lunedì 28 marzo 2011

Cronistoria del disastro Nucleare di Fukushima, nei confronti di tutto il Pianeta Terra

notizia ansa:
Ecco le fasi principali dell'emergenza nucleare che ha colpito il Giappone in seguito al sisma e al successivo tsunami dell'11 marzo:
- VENERDI' 11 MARZO: Ore 14:46 (6:46 ora italiana): il terremoto di magnitudo 9 attiva lo spegnimento automatico di 11 dei 54 reattori giapponesi. Alle 15:00 circa la centrale di Fukushima viene investita dallo tsunami che danneggia i generatori per il raffreddamento dei reattori. Alle 19 il primo ministro giapponese Naoto Kan dichiara lo stato di emergenza nucleare. I residenti in un raggio di tre chilometri da Fukushima 1 sono invitati a lasciare le proprie abitazioni. Si comincia a usare acqua di mare per raffreddare il reattore 1. Alle 23 la radioattività registrata nella sala di controllo del reattore 1 è mille volte il normale. Il premier Kan estende di 10 km l'area di evacuazione.
- SABATO 12: L'Ente giapponese per l'energia elettrica (NISA) annuncia la fuoriuscita di vapore, radioattivo, per far diminuire la pressione elevata nel reattore 1. Alle 15:30 l'idrogeno nel vapore fuoriuscito esplode: crolla il tetto esterno del reattore. Quattro lavoratori rimangono feriti. Un altro incidente nel reattore 2 causa invece la morte di un tecnico e altri 4 feriti. In serata il raggio di evacuazione viene ampliato a 20 km e tre persone sono ricoverate per l'esposizione alle radiazioni. Alle 23:00 si decide di usare acqua di mare anche per il reattore 3.
- DOMENICA 13: L'incidente viene classificato di livello 4 su 7, dalla NISA. Viene deciso di raffreddare anche il reattore 2 con acqua di mare. Problemi, poi rientrati anche a Onagawa e Tokai.
- LUNEDI' 14: Poco dopo le 11:00 (le 3:00 italiane) c'e un'esplosione di idrogeno anche nel reattore 3 di Fukushima 1. Sei i feriti. Comincia la lotta con l'acqua per evitare una nuova Cernobyl. Secondo la società che gestisce l'impianto, la Tepco, "potrebbe esserci stato l'inizio della fusione". Il Giappone chiede aiuto agli Stati Uniti.
- MARTEDI' 15: Poco dopo le 6:00 (le 22 italiane), esplosione presso il reattore 2 e un incendio al reattore 4, poi spento, seguito da un'altra esplosione. La zona di evacuazione viene ampliata a 30 Km. Cala il livello dell'acqua nel 5 e nelle piscine che contengono il carburante nucleare spento.
- MERCOLEDI' 16: Nuovo incendio al reattore 4. Tutti i lavoratori dalla centrale lasciano temporaneamente Fukushima. Un primo tentativo di usare gli elicotteri per bombardare d'acqua gli impianti fallisce per le radiazioni troppo alte. I tentativi riprendono con elicotteri con speciali coperture.
- GIOVEDI' 17: Il direttore dell'Aiea, Yukiya Amano, parte per Tokyo. Militari giapponesi gettano tonnellate d'acqua sul 3.
- VENERDI' 18: Intorno alle 2:00 del mattino (le 18 italiane) Cominciano i lavori per ripristinare una linea elettrica per le pompe di raffreddamento. Alle 18:40 l'Aiea innalza l'incidente a livello 5, come a Three Mile Island (Cernobyl era al settimo).
- SABATO 19: Completato l'impianto elettrico per le pompe. In latte e spinaci nell'area attorno a Fukushima vengono rilevati livelli di radioattività oltre i livelli di sicurezza. Tracce di Iodio 134 nell'acqua di rubinetto a Tokyo.
- GIOVEDI' 24: Due lavoratori della centrale vengono ricoverati dopo essere stati esposti a radiazioni nell'edificio turbine del reattore 3. Contaminato anche un terzo operaio.
- VENERDI' 25: Nei reattori 1, 2, 3 e 4 si lotta ancora per portare l'elettricità a regime. Secondo la NISA una breccia sembra possibile nel reattore 3, l'unico ad usare il plutonio. Acqua stagnante sotto l'edificio delle turbine del reattore 1 risulta altamente radioattiva.
- SABATO 26: Secondo la NISI, i livelli di iodio-131 in mare, a 300 metri dall'impianto nucleare, risultano 1.250 volte più alti della norma, da appena 103,9 volte di venerdì.
- DOMENICA 27: I dati resi noti dalla Nisa confermano che nel reattore numero 2 della centrale di Fukushima 1 è avvenuta la parziale fusione del nocciolo.
- LUNEDI' 28 - La Tepco annuncia che la radioattività fuori del reattore 2 è 100.000 volte oltre la norma. Alti livelli anche davanti ai 5 e 6. In diverse aree di Fukushima vengono rilevate tracce di plutonio che confermerebbero l'ipotesi di danni alle barre di combustibile e alla gabbia di contenimento del reattore 3.

Gli alberi, il cielo, la vita



Trees by ~pnewbery on deviantART

Gli alberi


Alberi, ovvero natura maestosa, straordinaria, affascinante. Gli alberi sono i pilastri del cielo, quando non ci sarà più un albero sulla terra il cielo cadrà sull'uomo e lo distruggerà.

Ognuno di questi esseri è un amico con cui possiamo parlare, che sa ascoltarci, che riesce a curare le nostre turbe psicologiche e i nostri stress con la sua bellezza e la sua eleganza. L'albero ci da ossigeno, ci protegge con la sua ombra nelle giornate di caldo estivo, ci rasserena con il canto degli uccellini che vi fanno il nido, ci aiuta ad andare avanti in un mondo pieno di guai! Un uomo malvagio e senza cuore che brucia foreste e meravigliosi esseri viventi, non può avere redenzione, non ci può essere paradiso o luce.

Ogni crimine contro la natura è un crimine contro tutta l'umanità! Se ogni giorno perdiamo tanti alberi monumentali è proprio perchè le pene contro questi "esseri umani impazziti" sono minime o nulle! Se stiamo perdendo la bellezza è perchè nessuno la vuole tutelare con fermezza.

La distruzione del Creato porta alla maledizione eterna dell'uomo, nel suo io, ne suo animo più profondo, che viene a ritrovarsi nell'oscurità. Bisogna essere duri e spietati con quegli uomini malvagi e oscuri, senza scrupoli, che hanno a cuore solo il profitto, a scapito di creature bellissime. E' troppo comodo prendersela con degli esseri che non possono difendersi e che sono stati creati da Dio per far vivere, nel vero senso del termine, tutta l'umanità. Quando l'uomo malato, che si crede onnipotente, impazzito di potere e gloria, ritorce la sua ira e la sua bestialità contro gli alberi, la natura non può che ribellarsi... e lo fa con una ferocia distruttiva che uccide e cancella ogni forma di vita umana!

Uccidendo gli alberi, l'uomo impazzito uccide se stesso e la sue generazioni future, riducendole alla dannazione! Alberi, natura da salvare ad ogni costo, a costo della propria vita. Non sono oggetti da esibire in un giardino con feticci, sono l'anima del Creato. Sono creature da rispettare, allo stesso livello di una vita umana, vista la loro grandissima importanza. Negli ultimi tempi sta nascendo anche il turismo degli alberi millenari, ovvero si va a caccia di patriarchi di oltre 1000 anni per trascorrere una giornata diversa, ricca di emozioni al naturale, lontani dalle schifezze delle città e dagli inquinamenti.

