...

Osservava il soffio del vento,
cullare le fronde degli alberi nella grande foresta.
...Sentiva il profumo della natura

accarezzava la sua purezza,niente tristezza, niente paura.
Mentre io, sentivo l’ ululare del vento

imprigionato dai blocchi di cemento.
e allora ?

Terra e non asfalto
Verde e fiori e non fast-food e centri commerciali
il mezzo per fare questo e COMUNICARE
AGGREGARSI, ma sopra tutto PENSARE,
Se possiamo ancora fermare questa devastazione,
se siamo ancora in tempo...beh, mettiamoci nudi per protestare,
sdraiamoci per Via Zooropa,
attiriamo l'attenzione,
leghiamoci davanti al municipio,
sono sicuro che le future generazioni apprezzerebbero il nostro gesto.
Sei disposto a farlo ? L'opposizione è disposta a fare queste azioni di protesta ?

La sinistra "bene" è disposta a spaccare il tacito accordo di devastazione e a scendere in piazza ?
Piazza, Bella Piazza, ci passò una lepre pazza ...
....si deciderà se e in quale forma potrà avvenire il coinvolgimento della gente.
valuteremo
vederemo se è il caso
decideremo il da farsi
E intanto il tempo passa...

domenica 30 ottobre 2005

M I S T I F I C A Z I O N E

Una parola del vocobolario italiano che si addice moltissimo ad alcuni utenti della rete che la usano per cercare di zittire altri è:


mistificàre: mistificàre


v. 1ª tr. (Ind. pres. mistìfico, mistìfichi)


adulterare, falsificare


ingannare la buona fede altrui facendo apparire una cosa per un'altra


Questi utenti, dalla loro altezzosità quando rispondo ad altri si comportano in modo stranissimo:
1) dicono agli altri di non ricordare la storia e il passato
2) dicono che gli altri sono faziosi
3) quando li "sgami" il piu' delle volte "glissano" e non rispondo alle tue repliche
4)usano la parola mistificazione convinti che solo loro sono in buona fede e tutto il resto del mondo è cacca.


Ogni riferimento alla realtà è puramente casuale.

giovedì 20 ottobre 2005

Rockpolitik

Beh, tanto clamore per una trasmissione veramente squallida.
Ci si aspettava forse che alla Tv manipolata la cultura potesse prendere il sopravvento ?
Celentano ha detto le cose piu' ovvie di questo mondo, si è guardato bene  dal punzecchiare politici, non ha mirato su nessuno.
E' ovvio che una trasmissione cosi' impostata è solo un'illusione di apertura alla cultura.
Di culturale non c'è proprio nulla, non so quale sia il timore di Celentano. Ha forse paura che lo censurino ?
Se ne guardano bene dal censurare una trasmissione cosi' idiota, fatta passare dai media come l'evento "scottante" dell'anno.


Ma per chi ci avete preso !!!


 


 

venerdì 14 ottobre 2005

'A livella

'A livella


Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire:
s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del'31"
'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto...
...sotto 'na croce fatta 'e lampadine;
tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore
nce stava 'n 'ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.
E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava
ca pur all'atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezanotte,
e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,
muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.
Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia...
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia?
Ate che fantasia;era 'o Marchese:
c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu 'nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro...
'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro:
so' muorte e se ritirano a chest'ora?
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto,
s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto!
Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"
"Signor Marchese,nun è colpa mia,
i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa' sta fesseria,
i' che putevo fa' si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse
e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".
"E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"
"Famme vedé..-piglia sta violenza...
'A verità,Marché,mme so' scucciato
'e te senti;e si perdo 'a pacienza,
mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...
Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".
"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".
"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.
'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"


dedicata a Claudio

domenica 9 ottobre 2005

Salviamo Cascina Ronco dalla speculazione edilizia

Firmare on line per SALVARE CASCINA RONCO


Le Associazioni sandonatesi RECSANDO, ASDA, QUINTOMIGLIO, TEATRO DI STALLA e il COMITATO DI QUARTERE DI POASCO E SORIGHERIO, promuovono una iniziativa di sensibilizzazione della realtà di Cascina Ronco.


Cascina Ronco è situata nel territorio di San Donato, ormai unita al quartiere di Poasco ed estende i suoi territori fino al confine con il Comune di Opera.
La parte più vecchia della Cascina Ronco risale alla seconda metà del 1500, quando la nobile famiglia Filiodoni fece costruire la propria abitazione di campagna: è un edificio neoclassico la cui facciata è abbellita da imponenti colonne di granito; dello stesso periodo sono il mulino e la roggia denominata “Cavo Danese”. Risale invece alla fine del 1700 il solenne ed armonico complesso Ronco, che è il tipico esempio di cascina lombarda con la signorile casa padronale completata con due bracci di portici, strutture agricole e casa colonica.
Gli attuali agricoltori della Cascina Ronco, da quasi settant’anni e per ben tre generazioni, hanno coltivato e tuttora coltivano il podere denominato “Ronco di Poasco”, vi allevano bestiame; all’interno di Cascina Ronco tutte le strutture hanno funzione esclusivamente agricola e ne costituiscono il centro aziendale di un fondo agricolo di circa 90 ettari inserito nel “Parco Agricolo Sud-Milano”.


Per la popolazione delle frazioni di Poasco e Sorigherio, di San Donato, ma anche di tutta la zona Sud-Milano, Cascina Ronco è una ricchezza storico, architettonico, culturale da salvaguardare e preservare da trasformazioni di utilizzo.
Nel territorio di San Donato l’ultima cascina ancora attiva deve poter continuare a condurre l’attività agricola diventando così “museo a cielo aperto” del passato del presente e del futuro della Bassa Padana.


Si chiede dunque all’Amministrazione Comunale e a tutti gli organi competenti del Comune di San Donato Milanese, di Milano, della Provincia di Milano e della Regione Lombardia:
 
di continuare sempre più attivamente nella scelta di mantenere l’attività agricola all’interno di Cascina Ronco
 
riconoscere concretamente l’importanza sociale della presenza di una parte del settore primario dell’economia lombarda all’interno del proprio territorio
 
di non permettere il cambio di destinazione dell’uso attuale della struttura rurale
 
di valorizzare le strutture esistenti
 
promuovere e sostenere le iniziative a favore di questa struttura
 
di non permettere alla speculazione edilizia di trasformare questo angolo di vita rurale in un ulteriore ed ennesimo complesso residenziale
 
L’interesse dei cittadini alla salvaguardia di un patrimonio sociale, testimoniato da questa raccolta firme, sia di incoraggiamento e monito per le amministrazioni che regolano le scelte socio-politiche, affinché vi sia una risposta concreta e visibile nell’immediato a favore di Cascina Ronco.


Durante la festa del patrono del 18 settembre 2005 sono state raccolte circa 1000 firme, se non hai avuto l'opportunità di firmare, puoi ora firmare on line, con una e-mail di solidarietà.



Per firmare la petizione "SALVIAMO CASCINA RONCO" sono stati allestiti  ad oggi anche dei punti di raccolta firme, ma a breve se ne aggiungeranno altri.


In questo momento puoi firmare oltre che qui su RecSando con una e-mail virtuale anche dal vivo in questi luoghi:


EDICOLA DI POASCO via Unica Poasco


OTTICO OCCHIO & CROCE piazza della Chiesa Poasco


LAVANDERIA DA SABRINA via Unica Sorigherio


CENTRO ESTETICO INTEGRATO via Unica Sorigherio


PARRUCCHIERA DANIELA via Unica Sorigherio


Presso il Gazebo di RecSando durante la festa di Poasco del 9 ottobre, dalle ore 14.30


DIFFONDI LA NOTIZIA NEL TUO BLOG - FIRMA ON LINE - ANCHE SE NON SEI DELLA ZONA
 

sabato 8 ottobre 2005

Netsukuku, rete libera oltre la rete

Netsukuku, rete libera oltre la rete
La sviluppano quelli del Freaknet di Catania, crew di hacker che punta ad una rete mondiale distribuita, anonima e anarchica capace di svincolarsi dalle infrastrutture internet tradizionali e di girare al di fuori di ogni controllo


"Internet è nata per soddisfare le esigenze di sicurezza militare dell'amministrazione della difesa degli USA, e nel corso del tempo, la sua struttura originaria non è cambiata, nè mai potrà mutare (...) Se, di fatto, i tentativi di rendere Internet il mezzo di comunicazione libero per eccellenza, sono destinati a fallire, allora non ci resta altro da fare che sostituirla. Come? Con una rete distribuita, decentralizzata e pienamente efficiente, una rete che non possa essere sottoposta a nessun tipo di governo".


