venerdì 11 luglio 2008

Nuovi Impianti Fotovoltaici per moltiplicare l'efficienza

Nuovi impianti fotovoltaici

Moltiplicare l'efficienza delle celle solari






L’apparecchiatura,
di facile costruzione, potrebbe essere disponibile sul mercato entro
tre anni, anche integrata in dispositivi fotovoltaici esistenti per
aumentarne i reendimanti










"La luce raccolta su una grande area viene concentrata lungo i bordi”:
così Marc A. Baldo docente associato di ingegneria elettronica del MIT
di Boston spiga il principio di funzionamento fondamentale di un nuovo
“concentratore solare” da lui realizzato insieme ad alcuni colleghi,
che viene descritto in un articolo sull'ultimo numero della rivista
"Science".

Il dispositivo rappresenterebbe un notevole progresso
per lo sfruttamento dell’energia solare, dal momento che permetterebbe
di evitare il ricorso a costose celle solari su un’ampia area,
limitandosi ai bordi, dove la radiazione viene concentrata, garantendo
un aumento della potenza prodotta dell’ordine del 40 per cento, secondo
quanto annunciato dagli stessi ricercatori.

Inoltre, poiché
l’apparecchiatura è di facile costruzione, potrebbe essere disponinbile
sul mercato entro tre anni, anche integrata in dispositivi fotovoltaici
già esistenti per aumentarne l'efficienza fino al 50 per cento con
costi aggiuntivi minimi e riducendo al contempo il costo di produzione
dell’energia solare.

"Il progetto utilizza alcune idee
innovative per raggiungere un livello di conversione dell’energia
radiante: il risultato dimostra l’importanza critica della ricerca di
base innovativa nell’utilizzazione dell’energia solare con
soddisfacenti rapporti costo/beneficio.”

"I concentratori
solari convenzionali seguono il moto del Sole per ottenere un’alta
intensità di radiazione, spesso utilizzando grandi specchi mobili che
sono costosi da installare e da mantenere”, scrivono gli autori su
“Science”. Inoltre, le celle solari nel punto focale devono essere
raffreddate e viene sprecato molto spazio intorno al perimetro
dell’impianto per evitare che vi siano ombre che cadono sui
concentratori.”

Per contro, il nuovo concentratore del MIT
contempla l’utilizzazione di una miscela di due diversi coloranti: uno
dei due assorbe la luce su un certo intervallo di lunghezze d’onda, che
viene poi riemessa a lunghezze d’onda differenti e trasportata lungo il
pannello alle celle solari presenti sul bordo. (fc)

Nessun commento:

Posta un commento