Questo dimostra come ci sia un cambiamento profondo nelle abitudini dell'uomo contemporaneo, così schiacciato dalla massificazione e dalla volgarità, che ha un bisogno estremo di ricongiungersi con Madre Natura. E' sicuramente un fatto altamente positivo che si parli di salvare gli alberi e di renderli monumenti da visitare e ammirare, ma ripeto, non trattiamoli come merce o oggetti usa e getta. Gli alberi non sono mai volgari, hanno raffinatezza altissima, nelle loro svariate forme, nelle ramificazioni e nel tronco che vanno contorcendosi con l'età, attraverso i secoli e i millenni. L'albero cura la depressione e scaccia via la solitudine; l'albero cura il male oscuro dell'uomo disperato; se non c'è nessuno che possiamo stringere tra le nostre braccia, se ci sentiamo abbandonati, possiamo sempre abbracciare un grande albero e lui ci trasmetterà la sua energia vitale, il suo calore che vien fuori dalla corteccia o dai suoi odori.

Abbracciamo un albero, sediamoci alla sua base, proviamo ad ascoltarlo, basterà poco per sentire che anch'esso ha un'anima (incapaci e ignoranti quelli che dicono il contrario!). Il contatto con un grande albero è un insieme di emozioni che solo chi ama veramente la natura può capire. Alberi, creature sublimi da adorare... da amare per sempre! Alberto Colazilli

"Ciò che io so della Scienza divina
e delle Sacre Scritture
l'ho imparato nei boschi e nei campi.
I miei maestri sono stati i faggi e le querce,
non ne ho avuti altri.
Tu imparerai più nei boschi che nei libri.
Alberi e pietre ti insegneranno
più di quanto tu possa acquisire
dalla bocca di un maestro."

San Bernardo 

 fonte: clicca qui

fukushima, la catastrofe nucleare, radioattività ai massimi livelli

Fukushima, fa un balzo la radioattività del reattore 2
Lo comunica la Tepco. Greenpeace: "è già come Chernobyl".
La radioattività all'esterno del reattore 2 ha registrato un balzo, superando quota 1.000 millisievert/ora. Lo rende noto la Tepco, che non nasconde più la preoccupazione. Si teme anche per la stabilità di altri due reattori.
Al momento la situazione è già drammatica, per i livelli di radioattività rilasciati dall'impianto. E' salito vertiginosamente anche il livello di iodio-131 in mare davanti al sito nucleare: di 1.850 volte superiore ai livelli normali, secondo le ultime misurazioni disponibili.

È sempre più allarme atomico
L'Agenzia di sicurezza nucleare giapponese già ieri aveva rilevato un tasso di iodio radioattivo nel mare 1.250 volte superiore alla norma. Un portavoce dell'Agenzia nucleare giapponese ha spiegato che "se si bevono 50 centilitri di acqua corrente con questa concentrazione di iodio si raggiunge nel corpo il limite naturale che si può assorbire".
Intanto, un operatore dell'impianto ha spiegato che il recipiente che contiene le barre di combustibile del reattore 3 della centrale nucleare di Fukushima potrebbe essere danneggiato.
Per Greenpeace l'incidente di Fukushima è già eguagliato Chernobyl e va considerato di livello 7.

Nulla è sotto controllo
Nulla è ancora sotto controllo, alla centrale di Fukushima. Nonostante i tentativi che da giorni i tecnici stanno facendo per evitare la catastrofe, la situazione è "ancora imprevedibile". E' stato lo stesso premier nipponico, Naoto Kan, ad affermarlo. Questa mattina il mondo occidentale si è svegliato con la notizia che il reattore numero 3 è seriamente compromesso. Dall'impianto si alza vapore altamente radioattivo, e secondo ammissione della Tecno, la società che gestisce la centrale, potrebbe essere stata danneggiata la vasca che contiene le barre di combustibile del reattore 3. L'alto livello di radioattività ha costretto i tecnici a interrompere i lavori anche nei reattori 1 e 2.

Alzato il livello di gravità
Alla luce degli ultimi eventi è quasi certo che l'incidente alla centrale nucleare di Fukushima sarà classificato come incidente di livello 6 della scala Ines. Lo ha comunicato l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, dopo avere valutato i dati sulla dispersione di radiazioni fuoriuscite dall'impianto di produzione di energia. I danni provocati dai reattori, colpiti dal sisma e dallo tsunami dell'11 marzo, sono più seri di quanto ci si aspettasse. E nuove radiazioni potrebbero essere rilasciate nelle prossime ore dal reattore numero 3.

I danni delle radiazioni
Lo scorso 18 marzo, a una settimana dalla tragedia, la stessa agenzia aveva assegnato all'incidente un livello di gravità 5, che significa "incidente con più ampie conseguenze". Per giorni i tecnici della società che gestisce l'impianto hanno cercato di contenere le esplosioni all'interno dei reattori, e di rimediare ai guasti del sistema di raffreddamento, tentando di evitare la catastrofe. I numerosi sforzi non sono però riusciti a evitare la dispersione di radioattività, e la contaminazione di ampie aree del Giappone (persino l'acqua della capitale Tokyo, a più di cento chilometri di Fukushima, risulta fortemente contaminata).

Nuovi problemi al reattore
All'interno dell'impianto, intanto, la situazione non dà segni di miglioramento. L'ultima notizia in merito al reattore 3, quello più gravemente danneggiato dall'incidente e più pericoloso (al suo interno c'è combustibile più radioattivo), riporta che potrebbe essere stato danneggiato il contenitore delle barre di combustibile. I tecnici hanno comunicato che la fuoriuscita di radiazioni dovuta a questo danno potrebbe essere molto più consistente rispetto a quelel dei giorni precedenti. Il governo giapponese ha invitato la popolazione residente nel raggio di 30 chilometri ad allontanarsi dall'area, anche se ha specificato che l'evacuazione è volontaria e non è motivata da ragioni di sicurezza, ma è per "migliorare la qualità della vita".

Valutazione non definitiva
Di qui la decisione di fare salire il livello di pericolosità dell'incidente, che adesso è classificato come "grave". La decisione è stata comunicata Hidehiko Nishiyama, portavoce dell’Agenzia giapponese, che non ha dato altri chiarimenti sui possibili sviluppi della situazione: "La situazione rimane fluida e per la valutazione finale è necessario attendere che la situazione si stabilizzi e che tutti i dati sulle radiazioni diventino disponibili", ha detto ai giornalisti. Quanto ai nuovi problemi al reattore numero 3, il portavoce ha dichiarato: Al momento i nostri dati suggeriscono che il reattore mantiene alcune funzioni di contenimento, ma vi sono buone possibilità che sia danneggiato".

