sabato 28 gennaio 2006

Proibizionismo

 


Le Droghe devono rimanere Proibite.
Don Salvo spiega perchè !!!!


 


ascolta o scarica lo spot

3 2 1 - ENERGIA !!!

ENERGIA SOLARE


ACQUA


 


VENTO


 


Sono l'energia del movimento !!!


 

Grazie Governo Ladro !!!

Il premio Nobel Carlo Rubbia andrà in Spagna a realizzare la centrale solare termodinamica che l'Italia gli ha negato.Il nobel italiano, presidente ENEA fino a pochi mesi fa, ha deciso di partecipare alla realizzazione della prima centrale termodinamica solare in Spagna. Il progetto è conosciuto con il nome di "Progetto Archimede" e, negli ultimi anni, è stato portato avanti da Rubbia in Italia senza alcun successo.

La prima centrale solare termodinamica doveva essere costruita a Priolo, in Sicilia. L'idea riprende il famoso principio degli specchi ustori di Archimede e, non a caso, sarebbe dovuto essere realizzato in Sicilia tramite un progetto Enel-Enea. Non parliamo di fotovoltaico. Nel progetto di Rubbia gli specchi concentrano la luce solare in un unico punto-caldaia producendo calore e quindi energia.

Il progetto Archimede era il frutto di tre anni di studio e non avrebbe richiesto fondi pubblici. La realizzazione della centrale avrebbe beneficiato del finanziamento bancario.

Purtroppo il progetto Archimede è rimasto sospeso nel nulla per un anno e mezzo, bloccato dall'immobilismo governativo. E' questo quello che si apprende in un'intervista rilasciata da Carlo Rubbia al quotidiano LaRepubblica:

Abbiamo chiesto un anno e mezzo fa di avere una risposta semplice. Ci voleva qualcuno nel ministero delle Attività produttive e dell'Ambiente che dicesse 'il solare termodinamico che voi avete progettato è verde, pulito, come l'energia eolica o il solare fotovoltaico'. Ma essendo una cosa nuova nessuno ha voluto esprimersi." ha dichiarato Carlo Rubbia (fonte Ansa 23 settembre 2005).

Nel frattempo la Spagna ha equiparato per legge il solare termodinamico alle fonti rinnovabili pulite ed ha avviato la realizzazione industriale della centrale solare.

Risultato: Rubbia, recentemente licenziato dalla guida dell'ENEA per aver rilasciato dichiarazioni critiche sullo stato della ricerca in Italia, farà i bagagli per andare in Spagna a realizzare la centrale di Archimede.

In passato l'Italia ha perso molti treni... e molti cervelli. Un trend che sembra destinato a durare ancora per molto tempo, purtroppo.




GRAZIE GOVERNO LADRO !!!!


PDC _ P2_??

Il PRES DEL C
http://it.wikipedia.org/wiki/Berlusconi


1 Note familiari
2 Formazione
3 Altre note biografiche antecedenti la carriera politica
4 Attività imprenditoriale
4.1 Edilizia
4.2 Televisioni
4.3 Editoria
4.4 Altro (Commercio, Milan)
5 Attività politica
5.1 La discesa in campo
5.2 La questione dell'ineleggibilità
5.3 Campagna elettorale ed elezioni del 1994
5.4 Cenni generali
5.5 Governi presieduti
6 Conflitto di interessi e "Par Condicio"
7 Il "berlusconismo"
8 Televisione
8.1 La legge Gasparri e Retequattro
9 Come Berlusconi viene visto dall'opinione pubblica
9.1 All'estero
9.1.1 Gran Bretagna
9.1.2 Stati Uniti d'America
9.1.3 Svezia
10 Procedimenti giudiziari a carico di Berlusconi
10.1 Procedimenti conclusi con un'assoluzione
10.2 Procedimenti nei quali è stato giudicato colpevole, ma i reati commessi sono coperti da amnistia
10.2.1 Dichiarazioni sulla P2
10.2.2 Falso in bilancio nell'acquisto di terreni
10.3 Procedimenti nei quali ha goduto della prescrizione per i reati oggetto d'accusa
10.3.1 Processo All iberian 1 (tangenti a Bettino Craxi)
10.3.2 Lodo Mondadori
10.3.3 Processo SME Capo di accusa A
10.4 Procedimenti conclusi con una condanna
10.5 Procedimenti in corso
10.5.1 Processo Sme-Ariosto (capo A, tangente al giudice R. Squillante)
11 Voci correlate
12 Bibliografia e riferimenti
13 Collegamenti esterni
13.1 Biografie
13.2 Siti dedicati
13.3 Articoli e opuscoli
13.4 In inglese



