venerdì 29 aprile 2011

Ubuntu 11.04 libera come un'energia ecosostenibile

L'ultima versione di Ubuntu 11.04 disponibile per il download dal 28 aprile 2011 è bellissima, altissime prestazioni, purissima come il software libero, innovativa come chi vola senza restrizioni, come chi pensa che redistribuire agli altri le proprie conoscenze sia un modo per arricchire tutti, per un mondo nuovo alla portata di tutti e non solo per pochi ingiusti e prepotenti aggressori dell'umanità. Impadronisciti della nuova energia e della ricerca portata avanti dalle community del software libero. Diffondere al mondo questa nuova cultura è un'ondata di vento necessaria per spazzare via chi vuole imporre un solo metodo, una sola visone delle cose e delle possibili scelte.

mercoledì 27 aprile 2011

12 -13 Giugno: Il futuro è come lo disegnamo



Il nostro futuro è come lo disegnamo.
Catturiamo l'energià che c'è !

Venezia Roma Milano: Flash Mob contro il Nucleare

Dopo che il Governo Berlusconi ha dichiarato apertamente di prendere in giro gli Italiani, partono i Flash Mob contro la scelta nucleare di questo irresponsabile governo in alcune grandi città d'Italia. 

 Venezia Piazza San Marco
 Venezia Piazza San Marco
 Milano Piazza Duomo
 Milano Piazza Duomo
 Roma

Milano, Venezia, Roma si mobilitano per ricordare a tutti che i referendum del 12 e 13 giugno sono l'unica scelta possibile per far decidere il popolo sovrano

Nucleare: dichiarazioni Berlusconi una "vergognosa pagliacciata"

Comunicato stampa - 26 aprile, 2011
A proposito delle affermazioni di Silvio Berlusconi sui motivi che hanno spinto il Governo a decidere la moratoria sul nucleare, il Direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio, commenta:
"Le dichiarazioni di Berlusconi svelano, se ce ne fosse ancora bisogno, il segreto di pulcinella: la moratoria sul nucleare è una vergognosa pagliacciata per evitare il Referendum del 12 giugno. Il nucleare è una tecnologia in declino e può sembrare "il futuro per tutto il mondo" soltanto a una persona la cui testa in questa materia è rivolta al passato. Il peso del nucleare sulla produzione di elettricità globale è sceso dal 17,5 per cento del 1999 al 13 per cento del 2009, e questa tendenza continuerà. Dopo Fukushima, infatti, sarà più difficile estendere la vita utile degli impianti più vecchi, cosa che accelererà il declino del settore, che è già in atto".

lunedì 25 aprile 2011

Poesia per una notte di mezza estate

un pomeriggio per le vie del centro
non soli, passeggiavamo fra tante bandiere, senza bandiera
non era pasquetta, anche se lo era,
da Porta Venezia a passo d'uomo
tutti a passo lento verso il Duomo
un fiume di persone in silenzioso rumore
niente baccano,
un solo obiettivo, scacciare il caimano.
Un grande corteo per la liberazione
forse qualcosa stava cambiando, tutti insieme, verso un mondo dopo il mondo.
La città morta sembrava essersi risvegliata,
forse tra pochi giorni la grande Milano sarà finalmente liberata.
Ed era scritta una frase, che ormai torna sempre in mente.
E' ora che te ne vada presidente, l'onda democratica non ti darà più tregua
ovunque tu andrai, solo fischi e disapprovazione sentirai.



"come faremo ad uscire da questo fiume di merda puliti e profumati"

sabato 23 aprile 2011

Il Referendum c'è, dillo anche a Peppè !

