sabato 29 dicembre 2012
giovedì 27 dicembre 2012
Il tempo non esiste
"La maggior parte delle persone crede che il tempo trascorra, in realtà esso sta sempre là dov'è." Con questa affermazione il maestro zen Dogen Zeniji sintetizza la concezione della mistica orientale nei confronti del tempo, una dimensione su cui è impostato tutto il nostro stile di vita occidentale, una dimensione che non esiste per il ricercatore spirituale, di tutte le tradizioni.
La concezione del mondo convenzionale, quella avallata dalla fisica classica, prende in considerazione tre coordinate di misurazione della realtà: lunghezza, larghezza e profondità. Sono i parametri con cui viene definito lo spazio, inteso come il teatro delle vicende umane.
Il tempo, sempre secondo la fisica classica, è una dimensione a se stante, che procede in maniera uniforme e indipendente dal mondo materiale, un valore assoluto, che scandisce l'avvicendarsi delle rappresentazioni sul palcoscenico della vita.
Tempo e spazio sono quindi valori assoluti nella nostra esistenza, che molta importanza dà al "dove" e al "quando", che traccia confini e percorre, anche con fatica, lunghe distanze, che scandisce gli anni, i mesi, i giorni, i minuti e i secondi con una precisione sempre più maniacale. Tempo e spazio sono anche la nostra ossessione, con la costante impressione di non riuscire mai a fare tutto quello che dovremmo o di non riuscire ad andare dove vorremmo, e con una spada di Damocle sempre pronta ad abbattersi su di noi. Inesorabile, prima o poi, infatti, la rappresentazione finisce e cala il sipario. Il tempo a nostra disposizione finisce.
Benché questa sia la concezione a noi più familiare della nostra vita, in gara col trascorrere del tempo, non è l'unico modo di affrontare l'argomento. Non è solo la filosofia orientale a farsi portavoce di una visione alternativa, che considera lo "spazio-tempo" come costruzioni della mente, ma esiste anche una voce laica e scientifica che inizia a mettere in dubbio le basi stesse del nostro rapporto con la realtà, e viene dalla fisica moderna.
A partire dalla teoria della relatività di Einstein, tempo e spazio...
A partire dalla teoria della relatività di Einstein, tempo e spazio non sono più considerati fattori assoluti, ma relativi, relativi al rapporto tra osservatore e osservato, e alla loro velocità reciproca. Nella vita quotidiana abbiamo l'impressione di osservare gli avvenimenti nello stesso istante in cui avvengono, questo perché la velocità della luce, sulle piccole distanze, dà un'impressione di immediatezza; ma quando ci confrontiamo con altri corpi nello spazio dobbiamo prendere in considerazione il fatto che la luce delle stelle più vicine ci arriva con un ritardo di centinaia o migliaia di anni.
Un esempio classico che permette di comprendere questo diverso rapporto con il tempo è il paradosso dei gemelli. Se un astronauta viaggiasse alla velocità della luce nello spazio per vent'anni mentre suo fratello gemello è rimasto sulla terra, al suo ritorno il primo sarebbe più giovane del secondo, perché il tempo, alla velocità della luce, sarebbe passato più lentamente per l'astronauta che per il terrestre.
Che importanza possono avere queste considerazioni per il nostro rapporto con i molteplici impegni e il nostro atteggiamento nei confronti della vita quotidiana? Carl Gustav Jung, uno dei padri della psicologia moderna, ha scritto: "Prima o poi la fisica nucleare e la psicologia dell'inconscio si avvicineranno fra loro poiché entrambe, indipendentemente l'una dall'altra e partendo da direzioni opposte, si spingono avanti in un territorio trascendentale."
C'è una grande somiglianza tra le conclusioni dei fisici moderni e dei mistici, entrambi affermano, in modo diverso, che spazio e tempo non sono assoluti, ma relativi, anche relativi allo stato di coscienza in cui ci si trova. La meditazione, per esempio, permette di accedere a una dimensione in cui spazio e tempo non esistono, quasi fosse quel mitico iperspazio, ipotizzato attraverso rocamboleschi calcoli matematici, in cui si viaggia alla velocità della luce, stavolgendo tutte le leggi della fisica che vigono, invece, nello stato di coscienza ordinario, sul piano materiale.