Questo è l'indice di tutto quello che potete trovare su Wikipedia sul nostro Pres del C.

giovedì 19 gennaio 2006

consapevolezza

Vai vicino al mare, e guardalo. Ci sono milioni di onde, ma nel profondo il mare rimane sempre tranquillo, calmo, in meditazione profonda. Il tumulto accade solo in superficie, nel punto in cui il mare incontra il mondo esterno, i venti. Altrimenti, in se stesso, rimane sempre lo stesso, privo persino di un’increspatura: nulla cambia.


Per te, accade la stessa cosa. In superficie, dove incontri gli altri, c’è confusione, ansia, rabbia, attaccamento, avidità, lussuria… proprio in superficie, dove i venti arrivano a toccarti. Se rimani in superficie, non potrai trasformare questo fenomeno che è in continuo mutamento – rimarrà così com’è.


Molte persone cercano di cambiarlo lì, alla circonferenza. Lottano, e cercano di evitare che l’onda si alzi. E, a causa di questo conflitto, nascono ancora più onde, perché quando il mare si mette a lottare con i venti ci sarà un tumulto ancora maggiore: ora non saranno solo i venti a crearlo, ma anche lo stesso mare. In superficie ci sarà un caos incredibile.


I moralisti cercano di cambiare la periferia dell’uomo. Il tuo carattere è alla periferia: quando vieni al mondo non porti con te alcun carattere; arrivi assolutamente privo di carattere, un foglio bianco, e tutto ciò che chiami carattere viene scritto da altri. I genitori, la società, gli insegnanti, le dottrine – tutti creano condizionamenti. Tu sei un foglio bianco, tabula rasa, e tutto ciò che è scritto in te deriva da altri; se non diventerai di nuovo una pagina intonsa non saprai cos’è la natura, cos’è Brahma, cos’è Tao.


Il punto quindi non è come avere un carattere forte, non è come riuscire a non arrabbiarti, a non essere turbato – no, non è questo il punto. Il problema è come spostare la consapevolezza dalla periferia al centro. Allora vedrai di colpo che sei sempre stato calmo. Allora potrai guardare la periferia da una certa distanza – e la distanza è vasta, infinita, quindi potrai osservare come non stesse accadendo a te. In realtà, non accade mai a te. Anche quando sei completamente immerso in ciò che accade, perso in esso, non accade mai a te: c’è un qualcosa dentro di te che rimane
indisturbato, c’è un qualcosa dentro di te che è al di là di tutto questo, che rimane un testimone.


Quindi il problema per il ricercatore è come spostare l’attenzione dalla periferia al centro; come immergersi in ciò che non cambia, invece d’identificarsi con quella che è solo una zona di confine. In questa zona di confine gli altri hanno una grande influenza, perché al confine il cambiamento è naturale. La periferia continua a cambiare – persino la periferia di un buddha continua a cambiare.


La differenza tra te e un buddha non è una differenza di carattere – ricordalo – non è una differenza di morale, di virtù o non virtù: la differenza è dove sei radicato.


Le tue radici arrivano solo alla periferia; le radici di un buddha affondano nel centro. Egli può osservare la sua periferia da una certa distanza; se lo colpisci, può osservarlo, come se avessi colpito qualcun altro, perché il centro è molto distante. È come se fosse un osservatore sulla collina: qualcosa accade nella valle e lui può vederla da lontano. Questa è la prima cosa da comprendere.