'Hanno paura. Hanno paura di essere bocciati dagli italiani',  'Vogliono soltanto svoltare l'angolo per poi tornare a scegliere nucleare, privatizzazione dell'acqua ed affarismo. Occorre impedire questo scippo di democrazia. E bisogna seppellire il governo Berlusconi con una valanga di democrazia nel referendum del 12 giugno'. .
Il Referendum non è stato cancellato come vogliono farci credere, è solo la Corte Costituzionale che può sciogliere un questito referendario, se la legge che viene fatta nel frattempo soddisfa tutti i quesiti menzionati nei quesiti referendari. 
Il 12 e 13 Giugno, spargi la voce, SI VOTA, sarà una valanga di democrazia che seppellirà il governo dei mafiosi.
Fuori la Mafia dallo Stato

venerdì 22 aprile 2011

Il Giorno della Terra



La giornata è stata istituita il 22 aprile 1970 dopo il disastro petrolifero di Santa Barbara

Il Giorno della Terra
L’ecologia del vivere

Tra gli obiettivi dell’Earth Day, aiutare le persone, le aziende e le strutture pubbliche a essere consapevoli dell’impatto che i nostri rifiuti e tutto ciò che produciamo ogni giorno hanno sul pianeta. È stata lanciata una campagna intitolata: "Azioni del buon senso" per fornire suggerimenti da applicare nel quotidiano. Il sito italiano 

Era il 22 aprile 1970 quando il senatore statunitense Gaylord Nelson, scosso dal disastro petrolifero di Santa Barbara, riuscì a unire 20 milioni di cittadini americani in un appello vigoroso e insieme angosciato per la salvezza del nostro pianeta. Da quel giorno, ogni 22 aprile si celebra l'Earth Day - la Giornata Mondiale della Terra, un evento internazionale che coinvolge 174 paesi del mondo.
Quest'appuntamento annuale, ha lo scopo di sensibilizzare le persone sulla necessità di una maggior tutela del mondo in cui viviamo ed è diventata un'occasione per riflettere e agire concretamente identificando i problemi, cercando soluzioni concrete, anche nei microcosmi in cui trascorriamo la nostra quotidianità. Associazioni ed esperti portano continuamente all'attenzione della gente comune i fattori di rischio ambientale, i suggerimenti utili a proteggere la nostra terra e a migliorarne il difficile rapporto con gli esseri umani che la popolano e non sempre ne rispettano gli equilibri.
In vista della Giornata, sul sito ufficiale italiano (www.giornatamondialedellaterra.it) è stata lanciata una bellissima campagna  intitolata: "Azioni del buon senso", nata per raccogliere spunti dagli utenti. Piccoli suggerimenti, dettati appunto dal buon senso, da applicare nella propria vita quotidiana per salvaguardare l'integrità e l'equilibrio del pianeta terra e, di conseguenza, la sua vivibilità.
E a New York, Times Square si veste di verde per l'Earth Day del 2011. E sarà una sfumatura piuttosto tecnologica: per un'ora, tra mezzogiorno e l'una, gli enormi schermi della piazza più celebre di New York manderanno immagini di foglie, rami e alberi. Una grande foresta per ricordare l'emergenza ecologica del pianeta, e per invitare turisti e cittadini a contribuire a piantare alberi in varie aree del mondo inviando un sms. L'iniziativa "Re-Green the World" manderà in onda in tempo reale il numero di alberi piantati grazie ai messaggi. Un sms da 5 dollari garantirà cinque nuovi alberi in zone che vanno dal Kenya al Messico.

giovedì 21 aprile 2011

Restiamo Umani

"Restiamo umani è l'adagio con cui firmavo i miei pezzi per il manifesto e per il blog ed è un invito a ricordarsi della natura dell'uomo, io non credo nei confini nelle barriere, nelle bandiere.
Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia che è la famiglia umana"

(Vittorio Arrigoni)

Il referendum Nucleare c'è insieme ad altri referendum

La voce inizia a circolare in queste ore, dopo lo choc della notizia sul Referendum del 12/13 giugno in materia di Nucleare. Dopo il dietro front del Governo sulla legge “famigerata” oggetto di richiesta abrogativa, ci sarebbe stata secondo alcuni la paura che l’effetto Fukushima avrebbe favorito il quorum anche sugli altri quesiti (soprattutto quello sul legittimo impedimento).CIOE’ - In pratica, nonostante questa fosse un’ottima occasione per propagandare quella cultura dell’elettore sovrano che da mesi predica il buon Silvio, il governo avrebbe preferito evitare le urne e, complice l’effetto delle notizie dal Giappone sulla pancia dell’opinione pubblica in tema nucleare, evitare che per una volta agli italiani evitassero di preferire il mare. Anche perché raggiungere il quorum avrebbe potuto voler dire rendere efficaci anche gli altri quesiti, uno dei quali andava contro il legittimo impedimento. Oggi come oggi, un tema delicato. Eppure su Facebook e in Internet qualcuno non parla più di “Referendum morto”, e dice che le votazioni potrebbero comunque avvenire. Ecco perché.

