Un muro è come un libro.
Se un muro non è lasciato grigio, può raccontare.
Questa scritta non è una scritta a caso, a mio avviso fa riflettere, " lo fa diventare un muro sociale."
Ognuno passa e sicuramente, leggendo la scritta cerca di indovinare chi sia questo personaggio qui descritto.
Insomma un muro che ti fa pensare, che ti fa riflettere. Un muro può essere la storia di un paese, un miniblog, un twitter di strada :-)
Se in luoghi diversi, in posti diversi ci sono cartelli, scritte riferite ad un personaggio pubblico, che attraverso il suo potere mediatico, controlla le menti del paese, ecco se questi "Wall_miniblog" di strada raccontano solo oggi un dissenso, può essere che qualcosa di nuovo stia accadendo. Non dico che il popolo si sia risvegliato, anzi sta ancora nel torpore creato da anni e anni di berlusconismo mediatico. Un popolo pantofolaio, è ancora in casa, rintanato, ma oggi una piccola parte di persone, si sta svegliando dal torpore. Il compito di queste persone è non mollare, compiere azioni che come un'onda si diffondano come le spirali di un sasso buttato nello stagno, per aggregare, svegliare, coinvolgere sempre più nuove persone che ogni giorno stiano con il fiato sul collo per combattere con la cultura il vuoto mediatico.
Se un muro non è lasciato grigio, può raccontare.
Questa scritta non è una scritta a caso, a mio avviso fa riflettere, " lo fa diventare un muro sociale."
Ognuno passa e sicuramente, leggendo la scritta cerca di indovinare chi sia questo personaggio qui descritto.
Insomma un muro che ti fa pensare, che ti fa riflettere. Un muro può essere la storia di un paese, un miniblog, un twitter di strada :-)
Se in luoghi diversi, in posti diversi ci sono cartelli, scritte riferite ad un personaggio pubblico, che attraverso il suo potere mediatico, controlla le menti del paese, ecco se questi "Wall_miniblog" di strada raccontano solo oggi un dissenso, può essere che qualcosa di nuovo stia accadendo. Non dico che il popolo si sia risvegliato, anzi sta ancora nel torpore creato da anni e anni di berlusconismo mediatico. Un popolo pantofolaio, è ancora in casa, rintanato, ma oggi una piccola parte di persone, si sta svegliando dal torpore. Il compito di queste persone è non mollare, compiere azioni che come un'onda si diffondano come le spirali di un sasso buttato nello stagno, per aggregare, svegliare, coinvolgere sempre più nuove persone che ogni giorno stiano con il fiato sul collo per combattere con la cultura il vuoto mediatico.
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