La seconda cosa da comprendere è: l’emozione è molto facile da controllare, ma è molto difficile da trasformare. È molto facile da controllare. Puoi controllare la rabbia, ma che accadrà? La reprimerai. E che accade quando reprimi qualcosa? La direzione del suo movimento cambia: prima andava verso l’esterno ma, se la reprimi, inizia ad andare verso l’interno – è solo la direzione che cambia.


Era un fatto positivo che la rabbia si muovesse verso l’esterno, perché il veleno dev’essere buttato fuori. Ed è un male che la rabbia si sposti all’interno, perché tutta la struttura del tuo corpo verrà avvelenata. E se continui a farlo per un lungo periodo… come fanno tutti, perché la società insegna il controllo, non la trasformazione.


La società dice: “Controllati” e, tramite il controllo, tutte le cose negative sono state gettate sempre più in profondità nell’inconscio, dove sono diventate una presenza costante. Allora non si tratta più di essere a volte arrabbiato e a volte no – sei arrabbiato, questo è tutto. A volte esplodi e a volte no, perché non trovi un pretesto, o se no devi metterti alla ricerca di un pretesto. Ricorda, puoi trovare una scusa dappertutto!


Sei arrabbiato. Dato che hai represso tanta rabbia, ora non c’è nemmeno un istante in cui non sei arrabbiato; al massimo, a volte sei meno arrabbiato, a volte di più. Tutto il tuo essere è avvelenato dalla repressione. Mangi con rabbia – il tuo modo di mangiare ha una qualità diversa da quello di una persona che mangia senza rabbia: è bello osservare quest’ultima, perché mangia senza violenza. Magari mangia carne, ma senza violenza; tu puoi mangiare solo frutta e verdura ma, se reprimi la rabbia, mangi con violenza.


…E questo accade a ogni livello, in ogni campo della tua vita: fai l’amore, ma sarà più violenza che amore, conterrà molta aggressione. Dato che non osservi mai mentre fate l’amore, non sai cosa accade, e non puoi arrivare a saperlo perché sei quasi sempre in uno stato di forte aggressione.


Ecco perché diventa impossibile avere un orgasmo profondo facendo l’amore: la paura è molto forte che, se ti muovi in modo totale, senza controllare, potresti uccidere tua moglie o la tua amata, o la moglie potrebbe uccidere il marito o l’amante. Hai un’enorme paura della tua stessa rabbia! La prossima volta che fai l’amore, osserva: i movimenti che fai sono gli stessi di quando sei aggressivo. Osserva il volto, tieni con te uno specchio in modo da vedere cosa accade al tuo viso! Saranno presenti tutte le distorsioni della rabbia e dell’aggressione.


…Quando reprimi, la mente diventa divisa. La parte che accetti diventa il conscio, e la parte che neghi diventa l’inconscio. Questa non è una divisione naturale; accade a causa della repressione. Continui a gettare nell’inconscio tutta la spazzatura che la società rifiuta; ma ricorda che tutto ciò che butti là dentro diventa ancora di più parte di te: finisce nelle mani, nelle ossa, nel sangue, nel battito del tuo cuore. Ora gli psicologi affermano che quasi l’ottanta per cento delle malattie sono provocate dalle emozioni represse: ci sono tanti collassi cardiaci perché tanta rabbia e tanto odio sono stati repressi nel cuore, che viene avvelenato.


Perché? Come mai l’uomo reprime tanto e si ammala? Perché la società t’insegna a controllare, non a trasformare, e la via della trasformazione è completamente diversa. Tanto per cominciare, non è affatto la via del controllo, ma piuttosto l’opposto.