Questo vorrebbe dire che noi viviamo contemporaneamente in almeno due dimensioni, una governata dalle leggi della fisica classica e una in cui spazio e tempo non esistono più, esiste solo l'immenso presente. Quindi se da un certo punto di vista è importante correre affannarsi per prendere il treno, per comprare il pane prima che chiudano i negozi, per prepararsi all'esame e presentarsi alla data prefissata, da un altro punto di vista il tempo non è determinante per il raggiungimento di propositi di tipo immateriale, per realizzazioni di tipo noetico - riguardante la sfera dei valori e dei principi universali -è c'è un unico tempo adatto a questo tipo di conquista: l'istante presente.
Saggi, uomini e donne realizzati di tutti i tempi, esprimono tutti la stessa verità: è solo nel presente che troviamo veramente risposta a tutte le nostre domande più profonde e al nostro bisogno di dare un senso a tutto ciò che ci circonda. E' solo nel presente che possiamo diventare pienamente consapevoli di chi siamo veramente, materia e spirito, effimero e assoluto, corpo e anima.
Forse, tornando alla metafora dello spettacolo possiamo ipotizzare che ogni nostra esistenza sia una rappresentazione di realtà virtuale di cui siamo registi, spettatori e protagonisti allo stesso tempo. Il tempo scorre come scorre la sabbia di una clessidra tra un turno e l'altro di un gioco di squadre, ma la vita vera non è il gioco, la vita vera è quella che intravediamo in singoli istanti con una chiarezza quasi esasperante, immagini che si dissolvono con la stessa rapidità con cui si sono imposte alla coscienza, lasciando però, spesso, traccia indelebile. Ma a ogni turno noi siamo chiamati a dare il meglio di noi stessi e a utilizzare la possibilità di essere e agire nella dimensione materiale secondo i principi più alti, consapevoli di essere giocatori con in mano le redini del gioco e non pedine in balìa del capriccio del destino. Il tempo, allora, cessa di diventare un problema e cessa di diventare una scusa per sfuggire le proprie più profonde responsabilità, perché c'è un unico momento in cui possiamo svegliarci e decidere di "giocare bene": il presente!
fonte: LIFEGATE - Marcella Danon
La concezione del mondo convenzionale, quella avallata dalla fisica classica, prende in considerazione tre coordinate di misurazione della realtà: lunghezza, larghezza e profondità. Sono i parametri con cui viene definito lo spazio, inteso come il teatro delle vicende umane.
Il tempo, sempre secondo la fisica classica, è una dimensione a se stante, che procede in maniera uniforme e indipendente dal mondo materiale, un valore assoluto, che scandisce l'avvicendarsi delle rappresentazioni sul palcoscenico della vita.
Tempo e spazio sono quindi valori assoluti nella nostra esistenza, che molta importanza dà al "dove" e al "quando", che traccia confini e percorre, anche con fatica, lunghe distanze, che scandisce gli anni, i mesi, i giorni, i minuti e i secondi con una precisione sempre più maniacale. Tempo e spazio sono anche la nostra ossessione, con la costante impressione di non riuscire mai a fare tutto quello che dovremmo o di non riuscire ad andare dove vorremmo, e con una spada di Damocle sempre pronta ad abbattersi su di noi. Inesorabile, prima o poi, infatti, la rappresentazione finisce e cala il sipario. Il tempo a nostra disposizione finisce.
Benché questa sia la concezione a noi più familiare della nostra vita, in gara col trascorrere del tempo, non è l'unico modo di affrontare l'argomento. Non è solo la filosofia orientale a farsi portavoce di una visione alternativa, che considera lo "spazio-tempo" come costruzioni della mente, ma esiste anche una voce laica e scientifica che inizia a mettere in dubbio le basi stesse del nostro rapporto con la realtà, e viene dalla fisica moderna.
A partire dalla teoria della relatività di Einstein, tempo e spazio...
