E mi guardi con i tuoi occhi azzurri, incantato. Sembra che tu sorrida. Le tue labbra sussurrano un suono, cosi' leggero, cosi indistinto, che io non riesco a capire. Ti osservo, sorridendoti, anche se vorrei piangere per come io ti vedo. Ti sussurro nelle orecchie " ti voglio tanto bene", e il tuo sguardo sembra sorridermi, anche se io non ne sono certo.
Le piaghe che attraversano il tuo corpo sono piene di pus, il tuo corpo trema, le tue mani sono piene di lividi, hai la febbre. Tu mi guardi e sembri sorridermi. Vorrei sapere come ti senti e te lo chiedo, e tu fai un cenno con la testa, e io da quel che capisco, non credo che tu stia cosi' male. Il tuo cervello è ormai quasi isolato, vedi solo le immagini e so che sei contento di vedermi, e forse questo ti basta.
Esco, torno a casa, la mia durezza, il mio cuore gelato dinnanzi a te, si apre al pianto e le lacrime invadono il mio volto. Pensieri, numeri, associazioni mi rattristano. Respiro, mi faccio forza, le lacrime scompaiono con la consapevolezza, la mediatazione, il senso della vita. Eppure dentro c'è qualcosa che mi rattrista, che mi fa sentire solo..... solo con il mio dolore interno. Potrò crescere ? potro' trarre da questa storia, una ragione di vita?.
Si, perchè tornando a casa, vedo quel che sarò, vedo quel che i miei derivati con le loro scarne parole, cercando di dire, tra le righe, parlandomi anche se ....sentono che non sono quel che ero, diffondendomi il loro amore, la loro visione della vita.
Tutto questo mi rallegra, e arrivando a casa, dopo aver mangiato a stento, accendo radio coda ritorta. la musica che va, scelta dallo stato d'animo mi aiuta a volare su un'altra dimensione parallela e ....volo, volo senza abbandonare la realtà, ma attraversandola da un'altra angolazione.
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