La scala Ines
I giudizi sulla gravità degli incidenti nucleari sono clacolati in base alla scala Ines (International Nuclear and Radiological Event Scale), introdotta dall’Aiea, l'Agenzia internazionale dell’energia atomica. La scala si compone di 7 livelli, il settimo, il più grave, è stato assegnato al disastro di Cernobyl del 26 aprile del 1986.

sabato 26 marzo 2011

C'era una volta Roma Ladrona. Oggi c'è MARONI LADRONE

Il Ministro Maroni nonostante le persone si siano mobilitate per chiedere che i referendum sull'acqua e il nucleare fossero accorpati insieme alle elezioni amministrative di Maggio e abbiano inviato nella sua casella email tantissime firme, MARONI ha scelto di non tenere conto dei cittadini. Gli interessi di questo governo si vede che sono altri, vogliono che la gente non voti per i referendum per fare affari con la mafia, la camorra e l'andrangheta.
I referendum pertanto saranno il 12 e 13 Giugno e noi voteremo SI. Non ci stancheremo di informare le persone, che in quesi giorni si dovrà votare per un nuova Italia.

L'acqua per tutti. L'acqua per la vita. No agli speculatori, SI ALL'ACQUA per tutti

Per l'energia senza scorie e radiazioni, per l'acqua come diritto, Noi diremo SI

Oggi 26 marzo 2011 si è svolta con partenza dalla stazione Termini di Roma il corteo per l'acqua pubblica diretto a piazza San Giovanni. Alla testa uno striscione con su scritto: "Due sì per l'acqua bene comune". Una mobilitazione a sostegno del referendum che il 12 e 13 giugno chiamerà gli italiani ad esprimersi sulla privatizzazione dell'acqua e sul nucleare nel nostro paese. Alla manifestazione hanno aderito le associazioni ambientaliste come il Wwf, Legambiente, la Costituente ecologista, l'Usb, la Federazione della sinistra, Sinistra critica, l'Italia del Valori ed i Verdi. Aderiscono anche diversi politici: Nichi Vendola, Paolo Ferrero ed Ermete Realacci. Presente anche il gruppo 'Sos rinnovabili' in rappresentanza dei circa 150 mila lavoratori e le oltre 2 mila imprese del settore.Una presenza politicamente trasversale, con sindaci di centrodestra e centrosinistra "fermamente contrari alla privatizzazione dell'acqua".  Le presenze in strada sono diverse migliaia. "Stanno arrivando 200 autobus da tutta Italia - dice Ciro Pesacane, del Comitato referendario per l'acqua pubblica - sono bus fatti da cittadini, che si sono autotassati e li hanno affittati a loro spese. Alla fine, vogliamo l'acqua e il sole, non vogliamo mica la luna". Capannori vuole bere l'acqua del sindaco", recita un cartello esposto da una ragazza arrivata apposta dalla provincia di Lucca. "L'acqua è sorella delle creature, non dei mercanti", recita un altro.
Una manifestazione dal volto civico con in prima linea associazioni, movimenti e cittadini e in cui le istanze pacifiste hanno trovato larga eco nello slogan "No alla nuova guerra del petrolio".

"Siamo qui in piazza sia per l'acqua pubblica, sia per il nucleare - spiega Fabrizio Aroldi, da Cremona - Al referendum dobbiamo votare si' contro il nucleare per chiedere scusa a tutti coloro che sono morti per questo veleno". "No alla guerra per l'acqua, per il petrolio e per l'uranio", recita il cartellone esposto da alcuni ragazzi "pacifisti" di Belluno. "Abbiamo fatto un lungo viaggio per sostenere questa piazza - racconta Marco, un ingegnere - Sono venuto con mia moglie e con i miei due figli, perche' questa battaglia e' per loro. Per il loro futuro".
Nel corteo tanti hanno dipinte sul viso gocce blu o portano enormi cappelli a forma di rubinetto o hanno rubinetti attaccati alla fronte. Un gruppo di ragazzi fa ondeggiare un lenzuolo celeste di 30 metri, "che rappresenta il bene piu' importante che abbiamo".


 "E' una grande manifestazione per democrazia, benessere e pace - dice dalla testa del corteo Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - e' una battaglia dei cittadini". "Per la prima volta nasce, dal basso, un progetto politico riconosciuto dalla Costituzione - gli fa eco padre Alex Zanotelli - La speranza non puo' venire dalla politica".

In piazza della Repubblica, con bandiere verdi c'erano anche studenti libici e alcune delle hostess che incontrarono Gheddafi durante le visite in Italia. "No alle bombe umanitarie, s al dialogo", urlano, "l'Occidente vuole solo il petrolio libico". Agli studenti si sono unite alcune hostess italiane. "Sono stata tre volte in Libia, l non c'‚ tanta miseria, il popolo vive in una condizione normale. Dove Š stata finora la Nato nei riguardi degli eventi della Striscia di Gaza", osserva Clio, una delle ragazze che incontrarono il colonnello a Roma e che oggi si è vestita di nero "essendo in lutto per le vittime in Libia".

mercoledì 23 marzo 2011

La pentola degli ultracorpi

Ho letto questa bellissima favola sul blog Grovigli di Parole, sarebbe veramente bello che tutti i bambini la leggessero e la raccontassero ai loro genitori.
Chissà !! riusciremo a cambiare ?
 ecco la favola

Il nucleare non serve

News - 23 marzo, 2011
Il direttore esecutivo di Greenpeace International, Kumi Naidoo, ha scritto questo commento per il New York Times/International Herald Tribune.

Non bastano dodici giorni per comprendere la scala della catastrofe che ha colpito il Giappone dallo scorso 11 marzo. Dai bambini che hanno perso i genitori per il terremoto, a quelli i cui cari sono ancora dispersi dopo lo tsunami, alle decine di lavoratori che stanno rischiando la vita cercando eroicamente di stabilizzare la centrale nucleare di Fukushima – non c’è fine alla tragedia.
Eppure, assieme al dolore e alla solidarietà che sento per il popolo giapponese, sto provando un’altra emozione: rabbia. Mentre attendiamo con ansia ogni minima informazione sull’evoluzione della situazione a Fukushima - sperando che la dispersione e il rilascio della radioattività vengano fermate, che il rischio di un’ulteriore catastrofe sia evitato e che al popolo giapponese sia almeno risparmiato quest’altro incubo - i governi di tutto il mondo continuano a promuovere ulteriori investimenti sul nucleare. Solo la scorsa settimana, ad esempio, il governo del Sud Africa, la mia Patria, ha annunciato di voler aggiungere altri 9.600 megawatt di energia nucleare al suo nuovo piano energetico.

Ci sono due pericolosi assiomi che vengono assunti come fatti accertati nel mezzo di questa crisi nucleare. Il primo è che l’energia nucleare è sicura. Il secondo è che il nucleare sia un elemento essenziale di un futuro energetico svincolato dai combustibili fossili, che sia necessario per prevenire la catastrofe dei cambiamenti climatici. Entrambe gli assiomi sono falsi.

La tecnologia nucleare sarà sempre vulnerabile agli errori umani, ai disastri naturali, agli errori di funzionamento o di progettazione o agli attacchi terroristici. Quel che vediamo proprio adesso a Fukushima sono i fallimenti di questi sistemi. I reattori hanno resistito al terremoto e allo tsunami, ma il sistema di raffreddamento, un elemento vitale della centrale, non ha retto. Quando anche i sistemi di raffreddamento di emergenza non hanno funzionato i reattori si sono surriscaldati, causando la fuga delle radiazioni. Questo è solo un esempio di quel che può andare storto.