CORTE COSTITUZIONALE - Una sentenza della Corte Costituzionale datata 1978 (non era certo un periodo in odore di anti berlusconismo), più precisamente la numero 16, in materia di Referendum abrogativi e legge. Dice questa sentenza, utilizzata per costruire il corpus di altre successive (compresa la numero 68 dello stesso anno), che “il tema del quesito sottoposto agli elettori non é tanto formato – in questa come in tutte le ipotesi del genere – dalla serie delle singole disposizioni da abrogare, quanto dal comune principio che se ne ricava”. E sempre la Corte Costituzionale aveva specificato anche che i Referendum non vengono a decadere, in caso di variazioni delle leggi, e che, se l’abrogazione parziale da parte del legislatore se non ottiene lo stesso risultato che si otterrebbe col referendum, allora non lo vanifica. In parole poche il tutto si riconduce a una considerazione principale: il principio generale del Referendum in questione quale sarebbe? Abrogare l’effetto di una legge (avere il nucleare ora) oppure evitare il ritorno del nucleare anche in futuro?

venerdì 8 aprile 2011

5 ragioni fondamentali per dire no all'energia nucleare

Motivi economici. Con il nucleare non si ridurranno i costi in bolletta.
 
L’energia proveniente dal nucleare costa 0,03€/chilowattora, contro gli 0,02€/chilowattora dell’idroelettrico e del carbone, gli 0,04€/chilowattora del gas, 0,05€/chilowattora del biogas, gli 0,12€/chilowattora delle celle a combustibile. In questi calcoli però mancano i costi di costruzione degli impianti, mancano i costi di smantellamento degli impianti, mancano i costi opportunità, le esternalità ed i costi di stoccaggio delle scorie. [...]  Il costo di una centrale elettronucleare moderna si aggira intorno ai 5 miliardi di Euro, prendendo come riferimento la più moderna centrale elettronucleare europea in costruzione in Finlandia. Stiamo parlando di circa 2800€/Mw, contro gli 800€/Mw di una centrale turbogas. La vita operativa di una centrale elettronucleare di terza generazione è intorno ai 50 anni: si stima che l’Italia per smaltire i 58.000m3 di rifiuti radioattivi prodotti dalle sue 4 centrali nucleari, le quali hanno lavorato per un complessivo di 75 anni, ha speso finora 2 miliardi di Euro. Lo smantellamento delle 4 centrali italiane è finora costato 2 miliardi di Euro, ma non sarà ultimato prima del 2030. [...] A questi costi "reali", vanno aggiunti i costi ambientali che comportano lo stoccaggio delle scorie radioattive ed i costi opportunità, derivanti dal fatto che lo Stato Italiano impiegherebbe ingenti capitali per lunghissimi periodi senza poterli utilizzare altrove.

Motivi tecnici. La scarsissima flessibilità produttiva delle centrali nucleari che ...

 producono in maniera praticamente continuata ma non riescono a rispondere alle variazioni della domanda di elettricità. La domanda di elettricità varia molto sia nell’arco della giornata che nell’arco dell’anno, così che in alcuni momenti si hanno grandi quantità di energia inutilizzata ed in altri ci possono essere carenze. L’energia elettrica non è accumulabile, quindi grandi quantità di energia potrebbero andare perdute. Un caso emblematico è quello della Francia, che produce quasi l’80% della sua energia elettrica con il nucleare. L’Italia, come altri paesi europei, beneficia della situazione francese, potendo importare elettricità nei momenti in cui questa ha basso costo in conseguenza della sovrapproduzione. Viceversa, nei momenti in cui la richiesta francese eccede la capacità produttiva, sono gli stati esteri a vendere elettricità ad alto prezzo alla Francia. Il saldo netto fra import ed export, espresso in KWh, resta sempre a vantaggio della Francia, ma esprimendo il dato in termini economici, la differenza si riduce proprio in virtù del diverso costo dei due tipi di energia.

