Berlusconi tra neofascismo e disobbedienza
Eduardo Rina: fonte www.centomovimenti.com
Le dichiarazioni e gli atteggiamenti degli esponenti del centrodestra, alla vigilia e subito dopo il voto per l'elezione del Presidente della Repubblica, sono preoccupanti e, per diversi aspetti, addirittura inquietanti.
Scontate e archiviate le dichiarazioni "anticomuniste" di Berlusconi, ripetutamente rilanciate dal "ventriloquo" Bondi. Ma la cosa che inquieta, proprio in questi minuti successivi alla fresca elezione di Giorgio Napolitano, sono le dichiarazioni rancorose e minacciose di Berlusconi, Calderoli e, udite udite, anche del Ministro Pisanu.
Bellachioma continua a ribadire che ha la "maggioranza" del paese e che ricorrerà all'incitamento alla "disobbedienza fiscale". Calderoli dichiara che "non riconosce l'elezione e, quindi, la legittimità, del nuovo Presidente". Pisanu sostiene che "la sinistra non ha tenuto conto della divisione del Paese" e quindi ciò non può non avere conseguenze sugli scenari della politica.
Vedremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane cosa ci "riserveranno" nel Parlamento e nel Paese questi nuovi "disobbedienti" della politica italiana.
Intanto non sottovaluterei queste minacciose affermazioni e, subito dopo la formazione del nuovo governo Prodi, comincerei a porre mano a provvedimenti legislativi che "ripristino" le necessarie condizioni di "democrazia" nell'uso dei potentissimi mezzi di comunicazione televisivi al servizio del grande imbonitore.
Minimizzare o sottovalutare questo aspetto fondamentale dell'"anomalia italiana" significherebbe prepararsi a intonare il "de profundis" di Prodi, del centrosinistra e della democrazia italiana.
L'opera primaria a cui porre mano è convincersi che solo "la partecipazione attiva dei cittadini" e la rivitalizzazione degli strumenti democratici può accompagnare questi primi difficilissimi mesi di ricostruzione di un Paese imbonito dal linguaggio eversivo di questi nuovi fascisti!
Ricominciando a chiamarli proprio per nome!
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