Il voto è il messaggio? Sabato e domenica rispondiamo all’sms dalla cabina…. elettorale!
Con un solo gesto Berlusconi, infatti, non solo rischia una sanzione per violazione della privacy degli italiani, ma viola l’espresso divieto di effettuare campagne di comunicazione istituzionale, durante il periodo della campagna elettorale, disposto dalla legge sulla par condicio. Questa legge, infatti, impone alle sole emittenti radiotelevisive l’obbligo di informare “su indicazioni delle istituzioni competenti, i cittadini delle modalità di voto e degli orari di apertura e di chiusura dei seggi”. Con un solo colpo, e non per la prima volta, Berlusconi o le sue aziende stracciano le leggi vigenti a proprio uso e consumo.
Ora il Garante afferma di riservarsi la valutazione sull’operato di Berlusconi. Nel suo regolamento del 12 marzo 2003, infatti, Rodotà aveva dettato le condizioni di invio di sms senza consenso degli utenti. Nel testo si afferma che gli operatori di telefonia mobile possono inviare, in deroga al principio del necessario consenso degli interessati, messaggi sms "in casi di disastri e calamità naturali" e "per ragioni di ordine pubblico, igiene e sanità pubblica". Le deroghe sono consentite solo sulla base di un provvedimento d'urgenza dell'autorità pubblica competente. Noi chiediamo, inoltre, anche all’Autorità per la garanzia nelle comunicazioni di prendere un provvedimento per la violazione della legge sulla par condicio
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