martedì 28 marzo 2006

la Cina protesta contro Berlusconi

PECHINO. Il governo cinese ha definito oggi «affermazioni senza alcuna base» le dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo il quale durante la rivoluzione culturale i cinesi bollivano i bambini. «Siamo scontenti di queste affermazioni, che sono completamente prive di fondamento», ha affermato il ministero degli Esteri di Pechino in una nota. «Le parole e i comportamenti dei leader italiani dovrebbero favorire la stabilità e lo sviluppo di relazioni amichevoli tra la Cina e l'Italia».


fonte: La Stampa on line

domenica 26 marzo 2006

Scegliamo di andare avanti !!


Scegliamo di andare avanti a raccontarvi frottole
Scegliamo di andare avanti a fregarvi i soldi
Scegliamo di andare avanti a controllare le Televisioni per impedire che la Satira svegli le persone
Scegliamo di andare avanti a proteggere i mafiosi e disprezzare il lavoro della magistratura

Che vergogna !! Berlusconi amico dei fascisti

24.03.2006 - Intervista a Martin Schultz (articolo tratto da L'Unità
Che vergogna Berlusconi amico dei fascisti

Esce nelle sale il film di Moretti «Il caimano» e il tedesco Martin Schulz (presidente del gruppo socialista al Parlamento europeo), la persona che Berlusconi - in una delle sue peggiori esternazioni - apostrofò come «kapò, è in Italia. La tv aveva trasmesso solo qualche battuta dell’esordio di Berlusconi alla presidenza del semestre europeo, evitando di mostrare il contesto: l’incredulità di tutto il Parlamento di Strasburgo.

 


Nel film l’episodio è più chiaro: Berlusconi le dà del kapò e poi dice che stava ironizzando...
Non ho visto il film ma ho avuto occasione di parlarne. Voglio ripeterlo: quel giorno ero attonito, incredulo, e come me tutto il Parlamento europeo. Fino a quel momento non avrei pensato che Berlusconi, presidente del consiglio, nelle funzioni di presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea, potesse perdere in quel modo disciplina e stile. Un primo ministro dovrebbe essere abituato alle critiche, nella vita politica è normale: lui però pensa che nessuno abbia diritto di criticarlo. «Io l’ho detto con ironia», sostenne... Mi pare impossibile che si possa fare ironia sui campi di concentramento. Del resto Berlusconi invita i neonazisti a sostenere la sua candidatura...


Come giudica questo fatto?
Ho scritto una lettera a tutti i capi di governo conservatori affinché non sostengano Berlusconi in campagna elettorale: è inaccettabile, per me, che l’Italia abbia un presidente del consiglio che fa alleanze con neonazisti e neofascisti e che l’Europa non dica niente. Romagnoli (Fiamma Tricolore) è un membro del Parlamento europeo: lo conosco, nega l’Olocausto, ha dubbi sulle camere a gas.

A Bologna la Fiamma avrebbe voluto tenere un comizio ma Cofferati non ha concesso la piazza...
Cofferati ha fatto molto bene. Non si dà la piazza a chi non riconosce valori minimi di umanità e non ha rispetto reciproco. Neonazisti e neofascisti sono contro ogni valore democratico: sono aggressivi, razzisti. Dovrebbero essere esclusi dalla nostra società, messi da parte. La posizione di Cofferati è simbolica, significa che nella sua città, ricca di storia, di cultura e di democrazia, i neonazisti non hanno posto. Mi congratulerò con lui.