Primo: nel controllare, reprimi e nel trasformare, esprimi. Ma non occorre esprimere con qualcun altro, perché l’altro è irrilevante. La prossima volta che sei arrabbiato, fai per sette volte il giro dell’isolato di corsa, e poi siediti sotto un albero e osserva dov’è andata la rabbia. Non l’hai repressa, non l’hai controllata, non l’hai gettata su qualcun altro – perché se la getti su qualcun altro si crea una reazione a catena: l’altro è sciocco quanto te, inconscio quanto te. Se la getti su un altro, e l’altro è illuminato, non ci sarà alcun problema; ti aiuterà a buttarla fuori grazie a una catarsi. Ma l’altro è ignorante come lo sei tu – se gli butti addosso la tua rabbia, reagirà. Ti getterà addosso ancora più rabbia, perché è represso quanto te. Diventa una reazione a catena: tu la getti su di lui, lui la ributta su di te, e diventate nemici.


Non buttarla addosso a nessuno. È esattamente come quando senti di voler vomitare: non vai a vomitare su qualcun altro. La rabbia dev’essere vomitata. Va’ in bagno e vomita! Il vomito ripulirà tutto il corpo – se lo reprimi, può essere pericoloso. Quando vomiti, ti senti rinnovato, ti senti liberato da un peso, ti senti bene, sano. Qualcosa non andava nel cibo che avevi consumato e il corpo l’ha rifiutato. Non continuare a forzarlo a restare dentro di te.


La rabbia è solo vomito mentale. C’è qualcosa che non va in ciò che hai ingoiato, e tutto il tuo essere psichico vuole liberarsene; ma questo non vuol dire che devi buttarlo addosso a qualcun altro. La società ti dice di controllare la rabbia proprio perché la gente tende a buttarla sugli altri.


Non c’è alcun bisogno di buttare la rabbia addosso a qualcuno. Puoi andare in bagno, puoi andare a fare una lunga passeggiata – vuol dire solo che qualcosa dentro di te richiede un’attività intensa in modo da poter essere espressa. Vai a correre e sentirai che la rabbia viene espressa ed eliminata, oppure prendi un cuscino e picchialo, litiga con il cuscino, mordilo, finché le mani e le mascelle diventano rilassate. Con una catarsi di cinque minuti ti sentirai alleggerito e, una volta fatta questa scoperta, non getterai mai più la rabbia su qualcuno, perché questa è una cosa assolutamente sciocca.


Quindi la prima fase del processo di trasformazione è esprimere la rabbia, ma senza buttarla addosso a qualcuno, perché allora non potrai esprimerla totalmente. Vorresti uccidere, ma non puoi; vorresti mordere, ma puoi. Puoi farlo però con un cuscino. Cuscino vuol dire ‘già illuminato’; il cuscino è illuminato, un buddha. Il cuscino non reagirà, non ti trascinerà in tribunale, non ti sarà nemico – non farà nulla. Il cuscino sarà felice, e riderà di te.


La seconda cosa da ricordare è: sii consapevole. Per controllare, non occorre alcuna consapevolezza; lo puoi fare in modo meccanico, come un robot. La rabbia arriva, e c’è un meccanismo per cui di colpo tutto il tuo essere diventa limitato e chiuso. Ma, se sei consapevole, il controllo non potrà essere così facile.


La società non t’insegna mai a osservare, perché quando qualcuno è consapevole, quando osserva, è completamente aperto. Fa parte della consapevolezza: sei aperto – e, se vuoi reprimere qualcosa mentre sei aperto, diventa una contraddizione, e la cosa potrebbe emergere comunque. La società t’insegna come chiuderti, come collassare in te stesso; non ti permette nemmeno di avere una finestrella dalla quale tu possa uscire.


Ma ricorda che quando nulla può uscire, nulla può entrare. Quando la rabbia non può uscire, diventi chiuso. Se tocchi una roccia molto bella, dentro di te non entrerà nulla; quando guardi un fiore, non entrerà nulla: i tuoi occhi sono morti, chiusi. Baci qualcuno, e nulla penetra dentro di te perché sei chiuso. Vivi una vita priva di sensibilità.