Con queste parole si presenta un progetto di network ambizioso come ben pochi in precedenza e partorito dalle menti del Freaknet MediaLab di Catania, una delle realtà storiche del panorama hacker italiano. Il nome di questa ambizione è Netsukuku, il cui sottotitolo è Cl0se th3 w0rld, OpeN th3 NeX7. Un progetto sul quale si lavora da anni e che ora sembra pronto a venire "allo scoperto".


Sul sito ufficiale del progetto si possono leggere alcuni versi che rappresentano senza dubbio l'ispirazione sulla quale hanno lavorato e stanno lavorando i coders che intendono dar vita a questa nuova rete alternativa alla rete:


La Rete, Tao della conoscenza/ che unisce il molteplice nell'uno / deve rinascere libera / ed avvolgere in un caldo abbraccio / la dolce madre Gaia.
Questo è il risveglio / il risveglio di tutti noi che finora / siamo vissuti immersi nella nebbia / braccati dalla chimera di un putrefatto Wired / è il nostro risveglio / Unitevi e non abbiate timore / le porte sono aperte / la Rete ci attende


per approfondimenti sull'argomento: http://punto-informatico.it/p.asp?i=55421&r=PI


 



Stop Bolketsein

Stop Bolketsein


Il 15 Ottobre è stata indetta una giornata di mobilitazione europea contro la direttiva Bolkestein, documento, che prende il nome dall'ex membro della commissione europea Frits Bolkestein (liberale olandese distintosi per le pressioni esercitate per favorire case farmaceutiche e multinazionali dell'informatica).

Dopo aver seguito un travagliato iter, sotto la regia di Romano Prodi, la proposta dovrebbe essere votata dal parlamento europeo alla fine d'ottobre.


Tale direttiva si prefigge la privatizzazione di tutte le attività di servizio, la deregolamentazione e la completa precarizzazione delle prestazioni di lavoro attraverso il principio del paese d'origine e l'azzeramento dei poteri decisionali degli Enti Locali. Il cosidetto principio del paese d'origine è ciò che crea più scalpore, esso renderà possiblie la destrutturazione e lo smantellamento del mercato del lavoro attraverso la precarizzazione e il dumping sociale all'interno dell'unione Europea.


Acqua, aria energia territorio, ambiente sono beni comuni naturali necessari alla sopravvivenza delle persone e alla stessa vita sulla Terra. Non possono divenire merci al servizio dei profitti delle multinazionali. Casa, istruzione, salute, previdenza, trasporti, formazione, conoscenza e cultura sono beni comuni sociali, di cui i servizi pubblici rappresentano la garanzia di universalità Non possono essere privatizzati e gestiti con logiche di profitto.


Su internet è possibile firmare la petizione


Sabato 15 Ottobre corteo nazionale a Roma

martedì 20 settembre 2005

Volo

Chissà dove sono ? Come un granello di polvere mi lascio cullare dal vento. E ti senti leggero, come un suono che sfuma e libra nel cielo....leggero leggero come un gipeto, osservo dall'alto VOI che non avete ancora capito che la guerra porta ad altre guerre.


 


 

mercoledì 31 agosto 2005

892.892

COME MINIMO CHIAMARLI LADRI!!

I "castori" dell'892 892

Ci sono in giro due castori, magri, ambigui, in tutine attillate rosso   fiamma, un incrocio tra la Carrà e Japino, che fanno la pubblicità a un  
numero magico: l'892 892.

Un servizio che replica il vecchio numero 12 della Telecom Italia   (rappresentato da un pensionato in panchina), per le informazioni sugli  
elenchi telefonici.
Per conoscere un numero telefonico si chiama l'892 892 (<www.892892.it> ) e  
si paga.
Ma quanto si paga?
Nel caso migliore, dal telefono di casa, 0,12 euro di scatto alla risposta   e  
0,03 euro al secondo.
Cinque minuti per ottenere un numero di telefono costano 0,12 + (0,03 x 300  
secondi), quindi 9,12 euro. Per un'ora di conversazione paghi 108 euro!!!

Ma chi ha autorizzato queste tariffe? In Italia chiunque può fare i prezzi  
che vuole?
E poi quale società fornisce questo servizio?
La maggior parte di noi, dopo aver visto i castoroni e le bande rosse  
orizzontali sul sito, risponderebbe: "Telecom Italia".

Sbagliato!

Il proprietario è la società internazionale InfoXX, ma il dominio  <www.892892.it> è intestato a: "Il Numero Italia srl (società a  
responsabilità limitata)".

Quindi, se proprio volete delle informazioni sugli elenchi, non telefonate,   ma usate i siti gratuiti in Rete (es. <www.paginebianche.it> ) o la vecchia  
guida telefonica!!!

Attenzione : il numero 892892 NON E' TELECOM ma di un gruppo americano  
(infoxx) che opera anche in altri Paesi.
Le informazioni pervenute NON hanno mai parlato di Telecom, ma NON HANNO   mai  
specificato di NON ESSERE Telecom.
Il servizio di Telecom è 892412.
Sarebbe utile informare quante più persone possibili, visto le tariffe che   vengono applicate.

mercoledì 22 giugno 2005

Zeta Lager - Realtà o Immaginazione ?

E ad un certo punto dell'esistenza in una galassia molto lontana dal nostro pianeta, un coglione di nome Mirkya si inventò che i non fumatori avevano tutti i diritti del mondo, mentre i fumatori erano invece senza diritto.
Su questo andazzo di merda, anche i datori di lavoro si adeguarono a questa legge infame che ghettizzava il fumatore.
In questo posto, negli ambienti di lavoro non esistevano stanze adeguate per aspirare il fumo delle sigarette e i lavoratori fumatori dovevano uscire dall'azienda con qualsiasi condizione atmosferica, solo dopo aver timbrato l'uscita dall'azienda e la conseguente timbratura di rientro.
A questi lavoratori, di questo pianeta lontano, erano consentite solo due pause sigarette al giorno, e queste pause potevano durare un massimo di 10 minuti l'una.
Queste persone senza diritti, potevano fumare infatti solo due sigarette al giorno per un massimo di 20 minuti. Questi minuti "persi" dovevano essere assolutamente recuperati alla sera. ( il bello o il brutto a sseconda delle angolazioni, era che se il fumatore usciva per fumare una sigaretta e "usava due minuti" e nell'altra sigaretta del pomeriggio "altri 2 minuti", aveva "regalato 16 minuti di non fumo all'azienda. Pertanto, se i lavoratori fumatori uscivano 3 volte usando per ogni sigaretta 2 minuti, potevano recuperare solo "4 minuti" , mentre per gli altri "2 minuti" gli venivano trattenute dallo stipendio la bellezza di MEZZ'ORA di lavoro che non poteva assolutamente essere recuperata.
I non fumatori invece potevano trastullarsi per la pausa caffè all'interno dell'azienda, questa volta senza per fortuna penalità e davanti alla macchinetta del caffè o al distributore di bevande potevano raccontarsi ogni storia per un totale giornaliero di molto superiore ai 20 minuti, senza che nessun scagnozzo del padrone alzasse ciglio per "riprenderli".
Tutto questo visto dal punto di vista "terrestre" ritengo sia discriminatorio nei confronti di una categoria di persone, le quali ormai assuefatte dallo loro condizione di fumatori erano quasi costretti a fumare delle sigarette vendute legalmente dallo Stato.
La beffa era che lo Stato che gli vendeva le sigarette aveva fatto questa legge che vietava di fumare nei luoghi chiusi e pensando che in questo modo i fumatori avessero fumato meno sigarette, per forza di causa maggiore, aveva aumentato i prezzi del paccheto di sigarette, per recuperare il mancato introito e guadagnarci comunque lo stesso danaro.
Da quanto mi riferisce questo lavoratore Extraterrestre, queste persone lavoravano in un' azienda informatica ed erano obbligati per svolgere il loro lavoro a stare 8 ore davanti ad un computer. Lo Stato per legge garantiva a tutti i lavoratori in queste condizioni di poter " estraniarsi per un quarto d'ora di pausa"  dopo due ore di lavoro davanti al Computer. Eppure sembrava che al datore di lavoro, queste regole non interessassero.
Iniziai ad interessarmi alla storia che mi raccontava questo mio amico extraterrestre e quando mi disse che l'azienda in cui lavorava si chiamava Zetalager, tutto mi fu molto piu' chiaro.