Motivi strategici. L’Italia non produce uranio:

gli "ammiratori dell’atomo" adducono come motivo principale del ritorno al nucleare il fatto che l’Italia non è produttrice di combustibili fossili e questi vengono estratti in aree politicamente insicure. Ciò che non dicono è che l’uranio, ovvero il combustibile delle centrali elettronucleari, è ad oggi prodotto in soli 9 Paesi al mondo, l’estrazione è controllata da sole 4 multinazionali e la produzione al 2010 è pari alla metà del fabbisogno mondiale. L’Italia quindi non è produttore di uranio ed il prezzo di questo ormai "prezioso" metallo è destinato a salire. Passare dai combustibili fossili all’uranio vuol dire passare da una fonte energetica insicura ad un’altra, mentre invece acqua, sole, vento e biomasse potrebbero darci energia praticamente pulita, sicura e rinnovabile!

Motivi di salute. Gli effetti dell’inquinamento radioattivo sull’essere umano e sugli animali

    sono noti a tutti, così come sono noti a tutti i rischi che comporta un eventuale incidente nucleare come quello di Cernobyl o quello di Fukushima. Meno noti, invece, sono gli effetti che si possono avere nei pressi di una normale centrale elettronucleare in attività. Uno studio dell’Università di Mainz, in Germania, commissionato dal Governo Federale Tedesco nel 2008 ha riportato i seguenti risultati: nel raggio di 5km di distanza da una centrale c’è il 60% di possibilità in più di ammalarsi di cancro ed il 117% di possibilità in più di ammalarsi di leucemie rispetto al normale. Le percentuali si mantengono elevate fino a 50km di distanza dalle centrali nucleari. I tumori e le leucemie nei primi 5 anni di vita aumentano addirittura del 160% e del 220%. Sadao Ichikawa, direttore del laboratorio di genetica dell’Università di Saitama, ha sottoposto a radiazioni la pianta Commellina comunis, notando che cambiava colore da azzurro a rosa. Ne ha allora piantati attorno a 10 delle 55 centrali giapponesi e li ha monitorati per cinque anni: erano sempre tutti rosa. Il fiorellino era quindi mutante. Nelle vicinanze della ex centrale elettronucleare del Garigliano secondo il Wwf "sono innumerevoli i casi di malformazioni fetali di piante, animali ed esseri umani e di tumori ed altre patologie direttamente riconducibili all’inquinamento radioattivo, nella zona di Sessa Aurunca, Castelforte (Latina), Minturno (Latina) e gli altri comuni vicini". Quello tedesco è tuttavia il primo studio che fornisce la prova che i rischi per bambini di avere il cancro è in aumento in maniera proporzionale alla distanza dalla centrale, più vicino essi vivono a un impianto nucleare più cresce il pericolo. A questo punto vale la pena chiedersi se visti i rischi di incidenti e visti i rischi per la salute valga davvero la pena installare delle centrali nucleari nei luoghi che un giorno dovranno ospitare i nostri figli.

Motivi ambientali. Il costo ambientale del nucleare è immane:

    Bisogna pensare che una scoria di terzo livello per dimezzare la sua radioattività impiega circa 10 000 anni e resta pericolosa per almeno 1 milione di anni. Ad oggi, nonostante diverse ricerche in questo campo, non esistono processi di bonifica per i rifiuti radioattivi che possono solo essere stoccati. Fino ad ora i luoghi maggiormente impiegati per lo stoccaggio sono stati vecchie miniere abbandonate e considerate impermeabili. Purtroppo esperienze come quella di Asse in Germania hanno dimostrato che il disastro ambientale è sempre dietro l’angolo e non c’è da scherzare con le scorie radioattive.


il 12 e 13 giugno VOTA SI,  vai a votare per il referendum sul nucleare, acqua e legittimo impedimento.
Ricorda, il popolo è sovrano

E dopo il disastro nucleare i nostri mari sono sicuri ?