A partire dalla teoria della relatività di Einstein, tempo e spazio non sono più considerati fattori assoluti, ma relativi, relativi al rapporto tra osservatore e osservato, e alla loro velocità reciproca. Nella vita quotidiana abbiamo l'impressione di osservare gli avvenimenti nello stesso istante in cui avvengono, questo perché la velocità della luce, sulle piccole distanze, dà un'impressione di immediatezza; ma quando ci confrontiamo con altri corpi nello spazio dobbiamo prendere in considerazione il fatto che la luce delle stelle più vicine ci arriva con un ritardo di centinaia o migliaia di anni.
Un esempio classico che permette di comprendere questo diverso rapporto con il tempo è il paradosso dei gemelli. Se un astronauta viaggiasse alla velocità della luce nello spazio per vent'anni mentre suo fratello gemello è rimasto sulla terra, al suo ritorno il primo sarebbe più giovane del secondo, perché il tempo, alla velocità della luce, sarebbe passato più lentamente per l'astronauta che per il terrestre.
Che importanza possono avere queste considerazioni per il nostro rapporto con i molteplici impegni e il nostro atteggiamento nei confronti della vita quotidiana? Carl Gustav Jung, uno dei padri della psicologia moderna, ha scritto: "Prima o poi la fisica nucleare e la psicologia dell'inconscio si avvicineranno fra loro poiché entrambe, indipendentemente l'una dall'altra e partendo da direzioni opposte, si spingono avanti in un territorio trascendentale."
C'è una grande somiglianza tra le conclusioni dei fisici moderni e dei mistici, entrambi affermano, in modo diverso, che spazio e tempo non sono assoluti, ma relativi, anche relativi allo stato di coscienza in cui ci si trova. La meditazione, per esempio, permette di accedere a una dimensione in cui spazio e tempo non esistono, quasi fosse quel mitico iperspazio, ipotizzato attraverso rocamboleschi calcoli matematici, in cui si viaggia alla velocità della luce, stavolgendo tutte le leggi della fisica che vigono, invece, nello stato di coscienza ordinario, sul piano materiale.
Questo vorrebbe dire che noi viviamo contemporaneamente in almeno due dimensioni, una governata dalle leggi della fisica classica e una in cui spazio e tempo non esistono più, esiste solo l'immenso presente. Quindi se da un certo punto di vista è importante correre affannarsi per prendere il treno, per comprare il pane prima che chiudano i negozi, per prepararsi all'esame e presentarsi alla data prefissata, da un altro punto di vista il tempo non è determinante per il raggiungimento di propositi di tipo immateriale, per realizzazioni di tipo noetico - riguardante la sfera dei valori e dei principi universali -è c'è un unico tempo adatto a questo tipo di conquista: l'istante presente.
Saggi, uomini e donne realizzati di tutti i tempi, esprimono tutti la stessa verità: è solo nel presente che troviamo veramente risposta a tutte le nostre domande più profonde e al nostro bisogno di dare un senso a tutto ciò che ci circonda. E' solo nel presente che possiamo diventare pienamente consapevoli di chi siamo veramente, materia e spirito, effimero e assoluto, corpo e anima.
Forse, tornando alla metafora dello spettacolo possiamo ipotizzare che ogni nostra esistenza sia una rappresentazione di realtà virtuale di cui siamo registi, spettatori e protagonisti allo stesso tempo. Il tempo scorre come scorre la sabbia di una clessidra tra un turno e l'altro di un gioco di squadre, ma la vita vera non è il gioco, la vita vera è quella che intravediamo in singoli istanti con una chiarezza quasi esasperante, immagini che si dissolvono con la stessa rapidità con cui si sono imposte alla coscienza, lasciando però, spesso, traccia indelebile. Ma a ogni turno noi siamo chiamati a dare il meglio di noi stessi e a utilizzare la possibilità di essere e agire nella dimensione materiale secondo i principi più alti, consapevoli di essere giocatori con in mano le redini del gioco e non pedine in balìa del capriccio del destino. Il tempo, allora, cessa di diventare un problema e cessa di diventare una scusa per sfuggire le proprie più profonde responsabilità, perché c'è un unico momento in cui possiamo svegliarci e decidere di "giocare bene": il presente!
fonte: LIFEGATE - Marcella Danon
mercoledì 26 dicembre 2012
lunedì 24 dicembre 2012
"Il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra...
