sabato 10 febbraio 2007

Il mistero del Bronx

Correva l'anno dell'era Yaw's Ine
Un giorno d'inverno vagavo per una città dentro un quartiere. Sui giornali era scritto tutto documentato, nero su bianco.
Grandi titoloni in prima pagina. La gente si fermava davanti all'edicola e commentava. Un grande vociferio, come un telefono senza fili. Nei bus mentre si andava al lavoro, la gente non parlava altro che di questo improvviso "fermarsi". Non si parlava d'altro  che di questa attuale Gestione.
La fatica era evidente, occorreva alzarsi prima per uscire dal disagio della via, e al pensiero che tutto si fosse fermato, rattristava l'animo di questo popolo del bronx, già scontento per essere sempre preso di mira per quasiasi cosa accadeva di malvagio nella parte bene della città. Un certo Signor Gianluigi Ballicchio amplificava il messaggio racconatandolo dentro una piazza, quella piazza che non puoi vedere nella città, ma che a volte è piu' grande di quel che si pensi. Raccontava per creare sdegno, per amplificare il disappunto, pur sapendo che quel che raccontava non era vero. Lui sapeva la verità ma da cattivo credente ex democristiano, cattolico perbenista che va a messa per farsi notare, era il piu' grande menzogniere perbenista che tutti avevano conosciuto. Si mascherava dentro l'amore e la cristianità, ma appoggiava e giustificava le guerre e come tutte le persone del suo stampo aveva cose da nascondere,
amanti e fughe d'amore, ma non era d'accordo sulle coppie di fatto, apparentemente. Dentro quella piazza, la nostra bella calda dolce piazza esclamava a grandi titoloni che tutto era sospeso in quella via. Alcuni amici del "petroliere" avevano messo in scena e raccontato che dentro il bronx, dove si annidava la  teppaglia piu' disumana, quel posto dove loro non volevano mai venire e  se ne guardavano bene dal farlo, niente si sarebbe compiuto.
Fiumi di parole si raccontavano sui loro giornali e ad eco rieccheggiavano ovunque i loro discorsi, le loro parole si amplificavano come una grande rete dentro la città. Raccontavano che il ghetto  ora non era piu' ghetto e che questa Gestione lo aveva ridotto in questo modo, tutto  bucherellato, pieno di ostacoli e adesso faceva veramente paura.

Loro però ci promettevano che sarebbero arrivati come nostri salvatori, perchè si avvicinava l'ora della resa dei conti.
Già è vero anche un ghetto di teppisti poteva diventare un paradiso perduto quando c'era una speranza di poter raccogliere dei voti, tanti voti, potevano far comodo occorreva prendere la palla al balzo  e raccontare che i lavori  erano sospesi perchè i soldi erano finiti,in quanto il giovane Tallone si era mangiato tutto, tutti i soldi erano finiti nelle sue tasche ...ma poi torno' per fortuna il sole e i lavori e il materiale ritornarono.
Furono spiazzati, e iniziarono a parlare dei crocifissi rubati da sinistri figuri.

Al rogo al rogo esclamò il buon cristiano Gianluigi Ballicchio. Non aveva altra scelta se non quello di affossare le sue grosse balle con altri discorsi. Iniziò a riempire la piazza con messaggi che esulavano dal suo discorso iniziale.

Il suo desiderio era quello di colpire quella fetta di popolazione incerta, sparando a zero sulla cristianità e
l'importanza della Chiesa nella società di oggi. Discorsi bellissimi, di fede, di solidarietà, di tolleranza.
Erano discorsi ponderati, studiati per far colpo, non pensieri liberi che solitamente gli venivano di botto quando era  colpito e affondato. Era tutto meticolosamente studiato, niente traspariva in quei discorsi off topic della sua vera  natura di intollerante razzista guerrafondaio.
Si parlava tanto di Chiesa nei suoi discorsi, ma la sua stessa chiesa era l'unica nota stonata del bronx. Le sue  campane, i suoi dischi suonati con novelle natalizie sparavano ad alto volume per tutto il quartiere nelle ore piu' impensate della giornata, anche al mattino quando il sole doveva ancora spuntare. Era tutto normale per loro,  invadere la sfera quotidiana delle persone, tutte, con i loro suoni per richiamare alla messa.
Ma anche quel crocifisso rubato, sembra che dentro quel posto in realtà non ci fosse mai stato, era tutta immaginazione di un visionario in cerca di voti per il suo padrone.
Ora che anche questa del Ballicchio era stata smascherata, i pesci da pigliare, le scalate sugli specchi gli venivano  sempre piu' difficili.
Doveva inventarsi presto qualcosa di nuovo per fare scalpore.
Non sapeva come e cosa dire per continuare a invadere la piazza. Fu proprio a quel punto che il petroliere, la figura ombra di tutta questa storia gli suggerì: Fcufa, ma fe noi pubblichiamo il noftvo progvamma all'ultimo minuto, poffiamo  fempve dive che la finiftva ce lo ha fottvatto. Il tvucco è afpettave che lovo efcano con il lovo, e noi fenza fatica, lo vimaneggiamo un po' e lo facciamo noftvo. Ma Don Fè non era d'accordo.
La sua anima guru, uscì finalmente e disse tutto d'un botto al petroliere. Ma curati le tue carie ai denti !!!, hai  sicuramente un difetto facciale di incurvatura delle mandibole, non si puo' parlare a quel modo con tutte quelle F e V.
Inizio' una vera disputa all'interno della malgestione ...
[FINE DELLA PRIMA PUNTATA]



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