Un team internazionale di astronomi sta da anni studiando i dati ottenuti dall’Harps (high accuracy radial velocity planet searcher), uno spettrografo montato su un telescopio di 3,6 metri di diametro dell’ESO (European Southern Observatory) situato a La Silla, in Cile, alla ricerca di pianeti che condividano con la Terra alcune delle caratteristiche che la rendono abitabile.
Dallo studio, pubblicato su Astronomy and Astrophysics, è venuto fuori che nella sola Via Lattea esisterebbero almeno 10 miliardi di esopianeti adatti ad ospitare la vita. Al sorprendente dato il team di astronomi è arrivato analizzando un campione di 102 nane rosse
(stelle più deboli, fredde e longeve del Sole) che costituiscono circa
l’80% di tutte le stelle della nostra galassia: intorno al 40% di queste
stelle c’è almeno un pianeta roccioso con massa da una a dieci volte
superiore a quella della Terra che orbita nella zona
abitabile, ossia alla distanza giusta affinché l’acqua possa essere
presente allo stato liquido. Se si considera che nella Via Lattea
le nane rosse sono circa 160 miliardi, ecco che il numero di pianeti
indiziati per essere la culla di possibili forme di vita extraterresti
diviene davvero enorme.
Uno dei pianeti scovati da Harps nelle vicinanze delle nane rosse è Gliese 667 Cc, che pur avendo una dimensione quattro volte quella della Terra ne è, a parere degli esperti, il parente più prossimo
poiché presenta tutte le condizioni adatte all’esistenza di acqua allo
stato liquido sulla propria superficie. L’intoppo all’esistenza della
vita su questi pianeti è dato dal fatto che, essendo le nane rosse più
fredde del Sole, essi devono necessariamente essere più vicini alla
propria stella di quanto lo sia la Terra. Ciò li esporrebbe infatti ad inondazioni di raggi X o ultravioletti provenienti dalle eruzioni stellari che sono frequenti nelle nane rosse.