domenica 19 giugno 2005

Mail Art

MAIL ART (Arte Postale)

La Mail Art dimostra la possibilità di comunicare artisticamente con altri servendosi di un mezzo semplicissimo: il servizio postale.
Le poste hanno diffusione universale, arrivano nei più remoti angoli del mondo, inoltre la corrispondenza, il fatto di scrivere delle lettere, è un’arte.
Oggi ben si sa che telefono, fax, e-mail e molti altri mezzi di comunicazione hanno largamente soppiantato la corrispondenza, salvo che per la propaganda elettorale, quando i candidati ti mandano affettuose lettere con nome e cognome ben chiaro, da ripetere sulla scheda elettorale.
In genere non si scrive più e l’uso della corrispondenza è ormai una rarità, un vero e proprio fatto artistico.
La corrispondenza è economica da spedire e anche comoda da conservare, il suo ingombro è ridottissimo, manutenzione non ce n’è e se esposta alla luce non dà luogo a degrado.
La Mail Art è nata intorno al 1962, qualificandosi subito come una particolare forma di comunicazione estetica tendente a rompere l’isolamento dell’arte rilegato ormai a contenuti, forme e tecniche specialistiche, spesso incomunicabili.
Le radici storiche della Mail Art sarebbero molteplici, dal movimento Fluxus alla New York Corrispondence school, al Nouveau Réalisme, alle precedenti esperienze Dadaiste e Futuriste.
Nella Mail Art sarebbero presenti anche influssi della Pop Art, dell’Arte Concettuale, Minimale; Strutturale, Poesia Visiva e Concreta. Insomma c’è di tutto, i linguaggi della Mail Art affidati alla macchina postale internazionale brulicano sul pianeta Terra, invadendo con l’Arte spazi inconsueti e inimmaginabili. Trattasi di prodotti precari, a volte effimeri, che però possono modificare addirittura l’uso delle normali comunicazioni, così sfruttando questa cassa di risonanza, la Mail Art ha favorito il diffondersi delle idee, i confronti culturali e i modi di sentire l’Arte e la vita; tanto più che, da una corrispondenza iniziale tra artista e artista, si è passati alla divulgazione dei linguaggi creando comunicazioni artistiche spesso rivolte a strati più larghi di popolazione.
Mostre intere presero a spostarsi dal Giappone al Messico, alla Francia, all’Italia eccetera.
Grandi rotoli (nei limiti del peso e nelle misure del regolamento postale) contenenti opere realizzate su carta.
Servendovi di tali indicazioni, potete inviare per posta domande, idee, piccoli collage, disegni, poesie, dipinti su carta, o altri manufatti inerenti al vostro lavoro. Se siete fortunati, riceverete una risposta consistente in un’altra opera o manufatto o manoscritto che dir si voglia!
Basta coi chiari di luna, coi nudi, paesaggi, nature morte e interni metafisici! Dipingiamo cartoline, spediamoci lettere artistiche!!!

sabato 11 giugno 2005

scegli un sms da inviare ai tuoi conoscenti

1.
A votare ai referendum
porta tutta la famiglia.
Il cognato, la sorella,
mamma, babbo, nonna e figlia.
E se pensi non si incazzi
porta pure Papa Ratzi!

2.
No voto, no scelta, no vita. Partecipa ai referendum.

3.
Questo è un messaggio autogenerato per vergogna dal computer del Ministero degli Interni. Il 12 e 13 giugno partecipa ai referendum.

4.
Questa domenica, ricorda di fare il segno della croce. Sulla scheda.

5.
Anche in democrazia, la funzione sviluppa l'organo. Non astenerti.

6.
Chi si astiene non gode.

7.
Sì... sìììì... sìììììììì... sìììììììììì! Che peccato, ti eri astenuto?

8.
Chi si astiene, non sa che si perde.

9.
Per quest'anno non cambiare, 4 sì e poi al mare.

10.
Astenersi è un po' come fare i guardoni.

11.
Libertà è partecipazione. Dai il tuo voto ai referendum.

12.
Previsioni meteo: il 12-13 giugno pioggia su tutte le località di villeggiatura. Sereno sui seggi elettorali.

13.
4 croci e una testa. La tua. Il 12 e 13 giugno usala ai referendum.

14.
Ma il papa ti manda sola? Ai referendum vota sì.

15.
Just say yes. Ai referendum vota 4 sì.

16.
Sulla vita, non ci si astiene. Il 12 e 13 giugno vota ai referendum.

17.
Il 12 e 13 giugno si vota sulla vita. C’è chi si astiene, e c'è chi ci tiene.

sabato 4 giugno 2005

Ruini sei punito con la reclusione da 6 mesi a tre anni













Ruini... Ruini... che fa? Concilia?
a cura dell'Associazione Partenia

 

LEGGE ELETTORALE - Art. 98
 [ T.U. delle leggi elettorali; Titolo VII ]
 «Il pubblico ufficiale, l'incaricato di un pubblico servizio, l'esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque  investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle  proprie attribuzioni  nell'esercizio di esse, si adopera  - a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di  candidati - od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di  determinate liste o di determinati candidati - o ad indurli all'astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000»


 in combinato disposto con:
 
ART. 51. della legge 352/1970 sui referendum
 « Le disposizioni penali, contenute nel titolo VII del Testo Unico delle Leggi per la elezione della Camera dei deputati, si applicano anche con riferimento alle disposizioni della presente legge.

Le sanzioni previste dagli articoli 96, 97 e 98 del suddetto Testo Unico, si applicano anche quando i fatti negli articoli stessi contemplati riguardino le firme per richiesta di referendum o per proposte di leggi, o voti o astensioni di voto relativamente ai referendum disciplinati nei titoli I, II e III della presente legge»
 

 

 

Il procuratore di Firenze
 
"MA I SACERDOTI NON POSSONO FAR CAMPAGNA"
di Franca Selvatici La Repubblica 28.5.05
 
E' lecito adoperarsi con gli elettori per indurli ad astenersi?
Non per tutti, almeno a leggere una norma "trascurata" ma ancora in vigore. L'articolo 98 del Testo unico delle leggi elettorali punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni i pubblici ufficiali, gli incaricati di pubblico servizio, gli esercenti di un servizio di pubblica utilità, i ministri di qualsiasi culto e chiunque sia investito di un pubblico potere o funzione civile o militare i quali, " abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse", si adoperino (fra l'altro)
per indurre gli elettori all'astensione.
A segnalare la questione, di indubbia attualità  dopo gli inviti del cardinal Ruini e dei vescovi italiani a disertare le urne in occasione del referendum sulla procreazione assistita, è il procuratore della Repubblica di Firenze Ubaldo Nannucci.
Sui ministri di culto la Cassazione si è già pronunciata un paio di volte, escludendo il reato anche in caso di interferenze, nell'assunto che non vi era il fine di vantaggio (peraltro non previsto dalla legge) e che in ogni caso l'eventuale l'eventuale abuso delle proprie attribuzioni debba essere visto alla luce dell'ordinamento canonico.
Un ragionamento, questo, non condiviso da Nannucci, perchè in base ad esso non sarebbe punibile nessun tipo di "incitamento abusivo". Sarebbe accettabile, per esempio, che un ministro di culto di una qualche religione incitasse le donne a non andare a votare perchè la sua fede non lo consente?
Quella norma elettorale piuttosto negletta stabilisce, invece, una regola chiara: l'esercizio dei diritti politici del cittadino non debbono dipendere da ordinamenti estranei a quello dello Stato.
 