L’energia nucleare è intrinsecamente insicura e la lista dei possibili malanni che derivano dall’esposizione alle radiazioni che fatalmente accompagnano questi incidenti è orribile: mutazioni genetiche, malformazioni fetali, cancro, leucemia e disordini dei sistemi riproduttivi, immunitari, cardiovascolari e endocrini.
Mentre tutti abbiamo sentito parlare di Cernobyl e di Three Mile Island, l’industria nucleare vuol far credere che questi sono solo pochi eventi isolati in una storia altrimenti immacolata. Falso. Oltre 800 altri incidenti significativi sono stati ufficialmente riportati all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA): Mayak (Russia), Tokaimura (Giappone), Bohunice (Slovacchia), Forsmark (Svezia) solo per citarne qualcuno.
Anche l’idea che l’energia nucleare sia un elemento necessario per un futuro energetico privo di carbonio è falso.
Greenpeace e l’EREC (European Renewable Energy Council) hanno prodotto uno studio chiamato “Energy [R]evolution” che mostra chiaramente che un percorso basato sulle energie rinnovabili è meno costoso, più sicuro per la salute e più rapido per la protezione del clima di ogni altra opzione. Questo scenario richiede l’eliminazione graduale di tutti i reattori esistenti al mondo e uno stop alla costruzione di nuovi reattori.
Inoltre, un altro scenario energetico prodotto di recente dall’International Energy Agency (di certo non un’associazione ambientalista) sottolinea il fatto che l’energia nucleare non è necessaria per ridurre le emissioni di gas serra. Esso mostra che, pure quadruplicando la produzione di energia dal nucleare entro il 2050, questo ci fornirebbe meno del 10 percento dell’energia che ci serve e ridurrebbe le emissioni di meno del 4 percento. Gli stessi soldi - investiti in energie pulite e rinnovabili come l’eolico e il solare - avrebbero un impatto assai maggiore nel ridurre il riscaldamento climatico.

L’energia nucleare è una costosa, mortale, perdita di tempo che distrae dalla soluzione reale del problema. Le fonti energetiche “senza carburanti”  (che si tratti di uranio, petrolio, gas o carbone) non producono conflitti internazionali (e mentre scrivo non posso non pensare a quel che succede in Libia), non si esauriscono e non producono rilasci indesiderati (sversamenti di idrocarburi, gas nocivi, radiazioni). Sono necessari investimenti finanziari per avviare le rinnovabili, ma col tempo i costi diminuiranno e il progresso tecnologico, e la competizione del mercato, li ridurrà ulteriormente. Inoltre, se gestito saggiamente, un futuro energetico verde, senza nucleare e senza combustibili fossili creerà un sacco di nuovi posti di lavoro, sicuri.
 
Mentre organizzazioni internazionali come Greenpeace si uniscono al Centro di Informazione sul Nucleare dei Cittadini (Citizens Nuclear Information Center) del Giappone in un appello al governo giapponese perché siano migliorati i piani di evacuazione e altre misure protettive per le persone che ancora vivono entro i 30 chilometri della zona di esclusione attorno alla centrale di Fukushima; mentre cresce in Asia il timore della contaminazione del cibo e dell’acqua; mentre continua, in tutto il mondo, la vendita delle pillole di iodio e persone in posti lontani dal Giappone, come Los Angeles sono allarmate per la “nuvola radioattiva”; mentre tutto questo succede; - è d’obbligo che come cittadini del mondo noi continuiamo a far sentire la nostra opposizione ai nuovi investimenti in energia nucleare. Noi abbiamo bisogno, adesso, di una vera, pulita, rivoluzione energetica.

Pubblicato sull'International Herald Tribune, 21.03.11

lunedì 21 marzo 2011

Intervista al Fisico Nucleare Esperto internazionale delle politiche energetiche


Nell'intervista al Fisico Nucleare Bernard Laponche si parla di centrali nucleari, di terza e quarta generazione, si parla dei rischi della radioattività, delle possibili fonti energetiche per l'Italia.











Poesia dell'energia


Vogliamo l'acqua e il sole, mica la Luna.
La Luna la vogliamo per sognare
l'acqua e il sole per non inquinare
L'energia pulita sarà la nostra fortuna
Non rifiuti tossici da smaltire
solo l'energia della natura per gioire
Non possiamo più aspettare
il mondo morirà se si continua col nucleare
Scendi in piazza a protestare, se il tuo governo non ti vuole ascoltare
Se riempiamo i media di una nuova cultura, il mondo non ti farà più paura.


We want water and sun: not the moon.
We want the moon to dream
water and sun to avoid polluting
Clean energy will be our fortune
No toxic waste to eliminate
only the power of nature to rejoice
We cannot wait any longer
the world will die if we go on with nuclear power
Go down in the street to protest, if your government does not listen to you
If we fill the media with a new culture, there will be no scary world for us anymore.

domenica 20 marzo 2011

21 Marzo, il primo giorno di primavera

21 marzo - Primo giorno di Primavera

La primavera è una delle quattro stagioni delle zone temperate.







 
Nelle arti la primavera è il tema di molte composizioni di diverse discipline:
Nella musica: La primavera è uno dei movimenti delle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi
Nella pittura: La primavera è un celeberrimo quadro di Sandro Botticelli.
Primavera di Sandro Botticelli
Primavera di Benedetto Antelami
Nella scultura: La Primavera è una statua allegorica di Benedetto Antelami








La statua della Primavera è il simbolo di Sanremo, la troviamo sulla passeggiata dell'Imperatrice
Statua della Primavera ( Sanremo)
Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’UNESCO nel 1999. Come è scritto sul sito web della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, la ricorrenza “riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace”.

E' anche una canzone dei Dik Dik, il testo recita così:
E’ quasi giorno ormai
e non ho tra le braccia
che il ricordo di te
ma è tardi
devo correre
non c’è tempo per piangere.

Salgo sopra un autobus
mentre guardo la gente
mi domando perché
mi sembrano
tante nuvole
che nascondono te.

E’ il primo giorno di primavera
ma per me
è solo il giorno
che ho perso te.

Qui in mezzo al traffico
c’è un pezzetto di verde
ed io mi chiedo perché
mentre nasce
una primula
sto morendo per te.

Berlusconi ha fatto smaltire rifiuti della Centrale di Caorso, oggi nel 2011 all'andrangheta




Il giornalista Gianni Lannes è stato a Caorso, nella più importante centrale nucleare e qui ha scoperto entrando di nascosto, senza autorizzazione, che il governo Berlusconi ha affidato lo smantellamento delle centrali nucleari alla ndrangheta, che sta dietro una società che si chiama Ecoge che ha sede a Genova. Questa società carica i rifiuti nucleari in dei container che da Caorso vanno a Genova e poi a La Spezia, in attesa di navi su cui caricarli e verranno affondate.

La Stampa ha impedito a Lannes di pubblicare l'inchiesta e nessun altro giornale l'ha voluta questa inchiesta.

Siamo dei somari, la storia non ci ha insegnato nulla

Dietro falso nome siamo in guerra. Prima era una no fly-zone, poi ci hanno raccontato che l'Italia si prestava ad offrire le basi e BASTA, ma adesso già 8 aerei italiani sono pronti a partire, in difesa dei pozzi petroliferi e degli interessi italiani. Dai su cosa sto dicendo, scusate, siamo coinvolti per difendere la popolazione colpita dal dittatore Gheddafi, quello che è stato accolto in Italia con il tappetino rosso, una tenda e le puttane dal nostro Presidente del Consiglio. Siamo li, per difendere la democrazia.
La guerra non è mai giusta, porta sempre con se odio e distruzione.
Non potrà mai esserci democrazia se risponde alla violenza di un dittatore con la violenza.
E allora che fare ?
Semplice, se si vuole esistono i mezzi per fermare un dittatore e arrestarlo, processarlo, anche ucciderlo, senza distruggere civiltà.
Quando si fa una guerra ci sono sempre altri interessi da difendere, altrimenti non si spiegherebbe perché questi occidentali cosi pronti a fermare la violenza non siano mai intervenuti in Cecenia, in Tibet, in Rwanda , in Birmania.