INDIANI D'AMERICA - Manifesto per i
diritti della Terra. Questa lettera fu scritta dal capo dei Pellirossa
Capriolo Zoppo nel 1854 al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pirce.
Gli indiani d'America vivevano riuniti in tribù in ambienti diversi: praterie, montagne, lungo i fiumi e i laghi: erano spesso nomadi e dediti alla caccia e alla pesca. Ebbero i primi contatti con gli Europei dopo che iniziarono le migrazioni di inglesi nel continente americano. A poco a poco il numero dei bianchi aumentò sempre più costringendoli a ritirarsi in zone sempre più ristrette, per i massacri che subivano ad opera degli invasori, fino ad essere confinati nelle riserve. Ma questo non impedì all'uomo bianco di continuare a sterminarli fino alla quasi estinzione. Difatti attualmente i nativi d' America sono circa 500 mila.
Il documento qui integralmente riprodotto è senz'altro una delle più elevate espressioni di sintonia dell'uomo col creato ed esprime la ricchezza universale dei "popoli nativi", dei veri "indigeni" di ogni luogo della terra ed è la risposta che il Capo Tribù di Duwamish inviò al Presidente degli Stati Uniti che chiedeva di acquistare la terra dei Pellerossa.
"Il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande Capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta, perché sappiamo che se non venderemo, l'uomo bianco potrebbe venire con i fucili a prendere la nostra terra. Quello che dice il Capo Seattle, il grande Capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni.
Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete comprare o vendere il cielo, il colore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell'aria o dello scintillio dell'acqua: come potete comprarli da noi?
Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi oscuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell'uomo rosso. I morti dell'uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l'aquila sono nostri fratelli. Le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l'uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. Perciò. Quando il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire che ci riserverà un posto dove potremo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. Quindi noi considereremo la Vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile perché questa terra per noi è sacra. L'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell'acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo....
Gli indiani d'America vivevano riuniti in tribù in ambienti diversi: praterie, montagne, lungo i fiumi e i laghi: erano spesso nomadi e dediti alla caccia e alla pesca. Ebbero i primi contatti con gli Europei dopo che iniziarono le migrazioni di inglesi nel continente americano. A poco a poco il numero dei bianchi aumentò sempre più costringendoli a ritirarsi in zone sempre più ristrette, per i massacri che subivano ad opera degli invasori, fino ad essere confinati nelle riserve. Ma questo non impedì all'uomo bianco di continuare a sterminarli fino alla quasi estinzione. Difatti attualmente i nativi d' America sono circa 500 mila.
Il documento qui integralmente riprodotto è senz'altro una delle più elevate espressioni di sintonia dell'uomo col creato ed esprime la ricchezza universale dei "popoli nativi", dei veri "indigeni" di ogni luogo della terra ed è la risposta che il Capo Tribù di Duwamish inviò al Presidente degli Stati Uniti che chiedeva di acquistare la terra dei Pellerossa.
"Il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande Capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta, perché sappiamo che se non venderemo, l'uomo bianco potrebbe venire con i fucili a prendere la nostra terra. Quello che dice il Capo Seattle, il grande Capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni.
Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete comprare o vendere il cielo, il colore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell'aria o dello scintillio dell'acqua: come potete comprarli da noi?
Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi oscuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell'uomo rosso. I morti dell'uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l'aquila sono nostri fratelli. Le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l'uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. Perciò. Quando il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire che ci riserverà un posto dove potremo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. Quindi noi considereremo la Vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile perché questa terra per noi è sacra. L'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell'acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo....
domenica 23 dicembre 2012
cemento che assorbe la Co2
Cemento bio con muschio, alghe e licheni per assorbire l’anidride carbonica
I ricercatori dell’Università di Catalunya hanno progettato un cemento che assorbe la Co2
Possibili
passi in avanti per la riduzione di CO2. In Spagna, gli scienziati
dell’Università di Catalunya hanno progettato un nuovo tipo di cemento
biologico, in grado assorbire l’anidride carbonica. Questa ricerca punta
a ridurre almeno in parte la presenza di anidride nelle città, con una
conseguente efficienza energetica data da un isolamento termico
migliore. Ma come è strutturato questo interessante progetto? Il cemento
bio è costituito da muschi, licheni e microalghe. Proprio le alghe,
attraverso la fotosintesi, sono in grado di assorbire parte della CO2
presente nell’aria. Si punterà infine a migliorare l’effetto estetico,
infatti la colorazione degli edifici muterà in base alla quantità dei
componenti utilizzati nella produzione di questo innovativo cemento.