* * *


in attesa che la norma venga rispettata...
"La chiesa dice che la Terra è piatta, ma io so che è rotonda, perché ne ho visto l'ombra sulla Luna, ed ho più fiducia in un'ombra che nella chiesa." 

Ferdinando Magellano

12 giugno - Boicottiamo Ruini, andaimo a votare

Referendum: etica della responsabilità ed etica dell'ubbidienza
di Viviana Vivarelli
vi segnalo questo articolo
http://www.inmovimento.it/05_giugno/4_vivarelli.php

La messa di Don Rutelli - boicottiamola con 4 voti













Rutelli chiede l'astensione. Bertinotti lo attacca: «E' un errore grave»

La messa di padre Rutelli dura quasi due ore. L'annuncio di don Francesco arriva a liturgia quasi conclusa: «Mi astengo». Rutelli non andrà a votare il 12 e 13 giugno. Amen. Dieci secondi per dire che la scelta di Camillo Ruini e dei vescovi italiani è buona e giusta, cento minuti per spiegare la decisione del cittadino Rutelli. Lui si definisce «laico, riformista, democratico e progressista». Insomma uno dell'Ulivo, ma forse oggi non è il caso di approfondire l'argomento. Quando sta per scoccare il cinquantesimo minuto di concione, il presidente della Margherita - che tiene a precisare di non essere al residence Ripetta come presidente della Margherita - inizia a parlare di «antinomie». Sconcerto in sala. Qualche esempio? «Non è possibile adottare il Papa quando dice no alla guerra e parlare di clero invadente sulla fecondazione assistita». Potrebbe già bastare, invece non basta. «Si parla di legge-mostro del governo Berlusconi - cito testualmente insiste Rutelli - si dice che lo Stato pretende di entrare nelle camere da letto, eppure il vicepremier Gianfranco Fini ha già detto che andrà a votare, che voterà tre sì». L'ha detto Fini, non Rutelli. La messa non è ancora finita, qualcuno in sala sbadiglia, si va avanti. Il cittadino Rutelli chiama l'embrione «vita nascente», parla del Bangladesh («ormai sono quasi tutti uomini»), di videogames («bisogna definire le regole e i limiti di chi maneggia il joystick prima di accorgersi delle conseguenze delle nostre esplorazioni»), e poi l'America degli uteri in affitto e degli spermatozoi in libertà. Molto suggestiva la digressione sulla «solitudine dell'embrione, una punta di spillo che può essere gettata in un lavandino». La predica avrà il suo effetto, nel pomeriggio Paolo Gentiloni ed Ermete Realacci si dissoceranno dalla presa di posizione di don Francesco. «Della legge attuale non condividiamo specialmente uno dei principi ispiratori: l'equiparazione dell'embrione, che pure va tutelato, con la persona. Voteremo almeno tre sì». Almeno.

Ritorna in mente una vecchia canzone di Lucio Battisti, adattata alla circostanza: ti stai sbagliando chi hai visto non è, non è Francesco. Invece è proprio lui, Francesco Rutelli. «La tragedia dell'aborto non c'entra con questi referendum. Anche se non tutto si fa per scongiurare l'interruzione di gravidanza». Don Francesco assicura che la 194 non è in discussione, Carlo Casini del "Movimento della vita" ha detto le stesse cose al "Primo piano" del tg3. Crederci?

Ancora avanti (avanti?), don Francesco è un fiume in piena, inarrestabile.

C'è anche Giuseppe Fioroni al residence Ripetta, avvicina qualche giornalista, per ingannare il tempo parla della lettera di Romano Prodi e della Fed. Il tempo di un Ulivo che non è ancora arrivato. Sembra incredibile che quel Rutelli pronto a sostenere la legge sulla fecondazione più restrittiva d'Europa con la destra e i vescovi sia lo stesso di vent'anni di battaglie per i diritti civili, non solo il Rutelli radicale, ma anche il Rutelli sindaco di Roma, quello di ieri e l'altro ieri. E invece è proprio così. «L'astensione è il modo politico più efficace per rigettare i quesiti, la risposta più giusta». E ancora: «Chi vota no involontariamente aiuta chi vuole il sì». Padre Francesco premette: «Ciascuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni sulla fecondazione assistita. Considero che sia stato un errore da parte dei partiti della federazione dell'Ulivo quello di promuovere in quanto partiti questi referendum». Un messaggio, per niente velato al resto degli uniti nell'Ulivo: ai Ds, allo Sdi e ai Repubblicani europei. «I referendum contrastano col programma dell'Ulivo di questa legislatura», sentenzia il cittadino «laico, riformista, democratico e progressista». E visto che si parla della Fed, padre Francesco dà appuntamento all'indomani del referendum. C'è aria da resa dei conti.

Tragiche storie di uteri in affitto, spermatozoi sconosciuti, giudici impotenti. Nella Spagna di Zapatero è il caos. C'è tutto questo nel discorso di Rutelli. «Il non raggiungimento del quorum - spiega - lascia la strada aperta a un miglioramento della legge, mentre il sì farebbe un macello». L'obiettivo dichiarato è quello di «far fallire il referendum» perché «occorre riflettere» sulla necessità di dare «dei limiti» all'uomo che «non è onnipotente». «Occorre - rilancia Rutelli - finanziare in Italia un grande progetto di ricerca sulle staminali, incoraggiare la ricerca».

Rutelli critica «l'estrema semplificazione da parte dei promotori del referendum». Impallidisce di fronte ai manifesti con i genitori che chiedono di votare sì, padre Francesco dimentica di aver firmato insieme a Massimo Teodori, Domenico Modugno ed altri deputati del Partito radicale una proposta di legge che recitava così: «Va consentita la possibilità di inseminazione omologa ed eterologa su donna sposata e non». Era il 1988, sembrano passati secoli.

Il cittadino Rutelli sostiene di parlare da laico, democratico, riformista e progressista, poi cita la clonazione, l'eugenetica, gli uteri in affitto, l'inseminazione post mortem. C'entrano con il referendum? Per don Francesco sì, tutto c'entra pur di giustificare l'astensione. Da destra arriva l'entusiastico commento di Sandro Bondi. Nelle parole del leader della Margherita, la voce (del padrone) di Forza Italia vede il grande centro, quasi lo tocca con mano. «Si aprono prospettive inusitate». In compenso un rutelliano doc come Paolo Gentiloni si dissocia, lui voterà e voterà almeno tre sì. Fausto Bertinotti scuote la testa: «Rutelli fa un errore politico molto grave. Colpisce, rispetto al carattere politico di una legge i cui effetti sulle donne sono così gravi, che un esponente dell'Ulivo assuma una posizione che non è uguale neppure a quella moderata espressa da un leader del governo come Fini, peraltro corresponsabile del varo della legge». Intanto i Ds e lo Sdi sono sempre più preoccupati, di questo passo si potranno fare mille vertici e riunioni senza cavare neanche un rametto di Ulivo dal buco.

La messa di Rutelli è finita, le italiane e gli italiani non vanno in pace. In compenso i papa boys possono aggiungere un posto a tavola, si sono convinti che c'è un amico in più. Un bell'amico.



da www.liberazione.it di Frida Nacinovich (sabato 4 giugno

venerdì 3 giugno 2005

il 12 giugno mi alzo presto perchè ...

Il 12 e 13 giugno io voto 4 sì

Arrivano i nuovi processori Intel. Con la sorpresa.

Arrivano i nuovi processori Intel. Con la sorpresa.


[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-05-2005]


Piano piano, i nostri incubi si avveranoIl vecchio progetto di Bill Gates (controllare il copyright attraverso la scheda madre) ha compiuto giovedì scorso, nel silenzio generale, un grosso passo avanti. Intel ha annunciato di aver inserito un protocollo di Digital Rights Management all'interno del suo Pentium dual-core.