FERMIAMO LA FOLLIA DELLA GUERRA!


SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO LA NUOVA TRAGICA FOLLIA ALLE PORTE DI CASA!
Chiediamo il rispetto dell'Articolo 11 della nostra Costituzione: la Repubblica italiana ripudia la guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali  e accetta una limitazione alla propria sovranità  nell'intento di promuovere gli organismi internazionali per assicurare il mantenimento della pace e della giustizia fra le Nazioni.
Fermiamo la Guerra e chiediamo che le Nazioni Unite si impegnino a fermare la guerra con le armi della ragione non della violenza.

sabato 19 marzo 2011

Le ragioni della Pace

Nessuno ha mai proposto una "no fly zone" in Cecenia dove le armate russe di Eltsin e dell' "amico Putin" hanno consumato il più grande genocidio dell'era moderna: 250 mila morti su una popolazione di un milione. 
Nessuno si sogna di intervenire in Tibet (chi si metterebbe mai, oggi, contro la succulenta Cina?) o in Birmania a favore dei Karen. E così via. In ogni caso bisogna essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni. Se l'Italia presterà le proprie basi per l'intervento militare in Libia non potrà poi mettersi a "chiagne" se Gheddafi dovesse bombardare Brindisi, Bari, Sigonella, Aviano o una qualsiasi delle nostre città. Gli abbiamo, di fatto, dichiarato guerra, è legittimato a renderci la pariglia. 

Se ben pensate, se ben ragionate, la guerra si compie sotto falso nome, "missione di pace" ,"esportare la democrazia" , "no fly zone", laddove ci sono interessi energetici sporchi da difendere.
Si dico sporchi perchè il petrolio è la più grande fonte di inquinamento del pianeta, è l'energia che al momento rende di più ai padroni dell'energia.
Loro non vogliono perdere il loro potere, sono disposti a combattere per il petrolio, ops scusate per la democrazia.
 Ci vorrebbe veramente che il petrolio finisse per davvero sul nostro pianeta, affinchè tutti ci rendiamo conto che l'unica via per sopravvivere è l'impiego delle energie pulite.
Energia solare, acqua e vento sono l'energia del cambiamento.

Da Godzilla ai Videogiochi: Il Giappone e l'incubo Nucleare

Lo abbiamo visto tante volte, così tante che osservare le immagini di un Giappone prima crepato dagli squarci della terra che trema, poi sommerso da onde gigantesche e infine minacciato dallo spettro di radiazioni mortali può destare l’illusione che queste scene di devastazione siano tratte da un lungometraggio. Ma è un’illusione, o meglio una speranza, che dura il tempo di un battito di ciglia. Questa volta, infatti, è tutto vero.



Così come furono veri, alle origini, il dolore e la paura dell'atomo e della catastrofe che da 60 anni alimentano la cultura giapponese. L’immaginario fantastico nipponico ha infatti subito una mutazione dopo Hiroshima e Nagasaki, una contaminazione che perdura tuttora (almeno fino a venerdì scorso: adesso cambierà tutto) e che ha dato vita a visioni, personaggi e storie meravigliose e inquietanti. Il primo fu Godzilla. Nel film di Ishiro Honda del 1954, parente rettile e radioattivo di King Kong, emerge dal mare per devastare le coste e proseguire lo sfacelo fino Tokyo. Non è un mostro qualunque, perché quando cammina enorme tra le rovine delle metropoli ci ammonisce sui rischi dell’atomo e ci ricorda l’orrore della guerra e dei bombardamenti.

Guarda il trailer di Godzilla


Questo mostro mutante nato dalle radiazioni ebbe così successo che diede vita a una serie di sequel che continua ancora adesso e da “esso” si è evoluta una serie di mostri mutanti che, inevitabilmente, finiscono per devastare con artigli, tentacoli, proboscidi e fauci smisurate, le terre e le coste nipponiche. Rodan, volatile dall’apertura alare di 160 metri, in grado di distruggere quartieri interi con un battito d’ali. Angilas, un anchilosauro radioattivo che compare nel Re dei Mostri, una falena abnorme, che approda sulle coste giapponesi ancora dentro un uovo dopo un maremoto devastante in “Mothra contro Godzilla”, del 1964. Sono tantissimi, alcuni arrivano dallo spazio come il drago tricefalo Gidorah, ma la maggior parte germina laddove il nostro pianeta si è ammalato.

Chi ha vissuto la propria infanzia negli anni Settanta ricorderà le apocalissi urbane causate dai mostri e dai chimerici robot giganti che trasformavano le città giapponesi in cumuli di macerie in Goldrake, Jeeg, Mazinga i formidabili cavalieri metallici nati dalla matita di Go Nagai. “Se dalla terra nascerà la forza che ci annienterà” cantava la sigla italiana di Jeeg…

Mentre le immagini di questo Giappone dilaniato continuano a scorrere sugli schermi di televisori e computer facciamo tuttavia in fretta a dimenticarci dei “robottoni” e pensiamo invece ad un’altra invenzione di Nagai: Violence Jack, un manga davvero violento e disperato che ci narra dei sopravvissuti in un Giappone distrutto dal terremoto. Non ci sono allusioni all’incubo radioattivo ma guardandone le tavole il paragone con le foto di Hiroshima dopo la bomba americana sorge spontaneo.

Ma anche quando non è esplicitamente radioattiva, la mutazione e la distruzione del proprio territorio sono leit motiv del cinema giapponese fino ai capolavori di Shinja Tsukamoto con Tetsuo o Miike Takashi con La Guerra Segreta degli Yokai.

Guarda il trailer di Tetsuo, l'uomo d'acciaio


È come se le radiazioni di quel fatale impatto del 1945 continuassero ad agire sulla pellicola, sulle pagine dei fumetti e adesso sulla mutazione “definitiva” del cinema giapponese: il videogioco. Nei videogame moderni il fantasma mai del tutto estinto del nucleare continua ad ammonire il Giappone e l’umanità e solo l’anno scorso Hideo Kojima, il più estremo e cinefilo dei game designer del Sol levante, aveva riportato in auge l’incubo dell’apocalisse atomica con Metal Gear Solid Peace Walker, capolavoro ecologico e pacifista dove il “fungoide” terrificante della deflagrazione nucleare torna a reclamare il suo primato di terrore massimo del pianeta. Kojima ci porta in America del Sud alla fine della guerra fredda, un periodo dove la paura della fine nucleare era più sentito da tutta l’umanità.