C’è chi ritiene che la Lega Nord possa essere anche più pericolosa, perché meno “sfacciata” della Fiamma Tricolore e quindi più capace di entrare nelle teste delle persone...
Non possiamo fare un paragone. Ma è vero: pensi a Calderoli e alla questione delle vignette. C’è nella Lega una tendenza xenofoba: è un partito pericoloso perché non accetta la maggior parte dei valori comuni. Fu una vergogna per l’Italia e per l’Europa anche quando Borghezio inveì contro Ciampi al Parlamento europeo. La Lega ha mostrato di non avere rispetto per le istituzioni, per le altre fazioni politiche, per le persone.
Alcuni giorni fa l’onorevole Mussolini ha detto in tv «Meglio fascisti che froci...»
Questo vuol dire considerare gli omosessuali persone di seconda classe: mi ricorda gli aspetti più tristi del passato del mio Paese.
Onorevole Shulz, lei è in Italia per il congresso del Partito popolare, ma anche per sostenere Prodi. Cosa potrebbe cambiare con lui al governo?
Sostengo Prodi, i Ds, l’Ulivo e l’Unione. Prodi al governo è una grande chance. Le strategie di Berlusconi in questi cinque anni sono state salari più bassi, meno partecipazione sociale, meno diritti per i lavoratori: pre-condizioni per la crescita economica. Le strategie di un governo di centro-sinistra sono quelle di combinare progresso economico e sociale. Il modello prodiano si basa su sindacati, imprese e istituzioni europee. L’Italia ha una tradizione di dialogo sociale. Prodi è un convinto sostenitore dell’Europa, Berlusconi, di fatto, è un euroscettico. La Ue ha bisogno dell’Italia perché è un paese fondatore: dopo il “no” alla Costituzione europea di Francia e Paesi Bassi, l’Europa è in stagnazione. Ci serve un rafforzamento del movimento in favore dell’integrazione europea per dare forma alle istituzioni.


domenica 19 marzo 2006

Giuseppe Pinelli

A me piace ricordare.


 


"A Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico ucciso innocente nei locali della Questura di Milano il 15-12-1969. Gli studenti e i democratici milanesi"
(l'epitaffio in ricordo di Pinelli posto in Piazza Fontana)




Nella notte tra il 17 e il 18 marzo il sindaco di Milano ha reso ufficiale la targa che ricorda l'assassinio di Giuseppe Pinelli collocata in Piazza Fontana.
Il buon uomo ha ritenuto che fosse giunto il momento di rendere omaggio sia alla memoria del ferroviere anarchico, che a quella del commissario Luigi Calabresi, ufficializzando la targa di Piazza Fontana con una modifica: la sostituzione della parola "ucciso" con quella "morto".
Questa forma di sciacallaggio storico secondo Albertini si è resa necessaria per riabilitare la memoria di Calabresi, prosciolto dall'accusa di avere ucciso Pinelli dal giudice Gerardo D'Ambrosio nel 1975. L'uccisione di Pinelli dunque sarebbe una menzogna e i responsabili della morte di Calabresi, avvenuta nel maggio del 1972, sarebbero stati accertati.
La targa in memoria di Pinelli fu collocata in Piazza Fontana nel 1976 da un gruppo di compagni.
A 37 anni dalla strage neofascista di Piazza Fontana, rimasta impunita, c'è ancora chi sente l'esigenza di falsificare la storia per coprire le reali responsabilità e i mandanti della strategia della tensione e dello stragismo nero.
In questo paese di***** non è sostanzialmente cambiato nulla: Rauti partecipa ancora alla 'vita democratica' presentandosi alle urne e Merlino, relatore nel 1999 ad un convegno della Casa delle Libertà svoltosi a Roma, insegna filosofia.
Gli USA tengono ancora in ostaggio la nostra storia e i nostri destini con la complicità di tutte le forze dell'arco istituzionale, di tutti i falsi antifascisti in doppiopetto che proseguono la caccia alle streghe contro antifascisti anarchici e comunisti.




lunedì 13 marzo 2006

Oh Presidente del ...

"MI LASCI RISPONDERE O ME NE VADO!"


"Lei mi fa la cortesia di lasciarmi rispondere, altrimenti mi alzo e me ne vado, chiaro? ... Questo resterà come una macchia nella sua carriera professionale", ha detto a un certo punto Berlusconi alla giornalista che lo incalzava con le domande non permettendogli di esporre il programma elettorale del centrodestra.


"Non può dire che se ne va", ha risposto Annunziata. Replica del premier: "Lo faccio ... lei non può dire a me cosa fare, io non lo dico a lei".


All'Annunziata che incalzava - "Lei non può dettare le regole, ritiri quello che ha detto" - Berlusconi ha risposto con un secco "mi alzo e me ne vado", seguito dai fatti.