La sensibilità cresce insieme alla consapevolezza. Con il controllo diventi opaco, morto – questa è una parte del meccanismo di controllo: se sei opaco e morto nulla ti potrà influenzare, come se il corpo fosse diventato una fortezza, una cittadella. Nulla ti toccherà, né l’insulto, né l’amore.


Ma questo controllo avviene a un prezzo molto alto, ed è un prezzo che non è necessario pagare; a quel punto diventa l’unico fenomeno della tua vita: come controllarti, e poi morire! Lo sforzo di controllare assorbe tutta la tua energia, e poi muori. La vita allora diventa una cosa opaca e morta; tiri avanti, in qualche maniera.


La società t’insegna il controllo e la condanna, perché un bambino controllerà qualcosa solo quando sente che è condannata. La rabbia è male, il sesso è male; tutto ciò che dev’essere controllato viene fatto apparire al bambino come un peccato, come una cosa malvagia.


Nasce una profonda condanna rispetto a tutto ciò che è vivo. E il sesso è la cosa più viva che esista – dev’esserlo! È la sorgente. Anche la rabbia è una cosa molto viva, perché è una forza di protezione. Se un bambino non può arrabbiarsi per nulla, non sarà in grado di sopravvivere. In certi momenti deve arrabbiarsi. Deve esporre il proprio essere, deve asserire la propria posizione, altrimenti non avrà spina dorsale.


La rabbia è bella, il sesso è bello. Ma le cose belle possono diventare orrende – dipende da te. Se le condanni, diventano brutte; se le trasformi, diventano divine. La rabbia trasformata diventa compassione – perché l’energia è la stessa. Un buddha ha compassione: da dove nasce questa compassione? È la stessa energia che operava nella rabbia; ora, invece di diventare rabbia, si trasforma in compassione. Da dove nasce l’amore? Un Buddha è amore, un Gesù è amore. La stessa energia che opera nel sesso, diventa amore.


Ricorda che se condanni un fenomeno naturale, diventa velenoso, ti distrugge, diventa negativo, suicida. Se lo trasformi, diventa divino, diventa una forza divina, un elisir; grazie a esso arrivi all’immortalità, a un essere che non conosce la morte. Ma ci vuole una trasformazione.


Nella trasformazione non controlli mai, diventi semplicemente più consapevole. La rabbia accade: devi essere consapevole che sta accadendo – osservala! L’energia che si muove dentro di te e diventa bollente è un fenomeno bellissimo! È come l’elettricità presente nelle nuvole. La gente ha sempre avuto paura dell’elettricità; una volta si pensava, quando la gente era ignorante, che quest’elettricità fosse il dio che si arrabbiava, che minacciava e cercava di punirti. In questo modo nasceva la paura, e la gente cominciava a credere all’esistenza di un dio e al fatto che fosse in grado di punirla.


Ora però abbiamo addomesticato quel dio. Ora quel dio opera attraverso il ventilatore, il condizionatore d’aria, il frigo: è al servizio di tutto ciò di cui hai bisogno. Quel dio è diventato una forza domestica, non è più arrabbiato e non è più minaccioso. Grazie alla scienza, una forza esterna è stata trasformata in una forza amica.


Lo stesso accade alle forze interiori, grazie alla religione. La rabbia è proprio come elettricità presente nel corpo: non sai cosa farne. Puoi uccidere qualcuno o uccidere te stesso. La società sostiene che uccidere te stesso va bene, che sono affari tuoi, ma non va bene uccidere qualcun altro – per quanto riguarda la società va bene così. Quindi o diventi aggressivo o diventi repressivo.


La religione afferma che entrambe le cose sono sbagliate. La cosa fondamentale è diventare consapevoli, e arrivare a conoscere il segreto di quest’energia – la rabbia – di quest’elettricità interna. È elettricità, infatti ti riscaldi; quando sei arrabbiato la temperatura si alza, e non riesci a comprendere la freschezza di un buddha: quando la rabbia è trasformata in compassione, tutto diventa fresco. C’è una freschezza profonda. Buddha non è mai bollente; è sempre fresco, centrato, perché sa come usare l’elettricità interna. L’elettricità è bollente, e diventa la sorgente dell’aria condizionata. La rabbia è bollente, e diventa la sorgente della compassione.