Possiamo quindi annotare la data del 26 maggio 2005 come il giorno di uscita del primo processore simil-Palladium. Secondo Intel, la nuova linea è abilitata DRM, e, in teoria, consentirà ai "titolari dei contenuti" (cioè le grandi multinazionali dell'intrattenimento) di evitare copie non autorizzate agendo attraverso l'hardware piuttosto che attraverso il sistema operativo, più manipolabile dai maledetti smanettoni.


Intel ha messo la sordina sulla nuova tecnologia di DRM, evitando proclami al momento del lancio dei nuovi prodotti. Tuttavia, secondo Digitmag, il responsabile tecnico Intel, Graham Tucker ha pubblicamente confermato che il sistema DRM di Microsoft sarà una caratteristica dei Pentium D e del relativo chip 945.


"Il chipset 945g supporta il DRM Microsoft, ma è stato progettato per andare oltre" dice Tucker, aggiungendo che comunque la tecnologia non sarà retroattiva, cioè non potrà essere applicata a contenuti non prodotti con le specifiche richieste dal nuovo progetto.


Massimo riserbo sulle modalità operative di questo processore, perché "non è interesse della società rivelare particolari che potrebbero nuocere alla sua sicurezza."


Come si vede, Intel opera in perfetto stile Microsoft: stiamo lavorando per la vostra sicurezza, ma non possiamo dirvi cosa facciamo, altrimenti tutta la sicurezza se ne andrebbe in malora. E chi si fa garante della bontà delle operazioni segrete? Ma noi, sciocchini.


Gli amministratori di sistema rimangono molto perplessi sulle scarse possibilità di accesso al DRM, così, per dar loro un contentino, nei nuovi chip è stato realizzato l'"active management technology" (AMT). È un sotto-sistema operativo residente nel firmware del chip, che consentirà agli amministratori di controllare le macchine in remoto, indipendentemente dal sistema operativo.


Inoltre, sarà possibile abilitare, disabilitare formattare e configurare singole periferiche, il tutto, ancora, in remoto e indipendentemente dal sistema operativo. Più potere agli amministratori, insomma, in cambio della scarsa trasparenza sul funzionamento dei diabolici processori. Inutile dire che questa facoltà non sarà appannaggio solo del personale aziendale.


La reticenza di Intel a parlare pubblicamente del contenuto del firmware ha provocato insofferenza presso i responsabili della sicurezza delle grandi aziende. L'Università del Queensland, per bocca del preside di informatica, Bill Caelli, ha dichiarato: "È una tecnologia a doppio taglio. Potrebbe favorire abusi. Intel dica quali garanzie ci sono per gli utilizzatori di essere al riparo dagli hacker (sic). Vogliamo garanzie, non possibilità."


Non siamo completamente d'accordo con Caelli. Indipendentemente dall'uso improprio della parola hacker, riteniamo che una forma di Digital Rights Management, incassata nell'hardware, non possa mai essere una buona cosa, nemmeno quando va a proteggere interessi leciti.


Porre limitazioni ai processori provocherà da parte nostra la progressiva perdita di diritti su prodotti regolarmente acquistati, spesso a caro prezzo. Diritti che fino ad oggi abbiamo considerato sacrosanti.


Pensiamo alle copie ad uso personale, o al prestito di un CD a un amico, ma anche all'esecuzione di software libero. Chi ci garantisce che queste pratiche saranno sempre e comunque permesse, se l'arbitro è un chip di cui nessuno conosce il funzionamento e che può essere controllato in remoto?


Per ora non possiamo far altro che segnarci il nome di una serie di processori: Intel Pentium D 820, 830 e 840 dual core. Evitarli non significa boicottare, ma risparmiarsi probabili problemi.



Michele Bottari - Quelli di Zeus
 

1 2 3 4 volte SI

Il 12 e 13 giugno io voto 4 sì

Io non mi astengo

Eh no caro Rutelli ( venduto che non sei altro), io no mi astengo. Ho sempre diffidato dei radicali e degli ex radicali e avevo ragione.
Andrò a votare assolutissimamente anche se il tempo è bello, anche se ho la febbre, soprattutto perchè il voto è un diritto e tante persone sono morte per avere diritto al voto.
Andrò a votare e voterò 4 volte si e i motivi sono descritti in un altro sito che ne parla ( leggi qui )


 


 

ma cavolo

Questo è il colmo, senza aver fatto nulla di strano mi si è scombinato tutto il blog,


AIUTO !!!

Crash di Windows Media Player 10

Da qualche giorno ho un problema di crash di explorer quando tento di eseguire uno streaming video di un filmato eseguibile con windows media player.
Dopo qualche secondo il sistema segnala questo errore:
ModVer: 0.0.0.0 Offset: e8505100
e cliccando su chiudi, si chiude explorer.
Leggendo su internet per la risoluzione di questo errore, alcuni scrivono che il problema è risolvibile, disinstallando windows media player 10 e reinstallando windows media player 9 e quindi reinstallare come upgrade windows media player 10.
Per fare qusto dicono di andare in pannello di controllo e selezionare componenti aggiuntivi di windows e deflaggare windows media player per disinstallarlo.
L'ho fatto, solo che non si disinstalla, l'unica cosa che succede è questa:
l'icona di windows media player sparisce dallo start di windows, solo che wm10 è sempre installato.
Ma come cavolo si fa a disinstallare windows media player.

Ho risolto involontariamente il problema che avevo descritto il 9 aprile come sopra riportato.
Ho caricato un nuovo programma che mi serviva che prevede anche l'installazione di Windows
Media Encoder e.... caspita non ci crederete ma funziona tutto. La cosa strana è che avevo disinstallato Windows Media Player 10 e l'horinstallato credendo che questa parte di programma (Windos Media Encoder ) venisse reinstallato. E' invece una parte di programma che probabilmente viene caricato con Windows Media Player 9. Il Problema era che windows media payer 9 non si poteva disinstallare. Beh insonmma, dopo aver caricato questo programma nuovo di video editing, ha reinstallato anche tutti i componenti che probabilmente servivano per eseguire streaming di file wmx, asf e di eseguire file wmv con Windows Media Player e il sitema non va piu' in crash. Ho pertanto riabilitato dalla finstra di Explorer --> Strumenti --> Componenti aggiuntivi, gli active X di Windows Media Player.

Spero che possa serivire a qualcuno

mercoledì 25 maggio 2005

Van Der Graaf Generator - Present

Autore: VAN DER GRAAF GENERATOR
Titolo: Present
Anno: 2005
Genere: progressive rock 
Etichetta: Virgin

Quando si è giovani, non si hanno poi molti soldi per acquistare dischi, in compenso si ha molto tempo per ascoltarli. Io un disco appena uscito all'epoca lo ascoltavo in pochi giorni 10, 20 , 30 volte, ne annusavo la copertina, lo rigiravo seguendo i testi, ne imparavo ogni singolo passaggio, in un ascolto concentrato, attento, direi a volte di un rigore semi-professionale, ma anche con amore viscerale e dedizione razionale. Poi gli anni passano, la musica passa spesso come sottofondo, hai qualche soldo in più, ma adesso ti manca il tempo e tendi a bruciare i dischi nuovi in ascolti distratti, infilati tra un impegno e l'altro, spesso in macchina mentre vai al lavoro, cogliendo spesso solo lo sfondo, rinunciando ai dettagli, al gusto dell'inciso, del rimando, del suono, anche del difetto. A proprio ben vedere, molti dei dischi ascoltati negli ultimi anni di tali modalità di ascolto non possono che avvantaggiarsene, come quelle donne coperte di cerone... ti avvicini a cogliere i dettagli e scopri il perché di tanta cosmesi. Ebbene, forse per il fascino del nome, forse per quei caratteri grigi in rilievo nella copertina, forse per quel piccolo logo Charisma che riappare a ricordarmi vinili gloriosi, forse solo perché anche a (quasi) 40 anni covi le stesse passioni e attitudini dei 20, ma mi sono ritrovato ad ascoltare il nuovo disco dei Van der Graaf Generator con l'attenzione e la costanza di un tempo.