giovedì 20 dicembre 2012
Firefox 18 arriva il 6 Gennaio 2013 più veloce del 26%
Il 06 Gennaio 2013 esce la nuova release del browser open source mozilla, il mitico meraviglioso Firefox 18.
Arriva il giorno della Befana, per regalarci tante nuove funzionalità
I principali miglioramenti apportati consistono in una maggiore velocità e sicurezza, con particolare riguardo alla protezione contro tentativi di phishing e malware.
Firefox 18 consente, così, di effettuare la ricerca di un termine nel momento stesso in cui lo si scrive: al lancio del programma, un box chiederà se si desidera o meno attivare tale funzionalità. Per quel che concerne phishing e protezione dai malware, invece, il programma d’ora in avanti avviserà gli utenti ogni qual volta questi stiano per visitare un sito potenzialmente nocivo.
Qui sotto il changelog completo, lato utente:
Primo browser mobile con navigazione sicura;
integrazione con il widget di ricerca di Google Now;
migliore gestione della modalità di aggiornamento automatico;
supporto al caricamento di nuovi font.
Firefox 18 sarà il 26% più veloce!
Mozilla ha annunciato oggi che ha attivato il JavaScript JIT (Just in Time) IonMonkey in Firefox 18. La novità è già disponibile nella versione nightly e permette di guadagnare ottime prestazioni JavaScript grazie al nuovo compilatore sviluppato. IonMonkey non solo migliora le prestazioni JavaScript del browser Firefox ma offre agli utenti ulteriori opzioni per migliorare e ottimizzare il motore, opzioni che non erano disponibili in precedenza.
La prossima versione del browser Firefox 18 integrerà anche un visualizzatore PDF, un algoritmo di scaling per le immagini ed una funzionalità per disabilitare i contenuti poco sicuri sui siti Web in HTTPS!
E allora non ci rimane che aspettare l'aggiornamento e promuovere l'uso di Firefox come browser per la navigazione, l'unico browser libero senza padroni
Arriva il giorno della Befana, per regalarci tante nuove funzionalità
I principali miglioramenti apportati consistono in una maggiore velocità e sicurezza, con particolare riguardo alla protezione contro tentativi di phishing e malware.
Firefox 18 consente, così, di effettuare la ricerca di un termine nel momento stesso in cui lo si scrive: al lancio del programma, un box chiederà se si desidera o meno attivare tale funzionalità. Per quel che concerne phishing e protezione dai malware, invece, il programma d’ora in avanti avviserà gli utenti ogni qual volta questi stiano per visitare un sito potenzialmente nocivo.
Qui sotto il changelog completo, lato utente:
Primo browser mobile con navigazione sicura;
integrazione con il widget di ricerca di Google Now;
migliore gestione della modalità di aggiornamento automatico;
supporto al caricamento di nuovi font.
Firefox 18 sarà il 26% più veloce!
Mozilla ha annunciato oggi che ha attivato il JavaScript JIT (Just in Time) IonMonkey in Firefox 18. La novità è già disponibile nella versione nightly e permette di guadagnare ottime prestazioni JavaScript grazie al nuovo compilatore sviluppato. IonMonkey non solo migliora le prestazioni JavaScript del browser Firefox ma offre agli utenti ulteriori opzioni per migliorare e ottimizzare il motore, opzioni che non erano disponibili in precedenza.
La prossima versione del browser Firefox 18 integrerà anche un visualizzatore PDF, un algoritmo di scaling per le immagini ed una funzionalità per disabilitare i contenuti poco sicuri sui siti Web in HTTPS!
E allora non ci rimane che aspettare l'aggiornamento e promuovere l'uso di Firefox come browser per la navigazione, l'unico browser libero senza padroni
venerdì 14 dicembre 2012
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