La compassione è un’aria condizionata interiore. Di colpo tutto è fresco e bello, nulla può turbarti e l’esistenza, nel suo complesso, diventa tua amica. Ora non ci sono più nemici… quando guardi attraverso gli occhi della rabbia, tutti diventano nemici; quando guardi attraverso gli occhi della compassione, tutti sono amici, vicini di casa. Quando ami, Dio è dappertutto; quando odi, il demonio è dappertutto. Il tuo punto di vista viene proiettato sulla realtà.


Ciò che occorre è la consapevolezza, non la condanna – e tramite la consapevolezza la trasformazione avviene in modo spontaneo. Se diventi consapevole della tua rabbia, la comprensione penetra dentro di te, e ciò accade osservando, senza giudizi, senza chiamare una cosa buona o cattiva, semplicemente osservando il tuo cielo interiore. Ci sono i fulmini, ti senti bollente, tutto il tuo sistema nervoso freme e si agita, e senti un tremito che si diffonde in tutto il corpo: è un momento meraviglioso, perché quando l’energia funziona puoi osservarla con facilità; quando non funziona, non puoi osservare.


Chiudi gli occhi e medita su quest’energia. Non lottare, osserva solo cosa accade: il cielo è colmo di elettricità, ci sono tanti fulmini e tanta bellezza. Sdraiati per terra, guarda il cielo e osserva. Poi fai lo stesso per il cielo interiore.


Ci sono sicuramente delle nuvole, perché senza nuvole non ci possono essere i fulmini – ci sono nuvole scure, pensieri. Qualcuno ti ha insultato, qualcuno ha riso di te, qualcuno ha detto questa o quella cosa… tante nuvole, nuvole nere nel cielo interiore e tanti fulmini. Osserva! È una scena bellissima, e anche terribile, perché non la comprendi. È misteriosa – e se il mistero non è compreso diventa terribile e fa paura. Tutte le volte in cui un mistero viene compreso, diventa una grazia, un dono, perché ora possiedi le chiavi – e se hai le chiavi sei il padrone di casa.