Il disco del ritorno, il disco della ricostruzione del gruppo dopo 27 anni. Segno dei tempi. Cosa mi aspettavo? Un'operazione nostalgia? Un nuovo sguardo verso il futuro? Il suono di un carillon dell' infanzia o un urlo primordiale? Rassicurante ordine di vecchi perimetri o convulsioni moderniste? Vecchie ninne nanne o acido nelle mie vene? Espansione dell'Hammill solista o prova corale? Difficile rimanere delusi, in tutti i casi, perché "Present" è tutte queste cose, ed è innanzi tutto, per fugare ogni dubbio, un disco dei Van der Graaf Generator al 100%. Tautologia solo apparente. Hammill, Jackson, Banton, Evans. VDGG. Come annunciato da tempo, 2cd, uno breve ( 38') di canzoni e uno lungo (più di un'ora) di improvvisazioni in studio.

Parte "Every Bloody Emperor" e già è un tuffo al cuore, pochi accordi di liquido piano elettrico e un sax dall'aria conosciuta e quando parte il vocione di Hammill hai già le antenne dritte. Poi un flauto accompagna la voce, Hammill sbuffa nel microfono, il pezzo sale di tono e tu cominci a sorridere. Melodia orecchiabile, dopo due volte la canticchi, entra l'organo, prova un giro che si infrange contro un solo di sax a stento tenuto in carreggiata, ripresa del tema iniziale e tanti saluti a casa. Bello. Molto bello. Per chi conosce il gruppo, è un pezzo che ricorda un po' "Undercover Man" da "Godbluff".
"Boleas Panic", scritta da Jackson, è uno strumentale a tratti lancinante, tutto giocato tra un bel tema di sax e un organo che spinge e si contorce nelle retrovie. Un gorgo magmatico e ribollente. Un urlo senza liriche. I nuovi VDGG scelgono la presa diretta, sembra di assistere a un live in studio, si annusano istinto e imperfezione, fatica e passione ad alto coefficiente drammaturgico. "Nutter Alert" è il secondo brano orecchiabile del lotto, percorso da un Hammill declamante come non mai, con un sax che imperversa tra ordine ed epilessia.

Poi "Abandon Ship" e "In Babelsberg", febbrili e frementi, partono da dove era finiti i VDGG negli anni 70, con "Vital", dal furore istintuale, aspro, tagliente, abrasivo di quel loro epilogo momentaneo, partono da dove il progressive si era arenato come una balena bianca, luccicante ma inerte, partono da traiettorie mutevoli e irregolari che l'Hammill solista ha toccato senza però penetrarvi appieno, partono dal presupposto che un gruppo di ultracinquantenni può anche suonare come una indie-band, tangenti all'intensità del caos senza sposarne mai la scorciatoia creativa.

Chiude il primo cd "On The Beach", con Hammill malinconico al piano accompagnato da un Jackson in vena di cool jazz. Dopo 37' e 34" ascoltati svariate volte, la sensazione di stare ascoltando un bel ritorno a casa è molto forte. Dopo aver ascoltato il secondo cd, ti accorgi che gli ospiti stanno ripartendo. Improvvisazioni. Un gruppo progressive che pubblica un'ora di improvvisazioni. Dei gruppi storici solo i King Crimson hanno dimostrato fino ad ora di aver avuto dimestichezza con il genere. Piaceranno o affosseranno il disco, già in partenza non certo vellutato. L'appassionato di progressive medio non ha inclinazione per l'improvvisazione. Lo dico subito, per me il valore aggiunto di "Present" è tutto nel secondo disco. Il primo è molto bello, il secondo impegnativo, ma straordinario. Niente cacofonie e spontaneismi. Niente una botta e via. Tutti i brani nascono da intuizioni musicali e atmosferiche che si avviluppano, si sgretolano per poi ricomporsi, in un incessante lavorio di fatica creativa posta nell'immediatezza del rapporto con lo strumento. Se Keith Jarrett fosse un gruppo suonerebbe come i VDGG. Un pizzico di elettronica come condimento. Se devo porre qualche riferimento non mi sovvengono né i King Crimson né i Soft Machine, ma piuttosto a tratti gli Spring Heel Jack o addirittura Tim Berne. Suono assolutamente rock e assolutamente vandergraffiano, comunque, addirittura un paio di brani, come ad esempio "Crux", sembrano abbozzi strumentali di canzoni in divenire e forse lo sono.

E allora non resta che passare al voto. Se cambiassero nome, mi aspetterei persino un bel voto da Blow-Up e dal Mucchio. Comunque 4 R da Rockerilla le darei per certe. Ma il voto adesso devo darlo io: 8.

Recensione di Michele Chiusi


Disc One


1. Every Bloody Emperor
2. Boleas Panic
3. Nutter Alert
4. Abandon Ship!
5. In Babelsberg
6. On the Beach


Disc Two


1. Vulcan Meld
2. Double Bass
3. Slo Moves
4. Architectural Hair
5. Spanner
6.Crux
7. Manuelle
8. 'Eavy Mate
9. Homage to Teo
10. The Price of Admission





domenica 15 maggio 2005

Amici per la pelle degli altri













Amici per la pelle. Degli altri
di Stefano Olivieri


Sono gli amanti a non dover chiedere scusa, non gli amici. Il signor Berlusconi si affanna su un lessico postdemocristiano – “…irriducibili discrepanze..” – per trovare una via d’uscita dall’affaire Calipari, ma non trova nulla di meglio che ribadire acriticamente la fedeltà al governo statunitense nell’alleanza irakena.

Ci hanno ammazzato un poliziotto, sappiamo il nome di chi ha sparato e non possiamo nemmeno pretendere le scuse formali del presidente Bush. Lasciamo perdere per un attimo l’immagine dell’Italia, che grazie al premier è ormai banderuola al vento del gossip internazionale, ma che figura ci fa lui, Silvio Berlusconi, quello del “..dear George..”, quello delle gite in jeep fra i cactus del Texas, quello che per strabiliare l’amico americano ha sventrato uno dei tratti più belli della costa sarda per costruirvi un ricovero sottomarino da far invidia alla Spectre ? Che cosa stanno pensando gli elettori dell’invincibile, inarrivabile cavaliere ?

Si consumano così, mestamente e assai poco dignitosamente, gli ultimi fuochi del berlusconismo. L’avventura armata al fianco degli Stati Uniti doveva essere l’asse portante del prestigio estero di un premier altrimenti digiuno di politica internazionale, e invece si è rivelata un cul de sac da cui è difficilissimo uscire, giorno dopo giorno. In più, la morte di Nicola Calipari evidenzia in modo imbarazzante e inconfutabile l’emergenza in cui versa l’organizzazione militare statunitense in Iraq, costretta ad arrangiarsi con i riservisti e con militari di leva che non hanno sufficiente addestramento alle spalle; la guerra si allunga all’infinito grazie anche alla sciagurata gestione di un paese dove l’insorgenza civile è ormai diventata una realtà.