Guarda il trailer di Metal Gear Solid Peace Walker


Dopo tutto, l’immaginario è sempre stato un rifugio, un luogo dove confrontarsi con il terrore e tentare così di esorcizzarlo e di scongiurarlo. Giocando, vedendo un film, leggendo un fumetto, abbiamo imparato a riflettere ma anche a divertirci con la catastrofe. Adesso, vagare con il proprio personaggio elettronico per una città giapponese in rovina non sarà più tanto divertente. Purtroppo nemmeno un po’.


immagini catturate dalla rete.
Non odiare i media sii un media

Le Bugie del Pinocchio Nucleare

Su un articolo pubblicato oggi dalla Repubblica il professore Umberto Veronesi, presidente dell’Agenzia di sicurezza nucleare, dichiara “Propongo la moratoria ma io non rinnego l'atomo”. Anche dopo l'emergenza che ha colpito il Giappone, il Prof. Veronesi continua a straparlare del nucleare.

Fin dall'inizio abbiamo contestato la sua nomina, in quanto persona non competente in materia di sicurezza nucleare. E avevamo ragione. Già mesi fa sul sito del Pinocchio nucleare svelavamo tutte le bugie del professore. Dichiarava per esempio che potrebbe dormire avendo in camera da letto scorie nucleari: “non esce neanche la minima quantità di radiazioni” oppure che trovare un deposito per le scorie nucleari non è un problema.

Il Prof. Veronesi ha continuato a svolgere il ruolo di “piazzista nucleare”. E dovrebbe essere quello che ci “proteggerà” dalle centrali di Berlusconi ed ENEL?

Per questo Greenpeace con le altre associazioni ambientaliste, riunite nel Comitato "Vota Sì per fermare il nucleare", ha chiesto le dimissioni dell’intero vertice dell’Agenzia di sicurezza nucleare.

Veronesi si è lamentato che l’Agenzia di sicurezza nucleare ancora non ha nessuna struttura e che fanno le loro riunioni al bar. È il luogo adatto per persone che su una materia tanto delicata hanno fatto solo chiacchiere da bar. È il commento del nostro direttore Giuseppe Onufrio.
Visita il sito del "Pinocchio nucleare

venerdì 18 marzo 2011

Nucleare, il problema senza la soluzione




1. Il nucleare è molto pericoloso
La tragedia di Cernobyl ha dimostrato la pericolosità di questa fonte di energia. Quell’incidente ha causato e causerà ancora nel futuro centinaia di migliaia di vittime e ancora oggi a 23 anni di distanza le ricerche scientifiche mostrano ancora impatti sia sulla flora che sulla fauna. Cresce l’evidenza di leucemie infantili nelle aree vicino alle centrali nucleari.
2. Il nucleare è la fonte di energia più sporca
Le centrali nucleari generano scorie radioattive. Le scorie a vita media rimangono radioattive da 200 a 300 anni, le scorie a vita lunga anche miliardi di anni e non esiste ancora un sistema per la gestione in sicurezza delle scorie nel lungo periodo.
3. Il nucleare è la fonte di energia che genera meno occupazione
Gli obiettivi europei per le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica al 2020 valgono il triplo del piano nucleare di Enel in termini energetici e creerebbero almeno 200 mila nuovi posti di lavoro "verdi" e dunque 10-15 volte l’occupazione indotta dal nucleare.
4. Il nucleare è troppo costoso
Secondo il Dipartimento USA dell’energia un EPR costa, in euro, 7,5 miliardi, una cifra ben maggiore rispetto a quanto propagandato da Enel e governo (4,5 miliardi). Se poi teniamo conto dello smaltimento delle scorie e dello smantellamento e bonifica degli impianti nucleari, i costi per noi e le future generazioni saranno ancora più elevati.
5. Il nucleare non è necessario
Entro il 2020 le fonti rinnovabili, insieme a misure di efficienza energetica, sono in grado di produrre quasi 150 miliardi di kilowattora, circa tre volte l'obiettivo di Enel sul nucleare, tagliando drasticamente le emissioni di CO2.
6. Il nucleare è una falsa soluzione per il clima
Il nucleare è una scelta inutile ai fini climatici, visto che le centrali saranno pronte certamente dopo il 2020 e invece bisogna ridurre oggi le emissioni di gas serra. Investire sul nucleare sottrae risorse alle fonti davvero pulite, efficienza energetica e rinnovabili.
7. Il nucleare non genera indipendenza energetica
Se il nucleare dovesse tornare in Italia, continueremo a importare petrolio per i trasporti e diventeremo dipendenti dall’estero per l’Uranio e per la tecnologia, visto che il nuovo reattore EPR è un brevetto francese. E, comunque, la Francia leader del nucleare ha consumi procapite di petrolio superiori a quelli italiani.
8. Il nucleare è una risorsa limitata
L'Uranio è una risorsa molto limitata destinata a esaurirsi in poche decine di anni. Nel caso venissero costruiti nuove centrali, l'esaurimento delle risorse di Uranio si accelererebbe.
9. Il nucleare non ha il sostegno dei cittadini
Gli italiani hanno detto NO al nucleare con un'importante scelta referendaria. Oggi i sondaggi di opinione rivelano che la maggior parte dei cittadini non vuole una centrale nucleare nella propria Regione.
10. Il nucleare: più è lontano e minori sono i rischi
Alcuni sostengono che il rischio nucleare c’è già, essendo l’Italia circondata da reattori. È una affermazione scorretta: anche se non è mai nullo, il rischio per le conseguenze di un incidente diminuisce maggiore è la distanza dalla centrale. Le Alpi, come si è visto nel caso di Cernobyl, sono una parziale barriera naturale per l’Italia.

V for Vendetta - Un film di Giustizia


V for Vendetta by ~ellensama on deviantART

150 Anni d'Italia Berlusconi ultracontestato

Videopreghiera di Adriano Celentano



mercoledì 16 marzo 2011

Ops ... sono un pò angonsciato :-(

Fusti di Scorie Radioattive abbandonati nel terreno della Villa di Arcore
Dai come fai ad essere angosciato. Ma che Paura hai ! La radioattività è ovunque. Roma è più radioattiva di Tokyo, dice il giornale del presidente del consiglio (P2)
Sparano i cannoni d'acqua e tranquillo, tutto ritorna come prima.
Non possiamo pensare che il danno creatosi in una centrale ultra tecnologica giapponese sia paragonabile a quello provocato da una centrale ucraina dell'est (ex comunisti).
Qui si fa del terrorismo, si approfitta delle disgrazie altrui per seminare panico.
Dai su, il rischio che una centrale esploda è remoto, quasi improbabile. Mica tutte le centrali del Giappone si sono distrutte !!
Il problema forse è la radioattività generata dalle scorie di una centrale, ma basta seppellirle bene nel terreno, nasconderle per bene e il problema si risolve.
D'accordo ti ammalerai di cancro, di malattie genetiche, ma questo aumenta il PIL, l'economia prende piede, si crea occupazione, nuovi posti letto.
Non essere così angosciato. Prima o poi bisogna morire e allora, facciamoci del bene, acceleriamo questo processo e togliamici dalle palle, noi animali selvaggi, umani senza scrupoli pronti a distruggere tutto.

