(AGI) - Torino, 3 mag. - I surgelati scaduti e “rinnovati” con nuove etichette venivano distribuiti ad altre aziende che a loro volta le mettevano sul mercato “o le vendevano direttamente a mense pubbliche e private (fino a qualche anno fa l’azienda di Collegno forniva pure le Forze di Polizia), a ristoranti, a mense scolastiche. Nessuno sa dire al momento da quanto tempo durava il commercio di alimenti scaduti. “Sono in corso ricerche presso circa 4000 aziende sparse in tutta Italia”, rivelano dalle Fiamme Gialle di Torino. A condurre le indagini e’ il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello. Il titolare dell’azienda torinese, denunciato a piede per frode alimentare, rischia l’accusa di reato contro la salute pubblica “se dovesse emergere che il cibo era dannoso”. La magistratura ha ipotizzato vari reati: frode nel commercio, vendita di prodotti non genuini, utilizzo di false etichettature. Da capire se eventuali consumatori dei prodotti hanno subito danni alla salute o potevano subirli.(AGI)
Ma io mi chiedo !!!!
Cosa faranno a questo imprenditore, figlio di buona donna ?
Difficile scovare il nome di questi bastardi, di questa azienda, solo sul corriere riesco a scovarne il nome.
il sito è questo qua, tenetelo a mente ; http://www.salpi-spa.it/
Sono cosi figli di buona donna che guardando il sito viene voglia di prenderli a calci.
Nel loro sito si legge: 1975 - 2008 - 33 anni di ottima qualità per il catering.
Questi delinquenti abitano qui:
Servizio Alimentare Piemontese
Via E. De Amicis, 75 - 10093 Collegno (TO) - Italia
dicono anche di scrivergli.
info@salpi-spa.it
riempiamoli di email !!!
Dal corriere della sera si legge:
Surgelati e catering per supermercati e ristoranti di Piemonte e Lombardia. Una delle due aziende italiane leader in questo settore alimentare. Milioni di fatturato.******* La «S.Al.Pi.»******* Spa. Sede in Piemonte, a Collegno. Dal 28-29 aprile sotto inchiesta: sequestrate 18 tonnellate di surgelati. Perché? Semplice. Quasi incredibile. Sembra avessero trovato un sistema molto economico per avere la «freschezza perenne» dei loro prodotti: cambiavano la scadenza sulle etichette.
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