Andreotti, che di politica estera la sa un po’ più lunga di Berlusconi, ha dichiarato in parlamento che se si vuole agganciare il ritiro delle truppe italiane alla pacificazione in Iraq, si dovrà aspettare più di una legislatura. Siamo ormai al ridicolo, a dar retta a Berlusconi e a Martino le nostre truppe potrebbero lasciare quell’inferno anche dopo gli stessi soldati statunitensi. Pur di non ammettere l’errore di una scelta sciagurata, pur di non dover contraddire Bush proprio adesso, in prossimità di elezioni politiche italiane preoccupanti, Berlusconi rassegna le sue personalissime dimissioni dal senso comune delle cose e parla di “discrepanze”. L’amico Bush gli ha telefonato dichiarando “eroe” Nicola Calipari, ma non gli ha chiesto scusa. Non ha chiesto scusa al popolo italiano, che sa schierato in massima parte contro quella guerra. Non lo ha fatto prima di tutto per convenienza personale – perché a casa sua i media lo tallonano molto più di quanto accada in Italia per Berlusconi -, e poi perché sa che Berlusconi lo seguirà sempre, anche all’inferno se fosse necessario. Perché non sono amici, ma qualcosa di più e di peggio. Sono complici. Amici per la pelle degli altri, le centinaia di migliaia di irakeni ammazzati, le migliaia di soldati statunitensi caduti, le decine di soldati italiani sacrificati. Prima o poi si farà tutto un conto, signor Berlusconi.



fonte: www.inmovimento.it

sabato 14 maggio 2005

Pezzo nel pezzo

Pezzi di emozione che non si interrompe
Pezzi di Musica sotto le bombe
Pezzi di maggioranza, pezzi di opposizione
Pezzi di speranza e pezzi di informazione
Pezzi di ferro, pezzi di cemento
Pezzi di deserto, pezzi di frumento
Pezzi di incenso, pezzi di petrolio
Pezzi di kerosene, pezzi di gasolio
Ognuno brucia come vuole
Ognuno è vittima ed assassino
Gira i tacchi e vai in Africa, Celestino!


dal cantautore Francesco de gregori



giovedì 12 maggio 2005

iraqbobycount
















Civilians reported killed by military intervention in Iraq


Min


Max




21523




24415

Pasqua maledetta

Recessione !!! Pil ai minimi storici, Italia situazione allarmante. Ma Mister P2 dice: Tranquilli è tutto sotto controllo, è colpa della Pasqua.

domenica 1 maggio 2005

ancora sul berlusconismo

Come scriveva ieri Michele Serra su Repubblica, Berlusconi non va preso sul serio. Un giorno vuole il partito unico, il giorno dopo se n'è già dimenticato e vuole qualcosa d'altro. Una volta il proporzionale, un'altra il maggioritario, a seconda di cosa gli frulla per la testa.
In realtà sono tutte cortine fumogene. Lasciatelo parlare senza prenderlo sul serio. Se si commentano le sue trovate si fa il suo gioco, che è quello di far dimenticare il suo fallimento.
Però a me sorge un dubbio...
Eppure parlandone e portando alla luce le sue sparate nelle regioni italiane hanno capito.
Non è che standosene zitti ... facciamo il suo gioco.
Dopo tutti questi anni di berlusconismo e sono veramente troppi, parlandone nei forum nei newsgruoup nei blog, facendo satira e controinformazione alle su sparate siamo riusciti a demolire e assottigliare il peso di forza italia e di quell'uomo. Se oggi possiamo dire che siamo quasi alla fine del berlusconismo, proprio ora non devono rimanere "impunite" le sue sparate.
Se berlusconi ha le televisioni e i giornali, ora si sta comperando le radio private... ma noi abbiamo internet, abbiamo le piazze e la fantasia
FORZA FINIAMOLO

un incidente nessun colpevole

Lo schiaffo degli Usa all'Italia
'Un incidente, nessun colpevole'
Eppure NOI ITALIANI ce lo prendiamo nel culo volentieri. All'inversosimile potrebbero i soldati americani sparare contro tutti i soldati italiani in guerra in Iraq e dopo raccontarci che è stato un tragico errore del Fuoco Amico. Noi staremo sempre li, in quel posto ormai super radioattivo. Perchè noi ce l'abbiamo duro !!!





Un Patrimonio Politico

Un patrimonio politico
di ALESSANDRO ROBECCHI
In questi tempi di crisi, di ridicoli balletti, di «teatrino della politica», col capocomico in primo piano, riemergono prepotenti le famose Tre I di Silvio Berlusconi: I soldi, I soldi, I soldi. In consiglio dei ministri, mentre la frana già scendeva sulla sua capoccia, Silvio sbottava: «Uno come me, con un patrimonio di ventimila miliardi, deve perdere tempo con voi...». Non so se la frase, riportata da alcuni giornali, sia vera o soltanto verosimile. Ho atteso una smentita: se oltre a ventimila miliardi hai anche un cervello, una frase così la smentisci, perché è di quelle che ti rendono odioso a ventimila miliardi di distanza. Niente smentita: Silvio aveva da fare. Spedito Letta al Quirinale, in piena crisi di governo, si recava a comprargli un regalo di compleanno (auguri, dottor Letta!), passeggiando per via dei Coronari, tra le botteghe degli antiquari romani. Inutile dire che quando compare all'orizzonte un uomo con un patrimonio di ventimila miliardi, gli antiquari fanno la òla. Non è la prima volta. Fu ancora più diventente quando, cacciato malamente dai suoi amici leghisti e dagli avvisi di garanzia, si lamentò con Scalfaro di aver speso un sacco di soldi per ristrutturare gli appartamenti di Palazzo Chigi. Insomma, talmente cercava una scusa per restare, Silvio, che si aggrappava alla tappezzeria, e avendo pagato alcuni faraonici lavori non voleva lasciare l'appartamento.


C'è, in queste cronachette minori dei tempi del colera, qualcosa di incredibilmente lineare, di spaventosamente coerente. I soldi.


I soldi, sapete, non danno la felicità, ma comprano un sacco di altre cose. Per esempio il lusso di una doppia personalità. Così, mentre il Silvio premier sta talmente aggrappato alla poltrona che bisognerà scarteggiarlo via con l'acquaragia, il Silvio imprenditore passa all'incasso. Vende azioni Mediaset per quattromila miliardi di lire, mantiene intatto il controllo sull'impero mediatico, monetizza la sua attività di governo e la legge Gasparri in primis. Non ci vuole un genio della finanza per annusare l'affarone: basta andare a vedere come stava il titolo Mediaset un anno fa e come stava al momento del realizzo. Bel colpo, e si torna sempre lì, ai soldi.
Ma la frase che resta illuminante è sempre quella: «Uno come me, con un patrimonio di ventimila miliardi...». C'è dentro tutto lo stupore e l'amarezza che in questi luridi tempi moderni e comunisti uno ricco possa contare, in certe cose, come uno povero, o perlomeno come uno normale. C'è incredulità... ma come! E i soldi, allora, non contano niente? Ecco che il problema si fa politico. No, non quella politica lì, quella dei Follini e dei De Michelis che se ne vanno, dei Giovanardi che piangono, dei Fini indecisi a tutto. Ma la politica vera, quella futura del paese. Perché uno che ha in tasca ventimila miliardi, e che ne incassa altri quattromila con l'ultimo barbatrucco finanziario, è pericoloso a prescindere, anche se non fosse presidente del consiglio, anche se non fosse padrone dei media, anche se non fosse unto dal Signore. Uno così ricco è un problema, più che una risorsa, è una minaccia e un pericolo per la democrazia. Questo un comunista lo capisce al volo. Ma anche i signori liberali, sotto sotto, lo sanno. E la prova provata è l'allarme di questi giorni, in cui tutto il mondo padronale si chiede struggendosi: e mo' che ci farà Silvio di tutti quei soldi? Comprerà Telecom? O addirittura una rete Rai? Oppure il Corriere della Sera? Una massa così impressionante di soldi il capitalismo italiano se la sogna di notte e quando si avvicina, la teme parecchio. Ecco perché su una cosa almeno Silvio ha ragione: «Non vi libererete tanto presto di me....». Vero. Anche quando sarà cacciato a furor di popolo dal governo, avrà messo da parte un tale groviglio di interessi lubrificati con i soldi che sarà impossibile scioglierlo per decenni. Stava fallendo di brutto, ha passato dieci anni sul tram della politica, e quando lo costringeranno a scendere sarà il più ricco e potente di tutti. I soldi, appunto. Ed è per quello che, senza nemmeno smentire, o schermirsi, o vergognarsi un po', Silvio può dire frasi come quella: «Uno come me con un parimonio di ventimila miliardi, deve perder tempo con voi...». Che è l'esatta, perfetta, cristallina riproduzione di quel che Alberto Sordi /Marchese Del Grillo dice al popolino romano: «Io so' io, e voi nun siete un cazzo!». Ah, i soldi! 

