In Italia, quando si parla di rinnovabili e sistema  energetico la tendenza è dare per scontato un ruolo fortemente marginale  di queste ultime rispetto al totale dell’energia elettrica consumata.
Si tratta di un atteggiamento diffuso, specie da parte di chi ha interesse a limitare l’apporto delle fonti rinnovabili, ma che contrasta con i dati reali provenienti da alcuni Paesi come ad esempio la Spagna.
Si tratta di un atteggiamento diffuso, specie da parte di chi ha interesse a limitare l’apporto delle fonti rinnovabili, ma che contrasta con i dati reali provenienti da alcuni Paesi come ad esempio la Spagna.
Il dato iberico è in questo senso molto significativo: nel  2010 ben il 35% dell’energia elettrica consumata è stata prodotta da  fonti energetiche rinnovabili. Non è certo il dato più elevato  che si possa riscontrare (alcuni Paesi del Centro-Sud America, come  Costarica e Paraguai, hanno percentuali più alte) ma il fatto che un  Paese importante come la Spagna raggiunga questi livelli rappresenta un  dato impressionante.
Tra le varie fonti colpisce il dato dell’eolico che copre oramai il 16% del totale dei consumi elettrici del Paese con punte giornaliere record, come il 43% del 9 novembre 2010, e ben il 21% ottenuto nel corso del mese di febbraio.
Sono dati che confermano la maturità di questa tecnologia e le sue  potenzialità complessive e rendono ancora più incomprensibile il tentativo  del Governo italiano di assestare un colpo mortale proprio all’eolico e  al fotovoltaico attraverso il Decreto di attuazione della Direttiva  europea in corso di valutazione alle Camere.
Oggi Greenpeace, e le più importanti associazioni ambientaliste e di settore, hanno proposto delle modifiche alla bozza di decreto,  con l’obiettivo di eliminare queste “storture” dettate per lo più da  intenti economici estranei agli obiettivi di riduzione delle emissioni  della Direttiva.
Speriamo che l’esempio spagnolo possa essere di riferimento  per i nostri decisori, anche alla luce degli oltre 59.000 posti di  lavoro diretti creati proprio in Spagna nel settore delle rinnovabili.
Domenico Belli
 

 
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