boycottiamo il biscione - breve storia

(Tratto dal "Manuale per un consumo responsabile" di Francesco Gesualdi - Ed. Feltrinelli)
"Tutto cominciò nel novembre 1993. Mentre Roma era in piena campagna elettorale per l’elezione del sindaco, successe che Silvio Berlusconi, proprietario di un vasto impero finanziario comprendente Standa, Mondadori e quattro reti televisive, dichiarò senza mezzi termini che se fosse stato cittadino romano avrebbe dato la sua preferenza a Gianfranco Fini. Per colmo di provocazione, la di­chiarazione venne fatta in una regione di sinistra come l’Emilia Ro­magna in occasione dell’apertura di un nuovo supermercato Stan­da a Casalecchio sul Reno in provincia di Bologna.
Di fronte a questa dichiarazione, l’Italia più avanzata entrò in agitazione. Era ancora fresco l’esempio di quanto era accaduto in Brasile dove Marinho, proprietario televisivo locale, aveva fatto eleggere presidente un uomo poco “limpido” come Collor de Mel­o. Dunque bisognava lanciare un messaggio forte e fermare sul nascere il tentativo di utilizzare il proprio potere economico e il possesso di tv commerciali per orientare la politica italiana. Così nacque l’idea di organizzare un boicottaggio contro la Standa e contro le televisioni di Berlusconi. L’idea fu di Gianfranco Mascia, 34 anni, leader degli ambientalisti e del movimento nonviolento di Ravenna, proprietario di una piccola agenzia pubblicitaria, che il 24 novembre lanciò il suo appello a tutti i progressisti:
“Smettiamo di comprare i giornali di Berlusconi e di fare la spesa nei suoi supermercati. Ritiriamo la pubblicità dalle sue rivi­ste e dalle sue televisioni. Boicottiamo le sue reti tv”. Così partiva il boicottaggio, denominato Bo.Bi. (Boicottate il Biscione), che incontrò immediatamente il consenso di migliaia di cittadini.
Alcuni quotidiani gli dettero voce. “La Repubblica”, per esem­pio, diede subito ampio risalto all’iniziativa riportando anche i nu­meri di telefono e di fax per mettersi in contatto con il centro coor­dinatore del Bo.Bi. Ecco quanto scriveva “la Repubblica” del 26 novembre: “Telefoni roventi, fax intasati, cellulari in tilt, uffici pie­ni zeppi di fogli contro lo strapotere del ‘cavaliere nero’. In tutta la penisola si è formata una ventina di comitati cittadini contro Berlusconi anche detto ‘Sua Emittenza’. Nel giro di poche ore si è mobilitata un’armata anti-Berlusconi senza precedenti. Co­mitati cittadini, legati a verdi e ambientalisti di ogni colore, sono spuntati da Palermo a Piacenza, da Caserta a Torino, a Roma, Ba­ri, Napoli, a Brescia. E ieri sera è nato un comitato pure a Mila­no, segno che la protesta va forte anche sotto le guglie del Duo­mo: ‘Siamo in tanti — dice Mascia- e il nostro Bo.Bi. la farà vede­re brutta al signore del Biscione’. Tuona la Lega Ambiente, che prima annuncia addirittura uno sciopero sportivo fra i supporter rossoneri, poi ci ripensa e spiega che la protesta contro il Milan era solo una provocazione, una trovata per stemperare la tensio­ne che si respira in questi giorni. Invitiamo piuttosto i lavoratori di Standa, Fininvest e i tifosi del Milan a votare Rutelli”’.
Una cosa è certa: Bo.Bi. fa proseliti ovunque. A Firenze le ade­sioni contro il “cavaliere nero” arrivano da gente comune, pen­sionati, studentesse. Prende posizione persino qualche prete, per non parlare del supporto di docenti universitari, del sindaco di Prato Claudio Martini e dello scrittore Saverio Tutino. In Emilia, a favore dei tanti comitati Bo.Bi., si esprime il parlamentare Sau­ro Turroni, l'Assessore alla Cultura della regione Felicia Bottino pidiessina come Fabrizio Matteucci, segretario provinciale della Quercia a Ravenna.
“Ma — racconterà più tardi Gianfranco Mascia — assieme ai messaggi di solidarietà, fin dall’inizio cominciarono ad arrivare anche dei messaggi minacciosi. Noi, però, non ci lasciammo intimidire. Nel giro di pochi giorni si costituirono una settantina di Bo.Bi. in tutte le parti d’Italia. Incoraggiati da questa risposta positiva proclamammo il 29 novembre Giornata nazionale di boi­cottaggio contro il Biscione. Per quella giornata chiedevamo a tutti gli italiani di fare uno sforzo particolare per prendere le di­stanze da tutto ciò che fosse di Berlusconi. Di nuovo invitavamo tutti a non mettere piede alla Standa, a non comprare le riviste Mondadori, a non sintonizzarsi sui canali di Berlusconi. Voleva­mo mostrare a Berlusconi che così come abbiamo contribuito al­la sua ascesa comprando le sue merci, noi abbiamo anche il po­tere di fermare il suo complesso di onnipotenza.”
Iniziarono i volantinaggi davanti alla Standa, e tramite il tam tam delle radio locali e dei bollettini di ogni associazione e grup­po l’indicazione arrivò in ogni angolo del paese.
Fu un successo clamoroso: secondo i dati Auditel, la sera del 29 novembre le reti della Fininvest registrarono un calo di au­dience di due milioni e ottocentomila presenze. Gli oppositori di Mascia portarono a pretesto la concorrenza di un film molto at­teso sulle reti Rai, ma molti giurano che dietro quella sonora scon­fitta c’era lo zampino del Bo.Bi.
Dopo quel 29 novembre, l’Italia intera entrò in campagna elet­torale e Berlusconi alzò il tiro fondando Forza Italia. Il Bo.Bi. di­venne un movimento sempre più politico e oltre a continuare a proporre il boicottaggio contro gli affari di Berlusconi, sostenne il referendum per l’abrogazione della legge Mammì, lanciò la cam­pagna “il numero al verde” — un invito a mandare in tilt il 144 di Forza Italia — e la campagna “sconsigli per gli acquisti” — un appello a segnalare i candidati “sporchi”. Continuò a volantinare davanti alla Standa e agli stadi dove giocava il Milan, squadra di cui Berlusconi è presidente.
Intanto i messaggi intimidatori inviati a Gianfranco Mascia si intensificavano. Minacce inviate sul suo cellulare, il cui nu­mero era stato reso pubblico anche alla trasmissione Il Rosso e il Nero, per raccogliere adesioni alla campagna. Tanti gli insulti e gli avvertimenti, ma fra tutti quello più minaccioso era stato gridato da una voce giovanile, forse lombarda, forse piacentina:
“Ti spaccheremo il culo, sappiamo dove trovarti”. Voci rimaste sul nastro della segreteria telefonica, minacce di balordi giunte soprattutto dal Veneto e Lombardia, alle quali né lui né i verdi dei comitati Bo.Bi. avevano dato importanza. Tutti pensavano che lo squadrismo appartenesse al passato, ma si sbagliavano. Il 19 febbraio 1994, verso le 11 del mattino, mentre Gianfranco Mascia si trovava tutto solo nel suo studio, sentì due persone dietro la porta d’ingresso. Poi uno entrò, si mise davanti a lui, e mentre sibilava: "Tu sai perché siamo qui”, lo tramortì con un colpo al­la testa. Poi, dopo avergli legato mani e piedi con un filo dì ferro, gli chiusero la bocca con un tampone, lo denudarono, gli tagliarono i capelli e lo violentarono con un manico di scopa.
Così si concludeva il Bo.Bi. che aveva sottovalutato il peso dello squadrismo fascista presente anche in Italia."
INVECE NON E' FINITA....
LASCIA LA TUA ADESIONE E PARTECIPA ATTIVAMENTE AL BOICOTTAGGIO ANTIBERLUSCONIANO!