Gelida stretta di mano tra i due, accompagnata dai "complimenti" rivolti dal premier alla nota giornalista tv per aver "illustrato bene come si comporta una persona che sta a sinistra e ha pregiudizi", battuta alla quale Annunziata ha replicato "lei non sa trattare coi giornalisti".


Mentre era ormai lontano dai riflettori, Berlusconi si è lasciato andare a una battuta ironica: "E la Rai è controllata da me!".

domenica 12 marzo 2006

il padrone della Tv sfugge alla TV

Berlusconi contro Annunziata. Il padrone delle tv fugge dalla tv
di red.


 La crisi di nervi di Berlusconi durante l'intervista su Rai3 con Lucia Annunziata è diventata, com'era prevedibile, materia di scontro politico, con la destra a rovesciare insulti contro la stessa giornalista, imputata di troppa indipendenza, e la televsione che non rispetta le regole. Che poi, per il presidente del Consiglio, si riducono a tre sole: non contraddirlo, non interromperlo, non fare domande difficili.


Invitato a partecipare alla trasmissione Mezz'ora che va in onda domenica pomeriggio dopo il Tg3 delle 14, Berlusconi dopo neppure venti minuti di intervista si è alzato e se ne è andato dicendo a Lucia Annunziata: «Lei ha dei pregiudizi nei miei confronti, per questo vado via. Dovrebbe provare un po' di vergogna...». Mentre era già fuori campo e lo si è poi sentito gridare all'aria: «E poi dicono che la Rai è controllata da me! ». Una vera e propria crisi di nervi.


Prima di andarsene il presidente del Consiglio aveva apostrofato Annunziata come «una persona violenta». «Lei è una violenta e sta cercando di non farmi dire delle cose». Immediata la replica della giornalista: «Lei sta approfittando della mia buona educazione...», e Berlusconi di rimando: «Mi faccia parlare del programma... le chiedo cortesemente di farmi dire qualcosa di concreto». E ancora: «Lei deve farmi la cortesia di lasciarmi rispondere, sennò mi alzo e me ne vado. E questa cosa rimane come una macchia nella sua carriera professionale. Lei mi ha fatto delle domande e mi lasci rispondere. Sennò mi alzo e me ne vado», ha nuovamente detto Berlusconi, aggiungendo: «Lei non decide per me e io non decido per lei. Io sono un liberale. Arrivederci signora...». Lucia Annunziata risponde a tono al presidente del Consiglio definendo «offensive» le sue parole e chiedendogli apertamente di porgerle le scuse e di «ritirare» quello che aveva detto.


«Aldilà della maleducazione dimostrata nei confronti di Lucia Annunziata e dei telespettatori italiani, ci chiediamo che cosa stia succedendo a Silvio Berlusconi - ha commentato il capogruppo dei Ds al Senato, Gavino Angius -. Dopo aver perso 3 a zero con Oliviero Diliberto oggi, incapace di rispondere alla Annunziata, scappa dagli studi televisivi. Ma non era il maestro della comunicazione televisiva?». Per Angius, «la verità è che un conto è invadere la Tv, senza contraddittorio, dire bugie, parlare di comunisti e raccontare agli italiani la favola di un Paese del benessere che non esiste. Quando si tratta di confrontarsi sulle cose concrete, e dire la verità agli italiani, e cioè che il suo governo in cinque anni ha portato l'Italia allo sfascio, che nella sua maggioranza ci sono stati esponenti illustri che hanno commesso gravi irregolarità democratiche, che in cinque anni di governo della Cdl in Rai ci sono state epurazioni che hanno mandato a casa fior di professionisti, il premier perde la pazienza». «Mi auguro sentitamente che martedì Berlusconi non fugga anche dal confronto televisivo con Romano Prodi» ha concluso Angius.


Il presidente del Consiglio non è più abituato a ricevere domande ed è evidentemente turbato dai sondaggi, dai quali emerge con chiarezza che cresce il numero degli italiani sempre più stufi della sua prepotenza - ha commentato Giuseppe Giulietti, capo gruppo dei ds in commissione di vigilanza della Rai. «Silvio Berlusconi per non rispondere alle domande di Lucia Annunziata su Montezemolo , sugli epurati Rai e su tante altre cose ha preferito scappare dagli studi Tv. Ci auguriamo che voglia, provare almeno un pizzico di vergogna per l'atteggiamento villano e maleducato che ha tenuto nei confronti di Lucia Annunziata e nei confronti dei tanti italiani».