Acqua radioattiva in Giappone, quanto sono sicuri i nostri mari? Quando si tratta di perdite radioattive non è affatto semplice escludere con certezza dei rischi a breve, medio e lungo termine. Spiega il professor Silvano Focardi, docente di Ecologia all’Università di Siena, membro del Comitato Scientifico di Marevivo, che
I radionuclidi – gli atomi instabili che decadono emettendo energia sotto forma di radiazione – riversati in mare con le acque contaminate, infatti, mettono a forte rischio l’ecosistema in generale e alcune specie in particolare.
I rischi per la biodiversità marina sono legati alla durata e alla dimensione dell’incidente; e sono rappresentati dalla insorgenza di danni gravi che possono arrivare fino a mutazioni genetiche capaci di incidere sulle capacità riproduttive degli organismi.
La contaminazione delle acque, prosegue Focardi, arriva in un periodo molto critico dell’anno: molte specie stanno per riprodursi ed uova e larve sono particolarmente vulnerabili e potrebbero sviluppare mutazioni letali. E per l’uomo, che rischi ci sono?
Il consumo prolungato di alimenti anche debolmente contaminati, costituisce un pericolo, perché i radionuclidi si fissano nell’organismo e, con il passare del tempo, possono determinare gravi patologie.
L’Italia si sente sicura e protetta dai rischi perché molto lontana dal luogo dell’incidente ma è davvero così? Lo stesso Focardi spiega che la situazione è troppo provvisoria, i dati troppo poco attendibili e la durata del disastro di Fukushima troppo imprevedibile per poter effettuare una stima dei danni dell’incidente per il nostro Paese. Lo iodio 131 è arrivato da noi in concentrazioni non pericolose, ma è bene non abbassare la guardia anche perché malgrado l’emivita di pochi giorni, è molto aggressivo per la tiroide.
L’eredità di Chernobyl, conclude l’esperto,  ci insegna che i danni di un incidente nucleare si quantificano con maggiore precisione a distanza di anni:

dopo 25 anni latte ancora contaminato a Cernobyl

Lo scorso marzo la nostra squadra ha raccolto e analizzato 114 campioni di prodotti alimentari nelle aree di Rivnenska Oblast e Zhytomyrska Oblast e, per confronto, in varie località nell’area di Kiev. I campioni sono stati acquistati nei mercati locali oppure ottenuti dai contadini.

In un villaggio della regione di Rivnenska, abbiamo trovato concentrazioni di Cesio-137 che nel 93% dei campioni di latte analizzati eccedono di un fattore compreso tra 1.2 e 16.3 volte i livelli previsti per i bambini in Ucraina.

Dopo venticinque anni, l’attenzione del mondo si è spostata altrove ma la contaminazione non scompare dall’oggi al domani. In Ucraina, 18.000  chilometri quadrati di terreni agricoli sono stati contaminati in seguito all’esplosione di Cernobyl e si stima che il 40% dei boschi, pari a una superficie di 35.000 km2 , siano contaminati.
Negli anni successivi all’incidente, il governo ucraino ha condotto analisi sui prodotti alimentari delle aree contaminate. Tuttavia, da due anni questo monitoraggio è stato interrotto, impedendo così la creazione di un’importante serie storica di dati.

I risultati delle analisi di Greenpeace, invece, confermano l’urgenza di proseguire con una valutazione approfondita e scientificamente fondata della contaminazione radioattiva dei terreni destinati all’agricoltura e al pascolo nelle aree colpite del territorio ucraino.