MayDay May Day

Uno striscione con la scritta MayDay MayDay, compare sul Teatro della Scala (Milano)
foto disponibile su Indymedia Italy

1°maggio come vedere il concerto in Tv o via internet


Sarà possibile seguire in diretta su Raitre, Radiodue e su internet da Rainet, il Concerto del Primo Maggio, diventato ormai un appuntamento fisso per migliaia di giovani che si radunano ogni anno, dal 1990, nella grande piazza romana:
 Raitre trasmetterà in diretta il concerto dalle 16.00 alle 18.55; dalle 19.58 alle 23.00; dalle 23.25 a dopo mezzanotte.
 Radiodue seguirà l'evento con Catersport alle 16.00 alle 17.00 (interventi da piazza San Giovanni all'interno della trasmissione) e proseguirà con Stradafacendo dalle 17.00 fino alle 24.00. 
 Gli utenti della rete potranno seguire per intero il concerto di piazza San Giovanni, collegandosi con Rai.it a partire dalle ore 16.00 fino alle 24.15


sabato 30 aprile 2005

Energia

In un articolo su La Repubblica del 27 aprile 2005, Vittorio Mincato, Amministratore Delegato dell'ENI, ha rilanciato l'utilizzo del gas naturale come fonte di energia per alimentare le centrali elettriche. In risposta alla posizione di Paolo Scaroni, Amministratore Delegato dell'ENEL, basata sull'utilizzo del carbone come fonte di energia, Mincato ha detto: "La strada maestra da percorrere per andare verso il rispetto dei limiti previsti dall'accordo di Kyoto... è la sostituzione del carbone e dell'olio combustibile con il gas naturale" ..."Ogni volta che si parla di questo argomento si grida allo scandalo, ma quella del gas è l'unica strada. Non è una strada politica o di opinione, ma è la strada che insegna la fisica: a parità di energia prodotta con il gas si immette meno CO2 nell'atmosfera".


I sostenitori del carbone affermano che sia il combustibile più economico (per chi?) e che il costo dell’energia elettrica italiana sia il più alto d’Europa. Eppure non sembra così guardando la tabella, dove l'Italia viene dopo Portogallo, Austria, Germania, Olanda e Danimarca.


carbone.gif


Fonte: International Energy Agency



 


Per estrarre il carbone muoiono 10 mila cinesi all’anno (sarà per questo che è così economico?) e la sua combustione nelle centrali porta ad un aumento delle emissioni di anidride carbonica, non permettendoci di rispettare gli obiettivi del Protocollo di Kyoto: dovremo pagare salate multe attraverso le tasse anziché attraverso le bollette (come sarebbe più giusto).


Lo Stato Italiano, cioè noi, sta comprando le famose "emission tradings" da Stati che inquinano meno, che ce le vendono a prezzi carissimi, per consentire all'ENEL e alle altre aziende italiane di inquinare di più.


Quello che non viene detto è che in realtà non sarebbero necessarie nuove centrali se si attuassero politiche serie di risparmio energetico (con tecnologie di politica energetica negli usi finali si potrebbe risparmiare il 45% del consumo di energia) e si utilizzassero fonti di energia alternative (eolico, fotovoltaico, biomassa, ecc).
dal blog di beppe grillo

venerdì 29 aprile 2005

stralci...della politica berlusconiana

da un articolo di Andrea Colombo, riporto...


come capo della destra unificata Silvio Berlusconi vede bene un solo leader, lui stesso. Ma non è affatto escluso che di qui al maggio 2006 il padrone della destra decida di riservarsi il ruolo di impresario e proprietario del partito prossimo venturo, delegando al suo posto un prestanome, magari illustre, come candidato alle elezioni. L'estremo colpo di teatro otterrebbe il risultato di sottrarre all'Unione il nemico principale e l'argomento di gran lunga più forte. E Berlusconi potrebbe persino accettare di fare formalmente un passo indietro, purché nella sostanza il potere resti nelle sue mani.


 

I prodotti per bambini pieni di sostanze nocive

Barbie tossica, allarme di Greenpeace: «Prodotti per bambini pieni di sostanze nocive»
di 
Cristiana Pulcinelli

Spiderman e Barbie, le magliette stampate, il bagnoschiuma per bambini. Tutti pieni di sostanze tossiche. Sembra assurdo, ma i prodotti creati specificamente per i bambini sono quelli che contengono i livelli più elevati di alcuni composti pericolosi per la salute.

 


Un rapporto di Greenpeace Italia presentato venerdì 29 aprile a Roma ha messo in evidenza questo paradosso. L’associazione ambientalista ha commissionato a marzo scorso una ricerca a un laboratorio indipendente olandese (TNO). L’obiettivo era quello di vedere se 12 prodotti acquistati sul mercato italiano contenessero alcune sostanze chimiche che sono ritenute dannose. Tra gli oggetti da analizzare c’erano 2 prodotti per la pulizia della casa, 4 giocattoli, 2 T-shirt sportive, 2 lettori Dvd e 2 prodotti per lavare i neonati. In ognuno di questi oggetti si è andati a cercare la presenza di sostanze che potessero rientrare in uno di questi cinque gruppi dai nomi impossibili: alchifenoli, ritardanti di fiamma bromurati, composti organostannici, ftalati e muschi sintetici. Ognuna di queste sostanze viene utilizzata per uno scopo: gli ftalati ad esempio servono ad ammorbidire la plastica, i ritardanti di fiamma a prevenire la propagazione del fuoco, i muschi intetici sono fragranze che si aggiungono ai detersivi e via dicendo. Ognuna di esse però ha anche effetti potenzialmente dannosi per la salute: qualcuna interferisce con lo sviluppo del sistema nervoso, qualcuna agisce come se fosse un ormone, qualcun’altra provoca danni a reni e fegato.


I rischi connessi a queste sostanze chimiche sono noti. Tuttavia, i produttori della «maglia bielastica Beba Girl» per bambine di 5 anni non si sono curati di evitarne l’impiego, né i produttori del bagnoschiuma «Mustela baby gel», e tantomeno chi ha messo sul mercato i giocattoli «Barbie Fashion Fever» e «Spiderman Flip ‘n zip». Le concentrazione delle sostanze incriminate in questi prodotti, infatti, è risultata dall’indagine di Greenpeace molto più elevata di quello che dovrebbe essere.


Eppure, le alternative esistono, dicono gli esperti, ma costano di più. E l’industria spesso preferisce investire in innovazione tecnologica o in pubblicità piuttosto che in sicurezza: meglio una Barbie con la gamba più snodabile che una Barbie innocua.


Gli ftalati, per la verità, sono banditi a livello europeo nei giocattoli per i bambini fino a 3 anni d’età. «Sappiamo che danneggiano organi come i polmoni, il fegato, l'apparato digerente, ma soprattutto il sistema riproduttivo maschile – ha spiegato Giuseppe Latini, direttore di neonatologia all'ospedale Perrino di Brindisi - Il problema è che queste sostanze, non chimicamente stabili, si rilasciano con il tempo e l'uso, vanno a finire nell'ambiente e negli alimenti e perfino nel latte materno. Li abbiamo trovati nel sangue dell'88,1% dei neonati di Brindisi. Il fatto che sia stato proibito l'uso di ftalati nei giocattoli per i bambini al di sotto dei tre anni non basta. Chi ci dice che i pericoli cessino per i maggiori di tre anni?».


Inoltre, i bambini piccoli non vivono isolati: sono in contatto con adulti e spesso hanno fratelli più grandi. E i loro giochi spesso sono i giochi dei grandi. Nelle parole di Beppe Grillo, intervenuto alla conferenza stampa: «Ho sei figli, di cui due piccoli e il più piccolo ciuccia uomini ragno a tutto spiano... mi preoccupo».


Rimediare a questa situazione si può. Una prima soluzione potrebbe essere l'approvazione della nuova regolamentazione europea sulle sostanze chimiche chiamata Reach (Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals) che garantirebbe un maggiore controllo sulle sostanze chimiche immesse sul mercato e contribuirebbe allo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale.

Ma di soluzioni se ne possono trovare molte altre, a cominciare da quella proposta da Beppe: «Basterebbe far pagare tasse elevatissime agli imprenditori che fanno porcherie. Smetterebbero. Ma questo è un discorso che dovrebbe fare la politica, non i ragazzi di Greenpeace».


fonte: www.unita.it