E se il fuoco di fila della destra è diretto tutto contro la ritrovata TeleKabul, solo Follini, già segretario dell'Udc, prende le distanze dal suo alleato Berlusconi: «Lo preferisco quando fa i comizi», ha chiosato sarcastico. Non la pensa così la neo-pasionaria berlusconiana Alessandra Mussolini che non trova di meglio che paragonare l'Annunziata ai casseurs che ieri si sono esibiti a Milano nelle devastazioni.


Naturalmente a gran voce si levano richieste perché il consiglio di amministrazione della Rai intervenga, come ha sempre fatto, contro l'Annunziata e il Tg3. Detto fatto: la riunione è già stata convocata per mercoledì prossimo.


«Abituato ai monologhi dove può dire tutto quello che gli pare, Berlusconi non è riuscito a superare oggi l'ostacolo del confronto giornalistico» ha chiosato il leader dell'Udeur Clemente Mastella. «Evidentemente, il modello caro al Cavaliere non è quello americano, fatto di domande stringenti sul terreno scelto dal giornalista, ma quello delle dittature sudamericane del Novecento prive di contraddittorio».


+ tasse ? No Grazie


Dove c'è Balilla c'è Casa

I fasci sono dentro alla Casa delle Libertà
Dove c'è Balilla c'è Casa.









Ovvero i Fascisti sono tornati, scendono nelle piazze, autorizzati con le loro manifestazioni da questo governo che nelle prossime elezioni li ha messi persino nelle loro liste


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Dove ci sono i Fascisti c'è la Casa delle Libertà

mercoledì 8 marzo 2006

Oh Babe...... when the music is over

E mi guardi con i tuoi occhi azzurri, incantato. Sembra che tu sorrida. Le tue labbra sussurrano un suono, cosi' leggero, cosi indistinto, che io non riesco a capire. Ti osservo, sorridendoti, anche se vorrei  piangere per come io ti vedo. Ti sussurro nelle orecchie " ti voglio tanto bene", e il tuo sguardo sembra sorridermi, anche se io non ne sono certo.


Le piaghe che attraversano il tuo corpo sono piene di pus, il tuo corpo trema, le tue mani sono piene di lividi, hai la febbre. Tu mi guardi e sembri sorridermi. Vorrei sapere come ti senti e te lo chiedo, e tu fai un cenno con la testa, e io da quel che capisco, non credo che tu stia cosi' male. Il tuo cervello è ormai quasi isolato, vedi solo le immagini e so che sei contento di vedermi, e forse questo ti basta.


Esco, torno a casa, la mia durezza, il mio cuore gelato dinnanzi a te, si apre al pianto e le lacrime invadono il mio volto. Pensieri, numeri, associazioni mi rattristano. Respiro, mi faccio forza, le lacrime scompaiono con la consapevolezza, la mediatazione, il senso della vita. Eppure dentro c'è qualcosa che mi rattrista, che mi fa sentire solo..... solo con il mio dolore interno. Potrò crescere ? potro' trarre da questa storia, una ragione di vita?.


Si, perchè tornando a casa, vedo quel che sarò, vedo quel che i miei derivati con le loro scarne parole, cercando di dire, tra le righe, parlandomi anche se ....sentono che non sono quel che ero, diffondendomi il loro amore, la loro visione della vita.


Tutto questo mi rallegra, e arrivando a casa, dopo aver mangiato a stento, accendo radio coda ritorta. la musica che va, scelta dallo stato d'animo mi aiuta a volare su un'altra dimensione parallela e ....volo, volo senza abbandonare la realtà, ma attraversandola da un'altra angolazione.

venerdì 3 marzo 2006

invisible touch

quanto di tutto è un invisibile tocco


una mano sulla testa che ti accarezza e ti spinge al sorriso


quanto di tutto è un leggero soffio che ti porta al di fuori della realtà quotidiana


quanto di tutto è una danza continua che ti muovi stando fermo al ritmo interno che è dentro di te


quanto di tutto cio' è energia di vita