lunedì 21 gennaio 2008

and the lamb...

E l'agnello seduto sul sofà, arrivò di notte.
Tutto era spento, le luci abbassate, è un suono da Grand Parade rieccheggiava nella stanza buia. Una voce vissuta cantava quella canzone con tutta la passione che si poteva avere in corpo. Il suono si faceva sempre piu' possente.
Le cuffie in testa per non disturbare chi non voleva che la notte fosse vissuta.
Abbassa che si sente fino a qua, diceva la vicina che ascoltava la canzone " E 100 lire felicità"
Ma Gran Parade, andava avanti, la voce si faceva cupa e il suono smetteva all'improvviso per lasciar spazio a:
Genesis- The Lamb Lies Down On Broadway
 " No-one seems to take up the chase, and with the familiar faces fresh in his mind he moves into a reconstruction of his old life, above ground - Too much time was one thing he didn't need, so he used to cut through it with a little speed. He was better off dead, than slow in the head. His momma and poppa had taken a ride on his back, so he left very quickly to join The Pack."
BACK in N.Y.C, qualcuno aveva provato a rifarla, sia il Levin Tony che il Buchley Jeff, ma l'abisso e la catastrofe di quelle interpretazioni si sentiva per tutto il Pianeta.
Anarras era disperato, c'era chi faceva volare piatti giu' dalla finestra.
Un'opera The Lamb che è fuori dal tempo, dentro il tempo, vive il tempo che scorre, ad ogni istante. Accompagna la tua vita con i suoi mille suoni e sfumature di sottofondo. E c'è chi dice che questo sia l'ultimo album dei genesis e chi invece dice che sia il primo album di Gabriel accompagnato dai Genesis.
Ma è vero il secondo caso. Dopo quest'album in cui le rapide ricordavano quei giorni tristi in cui Jaqueline se ne andò, il vuoto degli affetti, inizio' a prendere posro dentro il mio cuore. E inizio' l'era del gelo, l'era dell'aspettare che qualcosa si compisse.
Ed eccolo arrivare dopo anni, nel 77, a riempire quei giorni in cui per le strade di questa metropoli europea gli indiani col volto dipinto, buttavano fiori dentro i cannoni, i muri si riempivano di colori e le strade erano piene di provocazioni. Ironia di questo mondo, voglia di lasciar posto al cambiamento.
Nessuno potrà dimenticare, quello che è stato è dentro di noi che l'abbiamo vissuto. E Uoooooooooopy, rotoliamo ogni giorno quando ci alziamo, contenti di compiere ancora dentro di noi, quei gesti ironici che tanto sbalordiscono e stravolgono il potere.
Crede ormai di averci in pugno, di averci addomesticato, ma noi non dimeticheremo mai The Lamb, quell' IT che spazza  via e si impadronisce della tecnologia che ESSO si è inventato.
E chiamandolo in terza persona, non ci accorgiamo che lui è qui, presente , sempre pronto a spaccarti l'anima e il cervello con la sua demenzialità quotidiana, noi .... noi andiamo comunque avanti qualsiasi cosa accada, anche se ad essere colpito è chi ti sta vicino, trangugiamo, deglutiamo e sputiamo addosso le nostre verità, camminiamo con la teta alta, verso il nostro obiettivo finale, non curanti delle loro menzogne, dei loro regali, dei loro trucchi.
E cosi sia...... nei secoli dei siecoli dei secoli dei secoli dei secoli.......
E il vento un giorno.....con un portentoso SOFFIO vi spazzerà via.
FAX go HOme
Eh si come un fulmine, nelle rapide, noi diciamo All Toghether

 rapids

con la forza delle rapide... FAX Go Home

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