Studenti, leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene non disertate il referendum. Ora sarebbe un suicidio

La trappola radioattiva
Studenti, leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene non disertate il referendum. Ora sarebbe un suicidio

di ADRIANO CELENTANO
Editoriale sul Corriere della Sera del 16 Marzo 2011
Caro Direttore,
settantamila case distrutte, un milione di sfollati e cinquemila dispersi in quel florido Giappone che nel giro di 6 minuti è improvvisamente precipitato nel buio più scuro. Ma soprattutto migliaia di radiazioni sulla testa dei giapponesi. Ora io non vorrei neanche parlare del clamoroso fuori-tempo (non solo musicale) esternato da Chicco Testa, ospite della bravissima Lilli Gruber dalla voce affascinante. Non vorrei ma come si fa, poi la gente pensa davvero che lui parli per il bene dei cittadini. «Gli impianti nucleari hanno dimostrato di tenere botta». Ha detto il nostro Chicco ormai appassito per mancanza di clorofilla e quindi non più in grado di catturare quell'ENERGIA SOLARE di cui un tempo si nutriva.
«Chi trae spunto dalla tragedia del Giappone per dare vita a una polemica politica è uno sciacallo». Ha sentenziato. Dopo neanche un'ora esplode la centrale nucleare di Fukushima. Un tempismo davvero sorprendente quello del Chicco. Ma la cosa più incredibile che più di tutti impressiona, è lo stato di ipnosi in cui versano gli italiani di fronte ai fatti sconcertanti di una politica che non è più neanche politica. Ma piuttosto un qualcosa di maleodorante e che di proposito vorrebbe trastullarci in uno stato confusionale. Dove sempre di meno si potrà distinguere il bene dal male, le cose giuste da quelle ingiuste. Sparisce quindi quel campanello d'allarme che ci mette in guardia quando c'è qualcosa che non quadra nei comportamenti di un individuo. Un qualcosa che detto in una parola si chiama SOSPETTO. E di sospetti sul nostro presidente del Consiglio, tanto per fare un esempio, ce ne sono abbastanza.


E così nel bel mezzo di una tragedia come quella che sta vivendo il Giappone, dove fuoco e acqua stanno distruggendo tante vite umane, senza contare l'aspetto più insidioso dovuto alle radiazioni liberatesi nell'aria, il nostro presidente del Consiglio non demorde. Ha subito fatto annunciare dai suoi «CicchittiPrestigiacomini» e dai piccoli insidiosi Sacconi, che il progetto sul nucleare in Italia andrà avanti. L'orientamento popolare contro le centrali nucleari decretato dal referendum fatto 24 anni fa, fu chiarissimo. Ma per Berlusconi non basta: «Chi se ne frega della SOVRANITÀ POPOLARE!». L'unica sovranità che conta per lui è il Potere di guidare gli uomini in una sola direzione come se fossero degli automi.


Tra i vari tg, talk show e quello che si legge sui giornali, ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. Si spera sempre di intravedere quel «CHE» di trasparenza mai assaporata che per ora, a quanto pare, possiedono in pochi. Uno di questi è Antonio Di Pietro. Ma il governo cerca di ostacolarlo. Le ottocentomila firme raccolte da Di Pietro contro le centrali atomiche e il legittimo impedimento, saranno oggetto di un referendum che «si farà», ha detto il ministro Maroni allievo di Berlusconi. Ma a giugno. Quando la gente va al mare.
E questo naturalmente vale anche per il milione e quattrocentomila firme raccolte dal Forum italiano Movimenti per l'acqua, di cui nessuno parla tranne il loro sito che gentilmente vi indico - www.acquabenecomune.org - per i due quesiti referendari contro la privatizzazione di questo prezioso bene comune.


Una trappola radioattiva quindi per chi non vuole essere schiacciato dalla bevanda nucleare. Ora il mio potrebbe sembrare un appello, ma non lo è. È una preghiera. Una preghiera che non è rivolta ai politici. «LORO NON SANNO QUELLO CHE FANNO». Per cui mi rivolgo a tutti quelli che invece li votano i politici. Di destra, di sinistra, «STUDENTI», leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene, non disertate il referendum. Questa volta sarebbe un suicidio. Dobbiamo andare a votare anche se il governo spostasse la data del referendum al giorno di Natale. Non sia mai che prendiate sotto gamba questi referendum: saremmo spacciati.
La natura, come vedete, si è incazzata. Gli esperimenti nucleari nel Pacifico, le trivellazioni nei fondali del Golfo del Messico, milioni di ettari di bosco incendiati per favorire la cementificazione abusiva, i tagli alla cultura ridotta ormai in pezzi. Tutte cose, per cui la NATURA «sta perdendo la pazienza». Come vi dicevo ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. E Casini che fino a prima della tragedia di questi giorni ha sempre parlato in modo equilibrato, subito dopo il terremoto, intanto che le radiazioni cominciavano a liberarsi nell'aria e trecentomila persone venivano evacuate dalle loro case, ci ha tenuto a ribadire, con una certa fierezza, il suo parere favorevole al nucleare, facendo quasi un rimprovero al governo per non aver ancor iniziato i lavori.

Caro Casini, che tu fossi un nuclearista convinto lo sapevamo tutti e io rispetto la tua opinione, anche se è orribile. Ma dirlo proprio in questo momento, non pensi che tu abbia dato una sberla sui denti al tuo elettorato? Tralasciando il piccolo particolare che l'Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico, come tu sai, le radiazioni sono pericolose non soltanto perché si muore, ma per il modo di come si muore. Una sofferenza di una atrocità inimmaginabile. E poi non si è mai in pochi a morire. Specialmente quando la catastrofe raggiunge dimensioni come quella che sta vivendo la povera gente in Giappone. E non venirmi a dire che le centrali nucleari di terza generazione sono più sicure della seconda, e che ancora più sicure della terza saranno quelle di quarta, disponibili per altro nel lontano 2030. La verità è che tu e Berlusconi siete degli IPOCRITI MARCI. Lo sapete benissimo che per quanto sicure possono essere le centrali atomiche, anche di decima o di undicesima generazione, il vero pericolo sono soprattutto le SCORIE RADIOATTIVE, che nessuno sa come distruggere e che già più di mezzo mondo ne è impestato.

SCORIE collocate in contenitori sui piazzali delle centrali, a cui, tra l'altro, si aggiungono elevatissimi costi economici, sociali e politici richiesti dalla necessità di sorvegliare questo micidiale pericolo per un tempo praticamente INFINITO. Lo sapete benissimo e ciò nonostante continuate a INGANNARE i popoli promettendo loro quel falso benessere che serve solo a gonfiarvi di Potere e ad arricchire le vostre tasche. Mi dispiace ma non c'è niente da imparare dal terzo polo, come non c'è niente da imparare da tutta la classe politica. L'unica buona notizia che galleggia in questo mare di annegati e che mi ha sorprendentemente colpito, è ciò che di veramente buono sta facendo il sindaco Matteo Renzi nella sua Firenze. Finalmente uno che ha intuito cosa c'è nel cuore della gente. E che ha il coraggio di dire no alla cementificazione facile con la quale, secondo i malvagi, si costruirebbe per il bene dei cittadini. Bravo Matteo! Forse tu hai capito tutto e magari ancora non ti rendi conto di quanto sia importante ciò che hai capito.
Adriano Celentano