Osho: And the Flowers Showered

venerdì 13 gennaio 2006

La guerra al terrore ha prodotto solo terrore
















La guerra al terrore ha prodotto solo terrore
di Robert Fisk (da www. zmag. org)
Quello che si è appena concluso è stato l’anno della “guerra al terrore” - una ripugnante espressione che tutti abbiamo ripetuto a pappagallo dopo l’11 settembre - apparsa essere senza fine come George Bush una volta affermò che sarebbe stata. E fallimentare. Perché, dopo i bombardamenti sull’Afganistan, il rovesciamento dei talebani, l’invasione dell’Iraq e il suo pauroso dopoguerra, può qualcuno affermare oggi di sentirsi più sicuro di un anno fa?
Abbiamo proceduto facendo a pezzi i diritti umani, come avevamo rimproverato ai russi - e agli arabi - di fare durante la guerra fredda. Abbiamo così, forse, fatalmente indebolito tutti quei principi che erano scritti nei trattati e convenzioni prodotti alla fine della seconda Guerra Mondiale per fare del mondo un posto più sicuro. E sosteniamo che stiamo vincendo.
Dov’è, per esempio, il terrore. Di certo è per le strade di Bagdad. E forse ancora nel nostro glorioso occidente se continuiamo con questa follia. Ma il terrore è anche nelle carceri e nelle stanze di tortura del Medio Oriente. E’ nelle celle nelle quali abbiamo allegramente spedito prigionieri in catene in questi ultimi tre anni. Che Jack Straw (ministro degli Esteri della Gran Bretagna) dica che nessuno uomo viene mandato alla tortura è forse una delle più straordinarie - forse è meglio dire assurde - affermazioni che siano state fatte in questa “guerra al terrore”. Se non vengono torturati - come è accaduto allo sfortunato canadese scaricato a Damasco da New York - allora perché mandarli lontano?
E come possiamo supporre di “vincere” questa guerra ignorando tutte le ingiustizie che stiamo infliggendo a quella parte del mondo da cui provenivano i dirottatori dell’11 settembre? Quante volte i signori Bush e Blair hanno parlato di “democrazia”? E quante volte hanno parlato di “giustizia”, di revisione di torti storici, della fine della tortura? Le vittime principali della “guerra al terrore”, naturalmente, sono state in Iraq.
Ma, strano a dirsi, stiamo in silenzio riguardo agli orrori che vive la gente in Iraq. Noi non sappiamo neanche - non ci è permesso di sapere - quanti di loro sono morti. Sappiamo che 1.100 iracheni sono morti di morte violenta nel solo mese di giugno. Questo è terrore.
Ma quanti sono morti nelle altre città dell’Iraq, a Mosul e Kirkuk e Irbil, e ad Amara e Fallujah e Ramadi e Najaf e Kerbala e Bassora? Tremila a Giugno? O quattromila? E se queste stime sono accurate, stiamo parlando di 36.000 o 48.000 nel corso dell’anno la stima fatta ad Aprile 2003 di 100.000 morti, che Blair ridicolizzò, alquanto prudente, o no?
Non è passato molto tempo, ricordo, da quando Bush ci spiegò che tutti gli arabi hanno desiderato la liberazione dell’Iraq.
Io non conosco nessun arabo oggi che desidererebbe contemplare una tale sfortuna, non ultimo per via del settarismo delle autorità elette.
Quest’anno ha permesso ad Ariel Sharon di raggiungere il suo obbiettivo: trasformare la sua guerra coloniale in una parte della “guerra al terrore”. Ha anche permesso alla violenza di al-Qaeda di raggiungere più paesi arabi. La Giordania si è aggiunta all’Egitto. La disgrazia sommerga quelli di noi che sono ora prigionieri della gigantesca macchina da guerra che circonda il Medio Oriente. Perché, mi chiedono gli iracheni, le forze americane -di terra o aeree - sono in Uzbekistan? E in Kazakhstan e Afganistan, in Turchia e Giordania (e Iraq) e in Kuwait e Qatar e Bahrain e Oman e Yemen ed Egitto e Algeria (ci sono forze speciali Usa con base vicino a Tamnrasset, che co-operano con lo stesso esercito algerino che fu coinvolto nel massacro di civili nel corso degli anni 90)?
Date giusto un’occhiata alla mappa e vedrete gli americani in Groenlandia, e Islanda, e Gran Bretagna, e Germania, ed ex-Yugoslavia e Grecia - e ci ricongiugiamo alla Turchia. Come è nata questa cortina di ferro dal Polo alle frontiere del Sudan? Qual è il suo scopo?
Queste sono le domande che chiunque cerchi di capire la “guerra al terrore” dovrebbe farsi.
E che dire dei kamikaze? Da dove vengono questi eserciti di suicidi? Siamo ancora ossessionati con Osama bin Laden. E’ vivo? Si. Ma importa? Assolutamente no. Perché ha creato al-Qaeda. Il mostro è stato partorito. Sperperare i nostri soldi per cercare persone come bin-Laden è altrettanto inutile che arrestare scienziati nucleari dopo l’invenzione della bomba atomica. Essa è con noi.
Finché non ci occuperemo dei veri problemi del Medio oriente, dei suoi trascorsi di sofferenza ed ingiustizia, anche al-Qaeda starà con noi.
Per me l’anno appena trascorso ha avuto inizio con una grande esplosione a Beirut, ad appena 400 metri da me, quando una bomba uccise l’ex premier Rafiq Hariri. Esso è continuato il 7 luglio quando una bomba fece saltare due treni dietro di me sulla linea Piccadilly. Oh, il mondo pericoloso nel quale viviamo. Suppongo che tutti dobbiamo fare scelte personali in questi giorni.
La mia è che io non permetterò all’11 Settembre 2001 di cambiare il mio mondo. Bush può credere che 19 arabi assassini cambiarono il suo mondo. Ma io non lascerò loro cambiare il mio. Spero di avere ragione.
13 gennaio 2006

Italia Forza !!!