A Fukushima stiamo verificando circostanze identiche riguardo alla contaminazione del latte e delle verdure. Se vogliamo evitare disastri futuri quali quelli di Cernobyl e Fukushima, i governi devono interrompere la produzione di energia nucleare e investire nell’efficienza e in fonti rinnovabili pulite e sicure.

fonte: Greenpeace

giovedì 7 aprile 2011

Ascolta si fa sera

Quando arriva sera la maggior parte delle persone si incollano davanti al Televisore per gustare gli assurdi programmi pattumiera imposti dal regime di monopolio del Cavaliere Nero. La maggior parte si è ormai addormentata, incollata davanti ad un TV che non trasmette nulla, ma diffonde immagini e pattume pieni di vuoto. Un gruppo di dissidenti, invece, accende il televisiore, così il grande fratello è convinto che lo stiamo guardando, ma invece, questo pubblico ascolta, ... ascolta una radio che non c'è, la radio che "non esistendo" sveglierà chi la vuole ascoltare. Perchè RadioCodaRitorta è dentro ogni persona che ritiene che il mondo si possa cambiare trasmettendo cultura, svuotando i media dal pattume e riempindoli di contenuti.
E noi dissidenti in questo momento ci ascoltiamo Frank Zappa, la canzone "The Adventuresof Greggery Peccary" dall'album Studio Tan. Anche la copertine di questo album è un' opera d'arte. Si perche la musica è vita, la musica è cultura, la musica è poesia, la musica è arte, teatralità, danza. La musica è cibo per la mente, ... silenzio non lo dire al Presidente !

venerdì 1 aprile 2011

La situazione a Fukushima si aggrava: 31 marzo 2011

Stando alle dichiarazioni ufficiali siamo di fronte ad una fuoriuscita di plutonio
con un’allerta che ormai coinvolge la città di Tokio che dista 240 km dall’impianto nucleare
Situazione a Fukushima è gravissima, stando alle dichiarazioni ufficiali siamo di fronte ad una fuoriuscita di plutonio con un’allerta che ormai coinvolge la città di Tokio che dista 240 km dall’impianto nucleare.
La notizia del plutonio è stata confermata anche dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare.

I tentativi d’intervento hanno solo parzialmente dato i risultati attesi e la situazione appare sempre più critica su ben tre reattori nucleari. Sebbene ormai tutti i maggiori tecnici del mondo siano coinvolti nel capire come gestire l’incidente, di fatto si sta procedendo per tentativi. E date le circostanze non potrebbe che essere così. Le difficoltà nascono soprattutto dall’assoluta difficoltà di lavorare sull’impianto a causa dell’altissimo livello delle radiazioni che impedisci turni di lavoro sufficientemente lunghi e comunque espone i tecnici a gravissimi pericoli.
Questa è una delle differenze sostanziali rispetto a Cernobyl, quando il Governo dell’Ucraina per domare il reattore fece intervenire l’esercito. Questa operazione mise a rischio centinaia di soldati che, per coprire il reattore nucleare, realizzarono un “sarcofago” di cemento. I militari restarono però vittime di malattie di ogni tipo e, in alcuni casi, pagarono il loro encomiabile gesto con la vita.

Nonostante le Autorità si affannino in dichiarazioni preoccupate ma tranquillizzanti, appare sempre più chiaro che nella tragedia se verificata la fortuna di venti che hanno spinto verso il mare una parte importante delle fuoriuscite inquinanti.

Il rischio di contaminazioni rimane comunque altissimo, rimesso a fattori fuori controllo, e siamo di fronte ad un contesto territoriale dove a differenza dell’Ukraina (40 abitanti per km quadrato) è fortissimamente urbanizzato e popolato (oltre 1400 abitanti per km quadrato). È chiaro comunque che il rischio non è solo proporzionale alla distanza rispetto alla fonte inquinante, ma anche al tempo di esposizione. Poiché quando si tratta di nucleare molte delle sostanze in questione hanno una persistenza anche di anni, per capire le conseguenze vere dell’incidente di Fukuscima occorrerà attendere per conoscere esattamente dove sono arrivate le sostanze radioattive.
Stando alle notizie ufficiali ad oggi la radioattività più alta si registra presso il reattore n. 2 dove si è raggiunto un livello di 1.000 millisievert/ora (cioè superiore quattro volte al limite massimo a cui un lavoratore può essere esposto in anno). Per dare un’idea della gravità basti prendere lo studio della “Environmental Protection Agency” degli Stati Uniti che ha elaborato una tabella in cui in modo succinto illustra le conseguenze sulla salute a seconda del livello di radiazioni a cui si è esposti. L’esposizione a 50-100 millisievert comporta cambiamenti nella chimica del sangue; 500 millisievert causa nausea in poche ore; 700 millisievert, vomito; 750 millisievert, perdita di capelli, entro 2-3 settimane; 90, millisievert, diarrea; 1.000 millisievert, emorragia; 4.000 millisievert, possibile morte entro due mesi, senza nessun trattamento; 10.000 millisievert, distruzione del rivestimento intestinale, emorragie interne e la morte entro una o due settimane; 20.000 millisievert, danni al sistema nervoso centrale e perdita di coscienza in pochi minuti, e la morte in poche ore o giorni. Per meglio comprendere il rapporto tra radioattività naturale ed inquinamento radioattivo suggeriamo di prendere visione di questa semplice pagina elaborata sempre dall’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti

E intanto anche in Italia, pur senza conseguenze, a seguito dell’incidente di Fukushima si registra l’arrivo delle prime sostanze. Si tratta dello iodio che risulta aumentato (pur entro limiti di guardia) in tutte le analisi degli ultimi giorni.
Vorremmo assolutamente sbagliarci, ma temiamo che le cose siano ancora lontane da una soluzione.
 Il 12-13 giugno gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi sul referendum abrogativo che riguarda il ritorno del nucleare. Se anche tu vuoi avere un ruolo attivo per promuovere una comunicazione veritiera sul nucleare, clicca qui.

Ferma la Banda Nucleare

una "banda nucleare" occupa tre ministeri cruciali per il paese. “La buona, il brutto e il cattivo” (Prestigiacomo, Tremonti e Romani) sono i protagonisti di un film che non ha nulla di bello.
La “buona” vorrebbe abbandonare i programmi nucleari solo per scrupoli elettorali; il “brutto” ha scoperto, dopo lunga militanza pro-nuke, che l’atomo costa carissimo; il “cattivo” è l’autore di un decreto che affossa un comparto strategico, quello delle rinnovabili, che dà lavoro a 140 mila persone.


Entra in azione ora, aiutaci a sgominare i banditi dell'atomo!

Inoltra la petizione anche ai tuoi contatti e condividila su Facebook.

Grazie per la tua firma e per tutte quelle che riuscirai a raccogliere. 

fonte : greenpeace
rigirata alla rete da cyberattivista :-))

I Guerrieri della Luce

Una misteriosa donna invita un bambino a scoprire un antico tempio che sorge su di un'isola. Una leggenda dice che le campane del tempio, ormai sprofondato negli abissi del mare, continuino a suonare. Il suono si manifesta dopo che il bambino si abitua ai vari suoni dell'ambiente circostante e quando egli, diventato adulto, torna sulla spiaggia della sua infanzia, incontra nuovamente la donna che gli consegna un quaderno azzurro e lo invita a prendere nota. Nasce così il "guerriero della luce", ovvero un'entità latente presente in tutti gli uomini, che si risveglia in noi quando vogliamo perseguire un sogno e comprendere il miracolo della vita. Molte sfide devono sostenere i guerrieri nel corso della loro vita terrena e  sono sottoposti alla risoluzioni dei problemi utilizzando numerosi paradossi ("Un guerriero della luce pensa contemporaneamente alla guerra e alla pace")
 
Una nuova guerra senza armi, fatta a colpi di tecnologia, usando gli stessi mezzi usati dai nemici della pace. E così i guerrieri della luce impararono a non odiare i media, ma diventare nuovi media, conducendo una guerra tecnologica per svuotarli delle loro monnezze di regime e costruire nuovi media raggiungibili su binari paralleli per diffondere la nuova cultura che si contrapponesse alla guerra, al business spietato che arricchiva pochi a danno di molti.Media diffusori di cultura, perchè se l'uomo sapeva, se l'uomo conosceva non poteva essere manipolato. Era nato un nuovo inizio, l'inizio del nuovo uomo proiettato nel nuovo mondo,  per costruire il cambiamento possibile per l'uomo, senza torti per il resto delle forme viventi presenti nel pianeta. Un mondo di luce, luce del mondo, luce dei suoni della natura, luce del cambiamento. E arrivarono i Guerrieri della Luce.