Si hai letto bene


Italia Forza, mandiamolo ad Arcore
Togliamogli l'immunità parlamentare
Riprendiamoci l'Italia



Mi dispiace per tutti per questo messaggio.


Eppure oggi ero in auto, in coda che stavo andando da un cliente, quando mi scappa l'occhio sul nuovo manifesto di propaganda elettorale di Forza Italia.


Cielo Azzurro, la scritta Italia Forza e sotto scritto in caratteri piccolissimi rispetto al resto del manifesto.
Si hai letto bene !!! Forza Italia.


Noto che in questa campagna elettorale lo squallore non si ferma ai manifesti di Forza Italia.
Ci sono anche i manifesti di Alleanza Nazionale che raffigurano un bellissimo bambino sorridente che sembra vestito da Babbo Natale.


E' squallidissimo, disgustoso a mio avviso usare dei bambini per fare propaganda elettorale.


e quindi, Italia Forza!!!
Diamo un senso alle prossime elezioni.
Mandiamoli a casa

venerdì 6 gennaio 2006

l'aria è nostra

dal blog di beppe grillo, per amplificazione del messaggio invitando tutti gli altri blogger a fare altrettanto....riporto:


L'aria è nostra


traffico.jpg


La presa per il c..o delle domeniche senz’auto si ripete anche in questo inizio d’anno.
Al pari di un antico rito pagano, che si celebra senza ricordarsi più il perché, o di una moderna invocazione alla pioggia per pulire l’aria.
Domani la camera a gas chiamata Milano si ferma, mentre gli amministratori dipendenti formigonialbertinipenati dopo aver distrutto il Bosco di Gioia, 180 alberi, un piccolo polmone di verde, uno dei pochi a Milano, si apprestano a costruire il nuovo palazzo della Regione, tre grandi grattacieli nell’area della Fiera e parcheggiparcheggiparcheggiparcheggi.


Ma questi sono amministratori dipendenti o immobiliaristi?
Ci sono o ci fanno?


Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi in Regione Lombardia, ha dichiarato che il piano quinquennale dell’aria ha ricevuto uno stanziamento di due milioni di euro per il 2006. E solo grazie a un emendamento dei Verdi. Il piano avrebbe dovuto ricevere fondi per 600 milioni di euro, ma questi soldi andranno a finanziare il nuovo grattacielo della Regione.


Ci dicono che la colpa dell’aria inquinata è del bel tempo e del riscaldamanto.
Per star tranquilli dobbiamo sperare che piova, nevichi, arrivi un piccolo tsunami.
Dobbiamo scegliere se morire per un cancro ai polmoni o di freddo e di intemperie.
O, terza scelta, mandare a casa questi dipendenti, riprendendoci l’aria, la nostra aria.


A Milano non ci sono piste ciclabili, quelle esistenti, pochissime sono occupate dalle macchine in sosta.
A Milano il centro è un deposito di Suv, furgoni, pullman.
A Milano l’autobus elettrico non esiste, gli autobus vanno a gasolio bianco, pulitopulito (con le parole ci prendono anche per il c..o).
A Milano si costruiscono parcheggi, ma i parcheggi attirano le macchine.
A Milano i bambini respirano in presa diretta l’ossido di carbonio dal passeggino.


Qualcosa bisogna fare e non solo a Milano. Riprendiamoci l’aria.
La nostra aria.


Propongo un gesto simbolico per partire.
Chiedo l’aiuto dei gruppi di Meetup.
Ogni primo sabato del mese invadiamo le città italiane con le biciclette.
Centinaia, migliaia di biciclette.


Per la nostra aria.




Postato da Beppe Grillo alle 14:39 in